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Sportive usate: le migliori 8 moto sotto i 10.000 euro


Avatar di Danilo Chissalé , il 08/05/20

4 anni fa - 8 sportive usate sotto i 10.000 euro e non più vecchie di 5 anni

Le migliori sportive usate sul mercato sotto i 10.000 euro. Nella lista anche GSX-R, CBR, R6, Ducati e non solo. Il video

SPORTIVA AL GIUSTO PREZZO

Chi di voi non ha mai sognato di girare in pista in sella a una supersportiva? Le moto con carene e semi-manubri sono il modo per avvicinarci ai nostri beniamini Rossi, Marquez, Stoner o per i più old school Doohan, Schwantz o Agostini. È vero, forse il massimo dello splendore per questo segmento è passato, sono lontani i tempi in cui le supersportive erano le moto più vendute, ma lo zoccolo duro resiste e il brivido di una piega con ginocchio a terra non si batte. Certo, le moderne superbike hanno dei prezzi di listino stellari ma anche in questo caso il mercato dell’usato può venire in contro alle esigenze di chi la sportiva la vuole, ma vuole anche un tetto sopra la casa. Torna il format sull’usato in cui vi proporremo le migliori sportive usate, non più vecchie di 5 anni, a meno di 10.000 euro. Dai che si va!

HONDA CBR 600 RR

Ha messo in sella migliaia e migliaia di motociclisti, la Honda CBR 600 RR veniva scelta per la sua facilità di guida tipicamente Honda e per il suo comportamento più “stradale” rispetto a una competitor che troveremo più avanti nella nostra selezione. Nell’ultimo aggiornamento disponibile prima di sparire dai listini, il suo 4 cilindri in linea da 599 cc metteva a disposizione 120 CV e 66 Nm di coppia massima, iniezione elettronica migliorata e una forcella Showa BPF completamente regolabile. Telaio perimetrale e forcellone in alluminio contenevano il peso a 186 kg in ordine di marcia. La posizione di guida è comoda, adatta (si fa per dire) anche per l’utilizzo stradale, tra i cordoli è quella più adatta ai neofiti perché la dinamica è intuitiva e il motore è prestazionale ma mai intimidatorio anche per questo è sprovvista di elettronica. Le sue quotazioni variano tra i 7.500 e gli 8.000 euro per moto immatricolate del 2015 e 2016.

HONDA CBR 1000 RR

Honda CBR 1000 RR Fireblade Honda CBR 1000 RR Fireblade

Se la 600 risultasse troppo poco Honda ha da sempre a listino la “millona” più facile del lotto, la CBR 1000 RR. Nella nostra lista entra la “blade” prodotta dal 2012 al 2016 che è spinta dal 4 in linea da 999 cc, 181 CV e 114 Nm di coppia, il tutto senza elettronica, un difetto se vogliamo specialmente se la paragoniamo ad altre sofisticatissime rivali dell’epoca. La leggerezza è sicuramente il punto forte della CBR 1000 RR che per anni è stata tre le 1000 più leggere con i suoi 200 kg in ordine di marcia ma ci mettiamo anche l’erogazione fluida e lineare, il funzionamento del cambio esemplare e la fiducia che infonde nonostante i 181 cv non siano controllati da nessun aiuto elettronico. In circuito, a voler trovare il pelo nell’uovo, le mancherebbe un po' di cattiveria e feeling dalle sospensioni, motivo per cui Honda lancio anche la pregiata versione SP, che però non rientra nel budget imposto dalla nostra selezione. La standard sì, ma solo quella del 2015 che è quotata appena sotto i 10.000 euro.

KAWASAKI ZX-636 2019

Kawasaki Ninja ZX-6R 636 Kawasaki Ninja ZX-6R 636

Kawasaki Ninja ZX-6R 636, un nome che fa battere il cuore di chi ha amato le sportive 600 medie degli anni 2000. La Casa di Akashi l’ha rispolverata di recente, dimostrando di credere ancora in un segmento che è diventato una nicchia nella nicchia. Contenti loro, contentissimi noi amanti dei semi-manubri. La cilindrata extra la esclude dai campionati ma ne migliora il comportamento su strada grazie a qualche Nm di coppia in più. La scheda tecnica dice che il 4 in linea da 636 cc eroga 130 cv e 71 Nm di coppia. Rispetto alla CBR ha qualche chicca tecnologica in più come le mappe motore, il traction control regolabile, il quickshifter e il sistema KIBS per la frenata. Su strada convince dunque, in pista ancora di più grazie alla ciclistica ben a punto e al comportamento dinamico eccellente nonostante i 196 kg siano mole più da 1000 che da 600, peccato che la frenata soffra di affaticamento alla lunga e che il quickshifter non sia disponibile in scalata. Il suo prezzo sul mercato dell’usato è compreso tra i 9.300 e i 10.000 euro. Cercatela con scarico Akrapovic, accessorio ufficiale, o aftermarket, quello originale non le rende giustizia.

KAWASAKI ZX-10R

Kawasaki Ninja ZX-10R Kawasaki Ninja ZX-10R

La moto con cui Rea domina da anni nel mondiale SBK non è altro che la continua evoluzione della Kawasaki Ninja ZX-10R presentata nel lontano 2012. Segnò un vero e proprio cambio di filosofia per Kawasaki, che progettò prima la moto per il campionato e da lì ne derivò la moto stradale. Il motore da 998 cc mette a disposizione 200 CV e 112 Nm di coppia, ma a dispetto di quello della CBR è dotato di traction control regolabile e tre mappature per il motore oltre che dell’ABS KIBS. Gli sforzi per ridurre il peso e aumentare l’agilità portarono ad un peso di 198 kg in ordine di marcia. La posizione di guida non estrema e lo spazio a disposizione in sella la rendono comoda da usare per piloti di tutte le taglie anche lontano dai cordoli. Tra i pregi c’è sicuramente l’avantreno granitico tipico di Kawasaki, tra i difetti -seppur non lo sia veramente – l’erogazione su strada penalizzata dalla ricerca di cavalli extra e la rapportatura lunga del cambio. Per rientrare nei nostri parametri bisogna rivolgersi a moto immatricolate nel 2015 che hanno quotazioni attorno ai 10.000 euro.

