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La carta d'identità dello Yamaha TMax


Avatar di Andrea  Rapelli , il 01/10/15

8 anni fa - Le differenze tra le annate

Tutte le differenze fra i diversi Yamaha TMax

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PRIMA GENERAZIONE L'anno zero del TMax è il 2001. Linea con chiari spunti sportivi – lontani anni luce dal mare magno degli altri scooter – pedana tagliata a metà da un corposo tunnel, marmitta che punta all'insù. E una tecnica da leccarsi i baffi: il motore (bicilindrico parallelo da 40 cv raffreddato a liquido), fissato al telaio, non oscilla insieme alla ruota posteriore come nello schema tipico degli scooter. Sulla ruota davanti agisce un solo disco (comunque da 282 mm) ma la sospensione posteriore è composta da un vero forcellone in alluminio con tanto di monoammortizzatore centrale. Completano la confezione sellona abitabile per due, vano sottosella capace di contenere due caschi jet, finiture eccellenti. Il TMax fa subito il botto: nel solo 2001 se ne vendettero, in Italia, 12.314 esemplari. A 15.990.000 Lire ciascuno.

INIEZIONE Nel 2004 aumenta il rapporto di compressione (11;1) e arriva l'iniezione elettronica: la potenza del bicilindrico cresce fino a 44 cv mentre la coppia agguanta i 47,6 Nm a 6.250 giri e, grazie al catalizzatore, il motore del TMax 2004 è in regola con la normativa Euro 2. Nuova la forcella, con steli da 41 mm di diametro e inedito il cerchio posteriore da 15” (con gomma da 150/70). Davanti compare poi il secondo disco freno (267 mm) mentre dietro, oltre ad una pinza rivista debutta il freno di stazionamento. Infine, sotto gli occhi del pilota compare anche il contagiri. Un TMax maturo, da prendere in seria considerazione per l'acquisto.

NUOVO TELAIO Coda slanciata verso l'alto, sguardo rivisto, più aggressivo: lo Yamaha TMax che si affaccia sul mercato nel 2008 non cambia solo nell'estetica. Perché se il motore rimane quello di sempre, debutta un inedito telaio in alluminio – l'interasse si allunga di 5 mm – e la ciclistica guadagna diverse migliorie: gli steli forcella crescono fino a 43 mm di diametro mentre davanti arriva una ruota anteriore da 15”, che sostituisce la precedente da 14”. Della partita anche pinze freno monoblocco, una nuova sella, più bassa e incernierata posteriormente, serbatoio più capiente (da 14 a 15 litri). Tutte modifiche che contribuiscono al dimagrimento del TMax 2008, che è più leggero di 6 kg (203 il dato totale) rispetto al modello precedente. E' lui il Max più venduto in Italia, con 16.940 consegne. 

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CRESCE A 530 A dieci anni dal primo modello, cresce la cilindrata (fino a 530 cc) e aumenta la coppia del 10%. La trasmissione finale conquista una cinghia in Kevlar (a vista) esente da manutenzione. Il peso si plafona sui 200 kg a secco, scendendo di tre kg rispetto al passato. Il parabrezza si regola su due posizioni e le luci posteriori sono a Led. Da Febbraio 2012 c'è la possibilità di avere l'ABS: cercatelo e preferite gli esemplari che lo montano. Quasi dimenticavo: lo Yamaha TMax 2011 conquista anche ampie modifiche estetiche, con tratti più taglienti e sguardo decisamente affilato.

2014 L'ultimo atto dello Yamaha TMax (per ora) arriva all'Eicma di novembre 2014: doppio faro ridisegnato, luci di posizione a LED. Per evitare toccatine nel traffico i retrovisori hanno poi bracci più lunghi e alti. Da un punto di vista strettamente tecnico, si segnalano la nuova forcella a steli rovesciati da 41 mm e pinze radiali a quattro pistoncini mentre non manca la presa 12V (di serie) e lo Smart Key, chiave intelligente che si può dimenticare in tasca. Il più dotato (e costoso) della famiglia.


Pubblicato da Andrea Rapelli, 01/10/2015
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