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Prova

Con le Harley in USA - 2° giorno


Avatar Redazionale , il 20/02/09

15 anni fa - Da Santa Monica a Pismo Beach

Da Santa Monica a Pismo Beach, 250 miglia di costa da vivere in sella alle Touring H-D. Paesaggi magnifici da gustare a 50 miglia all'ora, ma anche spazi enormi, villaggi dove il tempo pare essersi fermato e il solito sceriffo...


FUSO DAL FUSO Il bello del Jet lag è che non ti pesa alzarti presto la mattina. Per te è pieno pomeriggio, così quando suona la sveglia ho già gli occhi aperti da tempo. Nel cortile dell'albergo ci aspettano le tre "Glide" (Standard, Ultra Classic e Street), una Road King e una Road Glide modello non importato in Italia. Ognuno ne prende una e siamo pronti a partire. Le moto sono in configurazione USA, hanno scarichi un po' più liberi dei nostri (qui non c'è l'Euro 3) che fanno suonare decisamente meglio il V2 americano. Nemmeno cento metri e a momenti entro nel bagagliaio della macchina del fotografo che frena all'improvviso. Ok l'ABS funziona, possiamo partire.

ANDAMENTO LENTO Si vede che da queste parti ci si viene a far vacanza, qui a Santa Monica il concetto di ora di punta non sanno nemmeno cosa sia, il traffico è inesistente. Guidare in America è un'esperienza mistica, ti chiedicosa diavolo comprano a fare macchinoni con motore V8 cinquemilasette se poi vanno in giro tutti a 55 miglia all'ora, velocità da colpo di sonno. Eppuretutti vanno piano, tutti rispettano qualsiasi limite perché qui la polizia non scherza per niente. Se sgarri finisci dentro, sul serio.


alle prese
con gli sceriffi
L'OCCHIO ATTENTO DEL CITTADINO La polizia è un'altra costante dei miei viaggi negli States, ogni volta che ci veniamo abbiamo sempre a che fare con qualche sceriffo o tutore dell'ordine che spunta dal nulla ma sembra già sapere tutto di te. Del resto nella nazione del neighbour watching (il vicino controlla, nessuno si fa i fatti propri) basta che accada qualcosa di leggermente diverso dal solito che c'è subito chi chiama la polizia, che qui arriva davvero, e in fretta.

FORZE DELL'ORDINE Qualcosa di diverso possono anche essere cinque Harley che vanno avanti e indietro su una strada per fare delle foto? Si, può essere. Così succede che anche stavolta appena Stefano inizia a scattarci qualche foto sulla costiera che si snoda verso nord dopo Malibu (altro posto con villette mica da ridere) in men che non si dica arrivano tre auto della Polizia con altrettanti poliziotti.
Inizia il solito interrogatorio (cosa fate, perché siete qui, sapete che non si può fotografare, dovete avere il permesso del governatore e via così). Finisce che perdiamo quasi un'ora a cercar di spiegare che stiamo solo facendo un reportage sulla prova di queste moto e finisce che veniamo segnalati a tutte le pattuglie e se ci ribeccano non saranno più così accomodanti. Bah.


50 eh? non di più...CRUISE? SI GRAZIE
Guidare le Harley a casa loro fa capire tante cose.Solo qui infatti comprendi il senso di accessori come il cruise control, che da noi è un oggetto praticamente inutile. Qui impasti la lancetta sulle 55 (al massimo 65) miglia all'ora e non ti schiodi di lì per tutto il giorno (in un paio di punti abbiamo sfiorato le 80 miglia, quasi 120 all'ora che brivido!!), per cui il cruise control diventa quasi una necessità, e anche un aiuto per non superare i limiti.

GIU' DI GIRI Motore che ronfa a 2.300 giri, radio accesa, non ti resta che goderti il panorama, che da queste parti è davvero mozzafiato. In realtà, tutti vanno un po' più forte dei limiti, diciamo che ci sono quelle 5 miglia accademiche che non fanno spuntare fuori il solito sceriffo a sirene spiegate. Per cui basta adattarsi al ritmo del traffico per stare lontani dai guai.


GUIDA IN RELAX
Solo con moto come queste un viaggio del genere può essere piacevole, mentre affrontando le stesse strade alla stessa velocità con altre moto può diventare un supplizio. Invece con le Harley, con queste Harley in particolare, no. Il lento trottare del bicilindrico sembra essere studiato apposta per rilassare i sensi, la moto sembra volerti dire: "tranquillo, goditi il viaggio che al resto penso io". Qui si capisce come la filosofia del girare in moto abbia sfumature molto differenti che da noi.

ECCO IL PERCHE' Inoltre, capisci anche il perché di certe scelte tecniche, come le tarature delle sospensioni, ad esempio, morbidone ma perfette per le Highway che sono tutt'altro fuorché lisce.

