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Maxiscooter, quale il migliore per viaggiare? La nostra guida


Avatar di Michele Perrino , il 26/07/20

3 anni fa - Tempo di vacanze: qual è il migliore maxiscooter da viaggio?

Maxiscooter: Yamaha TMAX, BMW C 650, Honda X-ADV e gli altri
Il miglior maxi per i viaggi? Yamaha TMAX 560 o BMW C 650 GT, Kymco AK 550 o Sym Maxsym TL, Honda X-ADV o Suzuki Burgman 650

MAXISCOOTER A CONFRONTO

Tempo di vacanze, tempo di viaggi. Magari, proprio in sella al nostro fido due ruote. Sì, avete capito bene, al maschile: non stiamo infatti parlando di viaggi in moto, ma in scooter. Cosa offrono i moderni maxiscooter in termini di comodità? Andiamo a conoscere uno ad uno i più gettonari, per capire qual è il migliore per le ferie estive.

YAMAHA TMAX 560 TECH MAX 

Il più celebre, quello di maggior successo, tanto da essere definito il re dei maxiscooter. Stiamo parlando di Yamaha TMAX 560 Tech Max, versione più votata al touring. Il TMAX è da sempre il simbolo della sportività, dello scooter-quasi-moto (anche per merito di un telaio a doppia trave in alluminio), ma riuscirà anche ad essere re di comodità? Scopriamolo.

Yamaha TMAX 560 Yamaha TMAX 560

IL MOTORE La cubatura del bicilindrico è cresciuta a 560 cc, con una potenza di 48 CV e 56 Nm di coppia: numeri sufficienti per far volare il TMAX fino a 180 km/h (di tachimetro, equivalenti a circa 170 km/h effettivi). Prestazioni da moto imbrigliate grazie ad una trasmissione perfettamente a punto - è migliorata l'accelerazione, in particolare tra 80 e 110 km/h - e ad un traction control ulteriormente affinato, sempre pronto ad aiutare, ma mai invasivo. Con i due riding mode, uno per la città, l'altro più sportivo, è possibile cucirsi addosso lo scooterone Yamaha sulla base delle proprie... inclinazioni. Il consumo sul misto rilevato è di circa 5 l/100 km.

LA CICLISTICA Certamente uno dei pezzi forti del TMAX 560 è proprio il mix di telaio, sospensioni e freni. Lo scheletro del maxiscooter di Iwata è composto da un telaio a doppia trave in alluminio di stampo motociclistico, abbinato ad una forcella a steli rovesciati con doppia piastra di sterzo e a un monoammortizzatore posteriore monocross regolabile. La frenata, con ABS, è affidata ad un doppio disco da 267 mm all'anteriore e ad un disco singolo da 282 mm al posteriore: ottima per potenza e modulabità, l'unico neo è rappresentato dal sistema anti-bloccaggio, un po' troppo invasivo.

COMFORT E DOTAZIONI In versione Tech Max lo Yamaha TMAX 560 strizza l'occhio a chi cerca ''coccole'' e comfort. L'abitabilità del TMAX 2020 è migliorata, rendendo più comoda anche la posizione in sella, mentre a garantire un trattamento VIP ci pensano l'assenza della chiave fisica per l'accensione, il parabrezza regolabile elettronicamente - che garantisce un'ottima protezione - la sella e le manopole riscaldabili, solo queste perfettibili per una potenza non da riferimento. Col cruise control, poi, anche i lunghi trasferimenti autostradali non sono più un problema. Il sottosella, invece, è buono ma non eccelle: trovano spazio due caschi jet o un integrale.

Yamaha TMAX 560, il sottosella Yamaha TMAX 560, il sottosella

LA GUIDA Vero punto forte del TMAX, da sempre, e anche la versione 2020 Tech Max non fa eccezioni: la guida del maxiscooter di Iwata è stabile e precisa, anche per merito di un rinnovato setting delle sospensioni, ora più rigide, senza che questo pregiudichi il comfort di marcia anche laddove la strada non sia propriamente un tavolo da biliardo. Peso di 213 kg in ordine di marcia.

