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Con le Harley in USA - 3° giorno


Avatar Redazionale , il 21/02/09

15 anni fa - Da Pismo Beach a San Francisco

Da Pismo Beach a San Francisco lungo la Route 1, la più occidentale d'America. Paesaggi di una bellezza drammatica e, udite udite, ci sono anche le curve! Tra automobilisti seccati e leoni marini ecco come è andata l'ultima tappa.


MODI DI DIRE
Il mattino ha l'oro in bocca, scriveva un impazzito Jack Nickolson in Shining. Al mattino c'è anche la luce migliore dicono i fotografi. Sarà, però io so solo che al mattino ho un sonno esagerato e fa un freddo becco anche se siamo in California. Per l'ultimo tappone di oltre 200 miglial'organizzazione decide di farci muovere presto, così alle 7 in punto siamo già in moto. Da Pismo Beach in su è tutto un crescendo di bellezze naturali, lo scenario cambia in continuazione, davanti agli occhi mostrando l'ennesimo lato della California.

CALIRLANDA? Sarà che rispetto a ieri siamo saliti un po' con la latitudine ma qui più che in California pare di essere in Irlanda. A destra colline verdissime con una marea di bovini al pascolo, a sinistra l'oceano che si infrange sulla costa sollevando una costante nebbiolina. Tutto talmente bello che ci sarebbe da fermarsi ogni 50 metri a scattare una foto o anche solo a godersi il panorama. In sella alle Harley lo stress è pari a zero, hai tanto tempo per guardarti attorno qui, la strada si snoda sulla costa con curve dolci e le immancabili 55 miglia orarie ammesse come massima velocità ti lasciano parecchio tempo per vivere il panorama.

NON CONTA QUANDO MA COME ARRIVI Questo è il lato bello del viaggiare negli States con una Harley, si capisce come la moto qui sia intesa più come stile di vita che come modo per spostarsi il più velocemente possibile da un punto all'altro. La moto è un modo di "vivere" il viaggio differente, perché alla fine il tempo che impieghi ad arrivare è esattamente il medesimo di quello impiegato con una macchina. Quindi, non è il quando si arriva ad importare ma "come" e il "con cosa".


LA ULTRA SPECIALE
Grazie ad uno scambio con i colleghi olandesi oggi è entrata a far parte del gruppo anche una Electra Glide Ultra Classic CVO, in pratica il massimo dell'opulenza secondo Harley Davidson. Un tripudio di cromature e verniciature speciali capace di soddisfare anche l'ego più smisurato. Sotto c'è il motore speciale, 110 pollici cubi (1800 cc) scarichi e filtro differenti, e una manciata di accessori in più (manopole e sella riscaldate ad esempio). Costa un botto, ne fanno poche ma chissà come mai finiscono tutte subito. In ogni caso la CVO ha il suo perché, il motorone 1800 spinge con ben più forza del motore standard, la frizione idraulica (standard è meccanica) è molto più morbida e precisa e il differente setting delle sospensioni la rende persino migliore da guidare, assorbe meglio i colpi e scivola ancor meglio tra le curve. Avessi sottomano quei 35.000 Euro richiesti ci farei un pensierino.

STREET GLIDE PER APPARIRE Altrimenti potrei accontentarmi della Street Glide, l'altra che mi è capitata in mano oggi; la Street ha un fascino incredibile (non a caso dopo la Road King e Ultra è la touring più venduta) e avendo meno peso da portarsi in giro è anche più agile e brillante da guidare, sia della Electra Standard, sia della Ultra. E' stata, per me, una sorpresa che ha fatto quasi vacillare la mia passione per la Ultra. Peccato che il vetrino bassissimo protegga poco o niente e mi causi qualche turbolenza al casco.


BIG SOUR
La strada prosegue seguendo una costa sempre più frastagliata e aspra, abbiamo anche tempo di vedere un po' di elefanti marini spiaggiati in quella che ormai è diventata una riserva naturale e poi iniziamo a salire verso Big Sour. Incredibile ma vero ci sono anche delle belle curve che trasformano questo tratto di California in una perfetta strada per motociclisti.

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BELLE AI BASSI Destra, sinistra, destra, allunghino e poi di nuovo in curva, le Harley dondolano lasciandosi scivolare l'asfalto sotto le ruote. L'agilità e la facilità di guida di queste motone non finirà mai di sorprendermi, l'elasticità del V2 neppure: uno scoppio dopo l'altro tira fuori sempre dalle curve anche con marce altissime, pompando coppia con quel "pum pum" che gli puoi contare i battiti, giri pochi (pochissimi) strada tanta, così viaggi spedito che manco te ne accorgi. Perché tirare le marce? Qui il bello è girare più bassi che si può.

ALZIAMO IL RITMO E... Cediamo alla tentazione e ignoriamo i cartelli che (più o meno uno ogni 100 metri) ci dicono che dobbiamo andare a 35, anzi no a 25 miglia orarie (tra un po' scendo e vado a piedi), la strada è troppo bella per non farsi prendere. Una curva via l'altra, le moto piegano a destra e sinistra qualche toccata di pedane c'è (soprattutto con la Street Glide che è la più bassa) ma niente di che, si tiene un buon ritmo e guidando rotondi ci si riesce anche a divertire.