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MIGLIORIE EUROPEE Guidando qui queste moto capisci anche che molti dei cambiamenti arrivati nel corso degli anni sono nati più che altro per far piacere a noi europei, per avvicinare le Harley a gusti ed esigenze dei motociclisti del Vecchio Continente. Credo infatti che agli Harleysti americani interessi ben poco di una sesta marcia overdrive che ti fa viaggiare a 160 all'ora a 4000 giri facendo riposare il motore. Loro al massimo vanno a 60 miglia e per quella velocità la quinta va benissimo. E poi capisco anche perché le Harley del passato frenavano così poco (adesso, no, con il nuovo impianto frenano molto bene): viaggiando in America praticamente non si frena mai!


TELAIO MIGLIORE
Per il 2009 le Harley Touring sono cambiate tanto, terminando la fase di completo rinnovamento iniziata nel 2007 con l'arrivo del nuovo motore 1570 cc. Quest'anno il nuovo telaio, le nuove gomme (addirittura bimescola al posteriore!) e il cerchio da 17 anteriore (prima era 16) hanno fatto fare un bel passo avanti alla ciclistica. Lo capisci subito che è più sincera stabile e comunicativa. Il problema durante il percorso di oggi è stato piuttosto trovare una curva dove provarla. L'America è una nazione di strade assolutamente dritte...

CHE SPAZI! Lasciando la costa e dirigendosi un po' verso l'interno si scopre un paesaggio meno artefatto e più genuino. Quello che colpisce sono gli spazi sterminati e gli infiniti tratti dedicati al pascolo oppure coltivati, prima a fragole, poi a vigne (la California è zona di vigneti) dove, guardacaso, il nome è spesso italiano. I paesi sembrano irreali da quanto sono lindi e tranquilli. Case basse, tutte costruite in legno, strade così silenziose che paiono finte, empori che sembrano usciti direttamente da un film di cow boy. In certi posti il tempo sembra essersi davvero fermato.


DAL PICK UP ALLA SMART
La campagna è il regno del pick-up il tipico macchinone americano con il cassone dove buttare di tutto (anche la solita cassa di birra) che rientra nella categoria "bigger is better". Però la benzina adesso costa cara anche qui (2,39 dollari al gallone, più o meno la metà dell'Italia ma tanto per gli americani) per cui forse non c'è da stupirsi se si iniziano a vedere in giro anche delle Smart. Così piccole che potrebbero benissimo parcheggiare in un cassone di un pick up. A proposito, ma che schifo di benzina usano in America? La migliore che abbiamo trovato (chiamata premium) aveva 91 ottani, ma si può scendere anche a 87, roba da paese in via di sviluppo.

VIVA LA ULTRA Proseguiamo il viaggio cambiandoci spesso le moto, la Ultra Classic è al momento la mia preferita (non ho ancora provato la standard e la Street, lo farò domani), la migliore per comfort e posizione di guida. Pesa tanto ma come al solito si guida che è una meraviglia ed offre una protezione di altissimo livello.


ROAD KING La Road King invece, ha un gran fascino ma mi fa stare in una posizione un po' troppo "a portafoglio"
perché ha il manubrio un po' più basso e mi costringe a piegare troppo la schiena in avanti. Il bordo del parabrezza inoltre mi finisce proprio sulla linea visiva e mi disturba.

AGILITA' O COMFORT? In compenso, confronto alla Ultra, la Road King si può dare delle arie da sveltona. Con meno peso da portarsi dietro è ben più brillante in accelerazione e ripresa ed ha una maneggevolezza e una agilità nettamente superiori. Però sembra avere anche sospensioni più secche che filtrano peggio. Sembra essere migliorato anche l'isolamento dal calore, vero punto critico per le Harley il cui cilindro posteriore ti finisce proprio in mezzo alle gambe.

MOTORE MODULARE Oltre ad inserire delle paratie per evitare di mandare in ebollizione le cosce, a Milwaukee sfruttano la gestione elettronica del motore per "spegnere" il cilindro posteriore quando le temperature superano una certa soglia. Dopo qualche secondo che il motore è al minimo, quindi, si interrompono accensione e iniezione, il motore va "a uno" e il cilindro posteriore va "a rimorchio" di quello anteriore. É in pratica un rudimentale principio di motore a funzionamento modulare, che oltre a far scaldare meno il cilindro posteriore fa consumare anche meno benzina. Very smart Harley...


Quando arriviamo a Pismo Beach (fine della prima tappa) è ormai il tramonto, ci arriviamo giusto in tempo per vedere il sole tuffarsi nell'oceano. Ho visto sicuramente posti peggiori di questo...
Pubblicato da Stefano Cordara, 20/02/2009
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