IL PREZZO Yamaha TMAX 560 parte da 11.999 euro per la versione base, mentre per la versione Tech Max con parabrezza elettrico, sella e manopole riscaldate e cruise control, servono 13.799 euro (prezzi franco concessionario).

GLI ACCESSORI La dotazione dello Yamaha TMAX 560 Tech Max è completa ma, attingendo al catalogo degli accessori originali, è possibile arricchirla ulteriormente con qualche oggetto da vero GT. Per esempio il portapacchi da 104,01 euro, il bauletto da 39 litri, a 172 euro, o quello da 50 litri, a 247 euro. Utile anche la borsa morbida da mettere in mezzo al tunnel centrale, a 84 euro, così come lo schienale morbido per il passeggero da applicare sui bauletti: costa 41,30 euro.

BMW C 650 GT

Lo scooterone della Casa dell'Elica si fa fregio già nel nome di essere un Gran Turismo, il che la dovrebbe dire lunga sulle sue possibilità di lottare per il vertice. Sarà lui il maxi più touring di tutti?

BMW C 650 GT BMW C 650 GT

IL MOTORE Il bicilindrico da 647 cc del BMW C 650 GT non si risparmia, erogando ben 60 CV e 63 Nm di coppia, per una velocità massima di 180 km/h e uno scatto da... centometrista (ma esiste anche la versione a 48 CV per neopatentati). Il consumo rilevato è tra 5,7 e 6,2 l/100 km. Il sistema ASC (controllo della stabilità) in dotazione vigila attento, intervenendo frequentemente per tenere a freno l'esuberante potenza solo quando il ritmo diventa alto.

LA CICLISTICA Lo scheletro del BMW è composto da una struttura in tubo d'acciaio, con unità pressofusa in alluminio mentre il reparto sospensioni conta su una forcella a steli rovesciati e un monoammortizzatore. L'impianto frenante è composto da una coppia di dischi da 270 mm all'anteriore, abbinati a pinze flottanti a 2 pistoncini, mentre al posteriore troviamo un singolo disco da 270 mm con pinza flottante, ma a singolo pistoncino. A coadiuvare il lavoro dei freni c'è il sistema ABS BMW Motorrad.

COMFORT E DOTAZIONI In ottica touring è senza dubbio apprezzabile la posizione di guida, grazie ad una sella comoda (il vano contiene due caschi jet), con il cupolino elettrico - di serie - regolabile tramite un pulsante, anche in movimento. Manopole e sella riscaldabili - compresa la porzione del passeggero - sono un optional (pacchetto Highline, comprensivo di sensore della pressione pneumatici, a 650 euro). Interessante anche il sistema SVA (Side View Assist), tecnologia più automobilistica che da due ruote, che consiste in alcuni sensori che segnala, tramite due spie negli angoli degli specchietti retrovisori, i veicoli tra i 15 e gli 80 km/h che entrano nell'angolo morto. Utile, ma a pagamento: col pacchetto Safety, comprensivo di luci a LED diurne, costa 530 euro.

BMW C 650 GT, il quadro strumenti BMW C 650 GT, il quadro strumenti

LA GUIDA Il C 650 GT, a dispetto del nome, predilige gli asfalti lisci, dove mette in campo una guida rigorosa, precisa a seguire la traiettoria, anche se non velocissimo a scendere in piega, ma quando le strade si fanno sconnesse va un po' in crisi, soprattutto dietro: la risposta del monoammortizzatore è un po' secca e sporca la precisione nella guida. Il peso di 261 kg in ordine di marcia è avvertibile da fermo, ma in movimento la maneggevolezza è sempre buona.

IL PREZZO Per il maxi GT di BMW si parte da 12.200 euro (chiavi in mano). Come facevamo notare poco sopra, per rendere la dotazione davvero al top, bisogna aggiungere oltre 1.000 euro dei pacchetti Highline e Safety.