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YAMAHA YZF-R6

Yamaha R6 a Eicma 2016 Yamaha R6 a Eicma 2016

Prima che Kawasaki tornasse nel segmento l’unica a credere ancora nelle 600 a 4 cilindri è stata Yamaha con la sua YZF-R6. Estrema lo è sempre stata e anche i model year 2017, che inseriamo nella nostra lista, non è affatto da meno. La Yamaha R6 è la moto più simile a una 600 pronto pista che potrete trovare: snella, agile e con una ciclistica da segmento superiore che infonde tanta sicurezza in percorrenza ma soprattutto in staccata. L’avantreno infatti deriva dalla sorellona R1, la forcella pluriregolabile KYB cn steli da 43 ma anche l’impianto frenante, tutto ciò senza icidere poi troppo sul peso che si ferma a 190 kg o.d.m. L’Euro 4 la penalizza molto, la potenza è di “soli” 118 CV mentre la coppia, mai stata il punto forte di un frullino come la supersport di Iwata, è di 62 Nm, ciò la penalizza non poco nella guida su strada. Se la state valutando per l’utilizzo in pista basta acquistare il kit WSS per ottenere una moto totalmente diversa e scoprire le vere potenzialità della R6. Le quotazioni sono ancora alte, 10.000 euro per le prime uscite nel 2017.

SUZUKI GSX-R 750

Suzuki GSX-R 750 Suzuki GSX-R 750

Prendere il meglio da entrambe le categorie, questo fa la Suzuki GSX-R 750. Suzuki dopo il passaggio ai 1000 nel mondo delle competizioni fu l’unica a continuarne la produzione (e goderne dei risultati) fino alla scomparsa dai listini nel 2017. La Gixxer 750 2011, ultimo aggiornamento tecnico messo in campo dagli ingegneri di Hamamatsu, era leggera come una 600 cc con i suoi 190 kg o.d.m. ma ben più prestazionale con i suoi 150 CV e 86 Nm. L’accoppiata Brembo Showa BPF face fare un bel balzo in avanti alla settemezzo a livello ciclistico. Tra i cordoli il bilanciamento tra le prestazioni offerte dal motore e la ciclistica la resero la preferita per chi voleva divertirsi nei track day senza dover faticare per domare le sempre più potenti millone.  La cubatura in più è un vantaggio anche su strada grazie alla maggior coppia disponibile rispetto ai 600. Le quotazioni sul mercato dell’usato oscillano tra i 7.800 euro per moto immatricolate nel 2015 e i 9.000 necessari per mettersi in box una moto immatricolata nel 2017, ultimo anno di produzione.

MV AGUSTA F3

MV Agusta F3 800 MV Agusta F3 800

Concetti per certi versi simili, seppur con una struttura tecnica differente per la MV Agusta F3. La Casa di Schiranna è una delle poche ad annoverare un modello nella categoria supersportive “medie”. Il vestito è sexy e attillato come solo in MV sanno realizzare e nasconde un telaio misto leggerissimo che trattiene al suo interno il motore a 3 cilindri da 798 cc, lo stello della naked Brutale 800, ma grazie ad una fine elaborazione della centralina eroga 148 CV e 88 Nm di coppia, cifre analoghe a quelle della Gixxer ma con un cilindro in meno. A beneficiarne è il peso, che è di soli 173 kg a secco. La F3 non è intuitiva come una “jap” ma in mani esperte sa andare veramente molto forte, merito della ciclistica super affilata. Tanta la tecnologia con traction control pluriregolabile e quickshifter ma non sempre il loro funzionamento è ineccepibile… così come l’affidabilità. Sul mercato dell’usato la si trova tra 8.900 e 10.000 euro per i modelli del 2016. A catalogo c’è anche la 675, per lei meccanica simile ma motore meno potente.

DUCATI PANIGALE 959

Ducati Panigale 959 Ducati Panigale 959

Rimaniamo in Italia, togliamo ancora un cilindro ma rimaniamo sempre nella categoria della mid superbike con la Panigale 959. Evoluzione della pur valida 899, la Panigalina è stata la prima con il Desmo superquadro a passare all’Euro 4. Nonostante ciò il bicilindrico eroga 157 CV e 107 corposissimi Nm di coppia massima con soli 179 kg a secco da spingere. Anche lei a dotazione elettronica non scherza affatto con il vantaggio di sfruttare l’esperienza acquisita dalla sorellona nel mondiale SBK, ci sono acceleratore ride-by-wire, tre modalità di guida (Race, Sport, Wet), Ducati Traction Control a ben otto livelli, quickshifter (in salita) e controllo del freno motore (tre livelli). La ciclistica è composta dall’accoppiata magica Showa BPF con pinze Brembo M4.32 all’anteriore con il motore sfruttato come elemento portante.   Il suo comportamento bilanciato fa sì che alla mente vengano 2 parole: divertimento e facilità di guida… mica male se si pensa che questa media ha più cavalli della vecchia 999R che vinceva nel Mondiale SBK. Da nuova non era affatto accessibile, adesso con 10.000 (o poco in più ad essere onesti) si trovano esemplari del 2015, assicuratevi che sia stata fatta la dovuta manutenzione e date gas!


Pubblicato da Danilo Chissalè, 08/05/2020
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