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Attenti motociclisti, arriva il radar anti-rumore. Ecco dove


Avatar di Danilo Chissalé , il 17/01/22

2 anni fa - Francia: via alla sperimentazione di Medusé, il video-fonometro anti rumore

Radar anti-rumore per sanzionare moto e scooter troppo rumorosi
In Francia via alla sperimentazione di Medusé, il video-fonometro anti rumore. Multe da 135 euro per chi supera i 90 db

La guerra alle emissioni continua, ma questa volta non si tratta di polveri sottili bensì di emissioni acustiche. Già, perché la vita per chi ama i motori a combustione interna si fa sempre più difficile; molte località di montagna stanno iniziando a mal digerite lo “sciame” di motocilisti (non sempre disciplinati) che si riversa sui passi alpini con l’arrivo della bella stagione,il Trentino e il Sud-Tirolo qui da noi, ma è caccia ai “casinisti” anche in Germania e Francia. Proprio Oltralpe è iniziato il periodo di sperimentazione del radar anti-rumore, di cui vi avevamo parlato qualche tempo fa, uno strumento che rileverà le moto troppo rumorose.

PERIODO DI PROVA Per conoscere come funziona vi consiglio di consultare l’articolo al link di sopra, e scoprirete che servono molte telecamere e diversi fonometri. Il motivo è presto detto: per capire chi “alza la voce bisogna” essere in grado di distinguerlo dal resto del traffico, ecco perché il radar verrà messo alla prova per i prossimi 2 anni in 7 diversi Comuni della Francia. Le prime contravvenzioni dovrebbero iniziare ad arrivare dopo che le autorità avranno verificato l’attendibilità del dispositivo, verosimilmente a partire dalla seconda metà del 2022. Se questa sperimentazione dovesse portare risultati positivi - secondo la ruitparif (organizzazione ambientale che monitora il livello di inquinamento acustico nell'agglomerato di Parigi) - i cittadini recupererebbero 11 mesi di “buono stato di salute”. I cugini transalpini stanno davvero facendo la guerra all’inquinamento… pensate, hanno anche emanato una legge per le pubblicità: dovranno pubblicizzare ma al contempo disincentivarne l'uso in favore di sharing o mezzi più ecologici. Sacrè Bleu!

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IL RESTO D’EUROPA Se avete in programma di visitare la Francia in moto con la bella stagione fate attenzione dunque ai seguenti comuni: Parigi, Nizza, Tolosa, Bron (Rodano), Rueil-Malmaison (Hauts-de-Seine) e Villeneuve-le-Roi (Val-de-Marne), cui si aggiungono i Comuni dell’Haute Vallée de Chevreuse. Le multe per chi dovesse superare il limite dei 90 db è di 135 euro, ridotta a 90 euro in caso di pagamento entro 15 giorni. Ma il resto d’Europa? Il Tirolo ha vietato il passaggio a veicoli che emettono più di 95 db allo scarico mentre ad Amsterdam è in corso una sperimentazione simile a quella francese. In alcune zone della Germania va ancora peggio, con strade addirittura chiuse al traffico motociclistico nei weekend.

IN ITALIA Nello stivale la situazione pare essere meno tesa, al momento non si parla né di radar anti-rumore né di chiusure ai motociclisti. In compenso non mancheranno i controlli – sempre più numerosi anche a causa del comportamento incivile di alcuni – per verificare la velocità ma anche il rumore emesso dagli scarichi aftermarket. Vi ricordiamo che lo scarico deve essere omologato e contenere al suo interno anche il dispositivo db-killer, pena per la rimozione una sanzione di 41 euro.

COME SI RISOLVERÀ La questione ambientale sta diventando sempre più prioritaria nelle agende di chi governa. La sensazione è che finché non arriverà l’Europa a dare una direttiva dall’alto le amministrazioni locali verranno lasciate libere di agire e, in alcuni casi mazzolare. L’ACEM (associazione europea dei costruttori) in passato s’è già dichiarata preoccupata dalla direzione intrapresa, anche perché i limiti sono sempre più restringenti e difficilmente rispettabili. KTM e BMW, invece, in passato hanno dichiarato che s’impegneranno a ridurre il rumore delle loro motociclette, ma è necessario il supporto anche dei produttori aftermarket (che traggono profitto dall’aumento di rumore oltre che dalla diminuzione del peso) e dalle associazioni di categoria. In attesa dell’elettrico che tanto piace alle istituzioni bisognerà fare l’abitudine a moto sempre più silenziose.


Pubblicato da Danilo Chissalè, 17/01/2022
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