GLI ACCESSORI Da vero maxi touring, la lista di optional originali per il BMW C 650 GT è alquanto ricca. Per diventare un super Gran Turismo consiglieremmo portapacchi, bauletto da 35 l, e borsa morbida per il tunnel centrale. I prezzi degli accessori, però, non sono disponibili sul sito ufficiale BMW.

SUZUKI BURGMAN 650 EXECUTIVE 

Un'altra vecchia volpe. Il Suzuki Burgman 650 è arrivato nel lontano '98, tracciando la rotta per tutti i suoi colleghi maxiscooter. Oggi il seiemmezzo è proposto solo nella più ricca versione Executive: riuscirà a giocarsi qualcosa di importante in questo confonto tra viaggiatori?

Suzuki Burgman 650 Suzuki Burgman 650

IL MOTORE Il motore bicilindrico da 638 cc del Burgman eroga 54 CV e 58 Nm di coppia. Non sarà il più cattivo del gruppo, ma l'erogazione è da vero GT, con una curva di coppia piatta, senza picchi. Mancano all'appello - ed è un bene - vibrazioni e rumorosità. Anche i consumi, invogliano a fare strada: 4,8 litri per 100 km. Tre le diverse modalità del cambio automatico elettronico SECVT tra le quali è possibile scegliere: Drive e Power - automatiche - e Manuale. La prima è a tutto vantaggio della fluidità, la seconda dà il massimo in termini di prestazioni, mentre in modalità manuale il cambio marcia è demandato al pilota. Per il Burgman 650 Executive niente controllo di trazione.

LA CICLISTICA Lo scheletro del Burgman 650 Executive è composto da un telaio a traliccio, una forcella a steli tradizionali e un doppio ammortizzatore regolabile. Il reparto freni è rappresentato da un doppio disco da 260 mm all'anteriore e da un disco da 250 mm al posteriore, naturalmente con ABS, un po' invasivo quando si guida con più decisione.

COMFORT E DOTAZIONI Qui certamente l'alfiere Suzuki si gioca tutte le sue carte da Executive. A cominciare dal vano sottosella, capace di contenere ben due caschi integrali. Il parabrezza, che offre una buona protezione, è regolabile elettronicamente, mentre gli specchietti possono essere ripiegati tramite un pulsante, come sulle auto. Ma non è finita qui: lo schienale del guidatore può essere regolato in profondità (5 cm), così da aiutare i guidatori di tutte le dimensioni a trovare la propria posizione in sella. La seduta è riscaldabile, sia per il pilota sia per il passeggero (che può contare lo schienale di sostegno), così come le manopole

Sottosella da record: due caschi integrali per il Burgman 650 Sottosella da record: due caschi integrali per il Burgman 650

LA GUIDA Sarà per i 281 kg in ordine di marcia, forse per l'interasse di 1.595 mm, ma il Burgman 650 Executive risulta estremamente stabile, con un avantreno solido e comunicativo. Telaio e sospensioni fanno un bel lavoro, anche quando si alza il ritmo, solo i due mono posteriori talvolta possono risultare un po' secchi nella risposta, ma si può rimediare intervenendo sul precarico. Insomma, va bene che vuole fare l'ammiraglia, ma il Suzuki Burgman 650 Executive se la cava piuttosto bene anche in movimento...

IL PREZZO Quanto costa il maxiscooter GT di casa Suzuki? 11.490 euro (franco concessionario), un prezzo certamente interessante, visto l'allestimento veramente completo.

GLI ACCESSORI Cosa si potrà mai aggiungere al già ricco Burgman 650 Executive? Beh, il sottosella è da record, ma per gli amanti del viaggio un bauletto farebbe certamente comodo. Detto fatto: attingendo al catalogo Suzuki se ne trova uno da 47 l (a partire da 217 euro).