IRRITABILI
Stiamo comunque andando molto tranquilli per i nostri canoni. Fossimo in Italia, su una strada del genere ci sarebbe un gran premio ad ogni curva, ma siamo in America e bastano quattro Harley che si mettono a viaggiare a 50 miglia all'ora (80 km/h non so se rendo...) su un tratto pressoché deserto, per irritare un paio di tizi su un pick up che, appena ci fermiamo in una piazzola, non perdono tempo per dirci che andiamo troppo forte e che siamo pericolosi per noi e per gli altri. Sono motociclisti anche loro, per questo ci avvisano in modo bonario anziché chiamare direttamente la polizia. Poi se ne vanno lasciando tre metri di sgommata sull'asfalto che costa loro tre o quattro galloni di benzina bruciata dal loro motore 6.000 V8. Questa è l'America signori, puoi andare in un emporio a comprare un fucile senza che nessuno ti chieda niente, ma se vai a 50 miglia all'ora sei un pericolo pubblico e vieni segnalato da tutti. Boh..

UNA COSTA FANTASTICA In ogni caso se vi capita di venire da queste parti a Big Sour ci dovete proprio passare, è uno dei posti più belli d'America, in questa cinquantina di miglia è racchiusa una delle coste più belle del mondo. Una breve sosta a Monterey per terminare le foto e poi tutta una tirata fino a San Francisco. Da Monterey in poi la strada diventa un po' monotona, si viaggia a cruise control impostato ascoltando l'immancabile rock americano un po' tutto uguale che trasmette la radio. Altro accessorio che da noi (che siamo sempre in giro a 130) sembra essere inutile ma che qui diventa un validissimo compagno di viaggio.


12 ORE COME NIENTE
Le Harley trottano verso la città del Golden Gate, senza fatica e neanche noi, a dire il vero, siamo stanchi, sono più di 12 ore che siamo in giro ma con queste moto si viaggia davvero da re, e più viaggi più vorresti che il viaggio fosse lungo. San Francisco ci accoglie con il buio e con la sua incredibile popolazione, se non è la più europea delle città americane poco ci manca. É venerdì sera e in giro c'è un gran casino e tanta gente che ha voglia di divertirsi. Anche qui la crisi sembra non essere arrivata, ma chissà, forse è solo ben nascosta. Chiudiamo il viaggio arrivando in Union Square, proprio in centro a San Francisco con le moto roventi per l'andatura a passo d'uomo causata dal traffico dell'ora di punta, fa fresco e non si soffre più di tanto, ma immagino d'estate che bollori... Alla fine di tutto e dopo averle guidate tutte ecco la mia personale classifica sulle Touring Harley.

LA CLASSIFICA

Electra Glide Ultra Classic: per me è la touring perfetta, protettiva, accogliente, abitabile per pilota e passeggero e con tantissima capacità di carico (nel 2009 il peso trasportabile è anche aumentato). Con lei si viaggia davvero in prima classe, il comfort è superlativo, anche se il caldo trasmesso al pilota resta elevato quando si va piano. Le migliorie al telaio l'anno resa più sincera e stabile adesso l'avantreno comunica molto di più con il pilota. É la mia preferita. Menzione speciale per la CVO, il motore è fantastico e l'assetto ancora migliore.

2° Street Glide: Bella da morire con quella linea acquattatta sul posteriore e le finiture nere del motore. Mi piace molto sarebbe la mia seconda scelta, ma solo se la usassi da solo, perché la sella del passeggero è troppo piccola. É più agile e brillante della Ultra perché ha meno ammennicoli da portarsi appresso, però ha anche meno capacità di carico. Il cupolino basso fa scena ma protegge poco.

3° Road King: Voto al fascino da 1 a 10: 12. Incredibile il carisma che questa moto riesce a trasmettere. Sembra arrivata ad oggi direttamente dagli Anni 50, per me è quella che si può considerare la "vera" Harley, l'originale. Se si toglie il parabrezza poi (ci vogliono 5 secondi e lo stesso tempo per rimetterlo) è bellissima. E poi è agile e più leggera delle Electra. Però il manubrio troppo basso porta ad una posizione che alla lunga stanca di più e la risposta secca delle sospensioni la rende meno confortevole.

4° Electra Glide Standard: Gli Harleysti DOC la amano perché ricorda la prima Electra della storia, e perché è essenziale e utile allo scopo. È la Electra senza fronzoli (manca la radio e parte della strumentazione) e costa anche 6000 € in meno della Ultra. Però, alla fine, quei brutti tappi sul cruscotto al posto della strumentazione e quel buco lasciato dalla radio si notano troppo. Mi sa un po' di "vorrei ma non posso" con un po' di soldi in più mi compro la Street Glide che ha ben altra presenza. Ma questa è, ovviamente, solo la mia opinione.


Pubblicato da Stefano Cordara, 21/02/2009
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