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KYMCO AK 550

Esteticamente è molto simile al TMAX e, anche come personalità, ambisce a fare la moto più che il maxiscooter, proprio come il rivale di Iwata. Stiamo parlando del Kymco AK 550. Riuscirà, nonostante le premesse sportive, a giocarsi un posto tra gli scooter da turismo?

Kymko AK 550 Kymko AK 550

IL MOTORE Il propulsore del Kymco AK 550 è un bicilindrico da 550 cc: assicura allo scooter di Taiwan 53,7 CV di potenza e 55 Nm di coppia (versione 2020), con una velocità massima di 160 km/h e uno scatto bruciante. Insomma, la sfida sul piano delle prestazioni pure sta assolutamente in piedi, nonostante il blasone degli avversari. C'è la mappa rain, ma niente traction control quindi, occhio... I consumi dichiarati sono di 5 l/100 km.

LA CICLISTICA Il Kymco AK 550 si fa forte di un telaio in lega d'alluminio di stampo motociclistico e di una forcella a steli rovesciati con doppia piastra di sterzo da 41 mm, oltre ad un monoammortizzatore posteriore. L'impianto frenante, con ABS Bosch 9.1 a doppio canale, è da supersportiva: all'anteriore, infatti, troviamo pinze ad attacco radiale Brembo a mordere un doppio disco da 270 mm, al posteriore un singolo disco da 260 mm. Baricentro basso (al vertice della categoria) e perfetta distribuzione dei pesi (50%-50%), fanno il resto.

COMFORT E DOTAZIONI Che l'AK 550 sia dichiaratamente ''sport'' lo si constata già in autostrada: la protezione aerodinamica di carena e cupolino - quest'ultimo regolabile su due posizioni, ma solo con attrezzi - non è eccellente. In particolare sono esposte all'aria le ginocchia, provocando fastidiosi vortici d'aria. Buono lo spazio del vano sottosella (entrano fino a due jet) e la capacità di carico in generale, grazie agli altri vani portaoggetti, che però non vantano la serratura, il che pregiudica il loro utilizzo ''senza pensieri''. C'è il sistema keyless che controlla tutto, dall'accensione al meccanismo del bloccasterzo e di serie il sistema Noodoe Navigation, che permette di connettere il display dello scooter allo smartphone, così da avere il navigatore a vista. Ci sono anche le manopole riscaldabili.

LA GUIDA Il triangolo ciclistico - telaio, sospensioni e freni - insieme col bilanciamento dei pesi da moto, rendono il Kymco AK 550 un bell'oggetto da condurre sul misto, più che in città. Il funzionamento del reparto sospensioni, in realtà, è ottimo anche in città, dove buche e pavé non spaventano, ma il divertimento che si prova nel guidato è tutt'altra cosa. Anche perché tra i 230 kg di peso in ordine di marcia e il lungo interasse, lo slalom tra le auto non è il massimo, complice anche il posizionamento degli specchietti, che viene a trovarsi proprio in concomitanza con quelli delle auto.

Kymko AK 550, maxiscooter alla Taiwan maniera Kymko AK 550, maxiscooter alla Taiwan maniera

IL PREZZO Uno dei pezzi forti del Kymco AK 550. La versione 2020 (aggiornata a livello di motore, con 3 CV in più) è proposta a 9.990 euro, mentre la versione precedente, forte di alcune promozioni, a 8.690 euro (prezzi franco rivenditore).

GLI ACCESSORI Per quella che è la dotazione dell'AK 550 certamente si renderebbe necessario attingere al catalogo degli optional, soprattutto in ottica turismo. Purtroppo però, sul fronte degli accessori, Kymco non rende disponibile sul suo sito una lista aggiornata, ma solo un PDF, non facilmente consultabile.

SYM MAXSYM TL 500

Anche lui, come il cugino di Taiwan, strizza l'occhio nell'estetica al riferimento della categoria, il maxiscooter Yamaha TMAX 560. Sportivo ma senza esagerare, confortevole, senza perdere in sportività. Il Sym Maxsym TL 500 avrà il giusto mix per ritagliarsi lo spazio che merita tra i maxiscooter GT?

Sym Maxsym TL 500 Sym Maxsym TL 500

IL MOTORE Anch'egli bicilindrico, con 465 cc, 41 CV di potenza e 42 Nm di coppia. La particolarità, qui, è la trasmissione finale a catena, che rende un po' più marcato l'apri-chiudi e il freno motore. La spinta del propulsore è buona, con una progressione sempre vivace, mentre i consumi si attestano intorno ai 5 l/100 km. Manca, però, il traction control...

LA CICLISTICA La parola d'ordine, anche per il motore, è equilibrio. Telaio e sospensioni - una forcella rovesciata da 41 mm e un mono regolabile - lavorano in perfetta sinergia. La conseguenza di ciò è un buon comfort e una fluidità di guida molto piacevole. L'impianto frenante che conta su 3 dischi da 275 mm di diametro - due davanti e uno dietro - si comporta bene, sia quanto a potenza che in fatto di modulabilità. È dotato di ABS, un poco invasivo a dire il vero, ma solo sul posteriore.

COMFORT E DOTAZIONI Sempre con uno sguardo da turisti incalliti, analizziamo anche il Maxsym TL 500. La posizione garantita dalla seduta è comoda, con il manubrio alla giusta distanza e un buon supporto lombare. Il plexiglass, che protegge bene dal flusso dell'aria, è però regolabile su due sole posizioni e solo tramite attrezzi. Delle chicche viste su altri concorrenti, qui mancano le manopole riscaldabili e il sistema keyless, con il vano sottosella che ha spazio per un solo casco, ma ci sono i fari full LED.

Sym Maxsym TL 500, il sottosella Sym Maxsym TL 500, il sottosella

LA GUIDA A dispetto del peso di 223 kg in ordine di marcia, che insieme alle dimensioni non aiuta nello stretto, il baricentro basso e le ruote da 15'' conferiscono al TL 500 una discreta agilità, anche se a fronte di una certa inerzia. Anche lui preferisce, come il Kymco, la guida fuoriporta, piuttosto che la giungla cittadina: i cambi di direzione sono neutri, l'avantreno è preciso e il posteriore segue la linea con coerenza. Insomma, il Sym è davvero un bel jolly.

IL PREZZO A fronte di qualche mancanza rispetto alla concorrenza più agguerrita, il prezzo del Sym Maxsym TL 500 risulta veramente interessante: 7.990 euro (franco concessionario). 

GLI ACCESSORI Attingere al catologo accessori farebbe comodo per colmare qualche lacunosità del Maxsym TL 500, ma purtroppo Sym non prevede questa possibilità dal proprio sito web. Vero è che, in mancanza degli optional della Casa, è pur sempre possibile trovare soluzioni aftermarket che possano rendere più GT un maxiscooter davvero equilibrato.

HONDA X-ADV

Per ultimo, ma non per importanza, c'è lui. Honda X-ADV è tutto e nulla. Un po' maxiscooter, un po' moto, un po' urbano, un po' off-road. Si tratta di un mezzo diverso da quelli che lo hanno preceduto in questa comparativa virtuale, ma è probabilmente il rivale più acerrimo di Ymaha TMAX 560, nonostante tutto. Può giocarsela sotto molti punti di vista con i suoi avversari odierni, aggiungendo probabilmente qualcosa in più (il fuoristrada e il cambio semi-automatico, ad esempio).

Honda X-ADV Honda X-ADV

IL MOTORE E anche in questo caso abbiamo un bicilindrico, qui di 745 cc, capace di 55 CV e 68 Nm (ma c'è anche la versione per la patente A2). Il cambio è un DCT a doppia frizione e si può scegliere tra la modalità automatica o sequenziale (coi pulsanti al manubrio). Le prestazioni, e le sensazioni, sono brillanti: l'esperienza di guida è esaltante e divertente. A vigilare c'è il controllo di trazione HSTC, ma anche la modalità ''G'', per la guida in fuoristrada. I consumi sono contenuti: 4,4 l/100 km.

LA CICLISTICA Il telaio a diamante in tubi di acciaio, abbinato ad una forcella a steli rovesciati da 41 mm regolabile nel precarico e in estensione e ad un monoammortizzatore regolabile nel precarico, ne fanno una perfetta via di mezzo tra moto e scooter. I cerchi - e in questo si differenzia da tutti gli altri maxi - qui sono a raggi, in alluminio. Doppio disco da 296 mm all'anteriore con pinza ad attacco radiale a 4 pisntoncini, disco singolo da 240 mm morso da un singolo pistoncino, al posteriore. Su entrambe le ruote, naturalmente, c'è l'ABS.

COMFORT E DOTAZIONI Con la logica che ha caratterizzato le considerazioni sugli altri maxiscooter, Honda X-ADV ha un buono spirito da viaggio. Il vano sottosella ospita un casco integrale mentre il parabrezza offre una buona protezione aerodinamica ed è regolabile - ma solo a mano - col comfort complessivo che è ottimo. Qui, di serie, c'è il bauletto da 35 litri, mentre mancano le manopole riscaldate (ma ci sono i paramani) che troviamo, insieme ad altri optional, sulla più ricca versione denominata - non a caso - Travel Edition.

LA GUIDA Comoda per la guida turistica, divertente - forse meglio dire emozionante - quando si conduce con un certo piglio. Le caratteristiche più da moto che non da scooterone fanno di X-ADV un bell'ibrido, con l'esclusività - se confrontata con gli altri maxiscooter citati - di poter mettere le ruote in fuoristrada. Insomma, qui il pacchetto è davvero completo.

Honda X-ADV, scooter o moto? Honda X-ADV, scooter o moto?

IL PREZZO Il prezzo di Honda X-ADV è di 11.940 euro (franco concessionario), mentre la versione Travel Edition costa 1.000 euro in più e vanta un allestimento più ricco, comprensivo di tubolari in alluminio, fari fendinebbia a LED, manopole riscaldate e topbox. Per portarsi a casa X-ADV si spende un po' meno della concorrenza,

GLI ACCESSORI Anche per la Honda la lista di accessori originali è ampia. Se il bauletto di serie, da 35 litri, non è abbastanza ampio per i giramondo, c'è quello da 45 litri, a 339,14 euro. Perché il bauletto originale sia più comodo per il passeggero, invece, c'è lo schienale dedicato: 104,55 euro il prezzo.

IL MIGLIOR MAXISCOOTER GT È...

Siamo giunti in fondo a questo confronto tra maxiscooter e dobbiamo decretare un vincitore. Qual è, quindi, il miglior maxi touring? Dipende! Sarebbe troppo facile dire che il TMAX è il più completo. Lo scooterone Yamaha in versione Tech Max è probabilmente il più ricco, ma è anche quello col prezzo più elevato, quasi due volte più alto di quello di Sym Maxsym TL 500... E cosa dire di Honda X-ADV, il rivale che meno di tutti lo imita, ma è apprezzatissimo? E rimangono comunque BMW C 650 GT, un po' più sbilanciato verso il Touring - come dice il nome - il Kymco AK 550, forse il più sportivo tra tutti e il Suzuki Burgman 650 Executive, colui il quale ha aperto la strada ai maxiscooter molti anni fa, ma è ancora capace di dire la sua con una proposta molto completa. Una risposta univoca, insomma, non c'è: ognuno ha le sue caratteristiche, i suoi punti di forza e i suoi punti deboli, che abbiamo cercato di mettere sul piatto in questo confronto virtuale. Per rispondervi in modo definitivo, invece, li metteremo a confronto tutti insieme. Allora sì, eleggeremo Mister Maxiscooter..


Pubblicato da Michele Perrino, 26/07/2020
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