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Kawasaki W800 Cup


Avatar Redazionale , il 02/10/13

10 anni fa - Una corsa curiosa…

Una cena, due chiacchiere e via, così è nata la Kawasaki W800 Cup, un campionato semplice, economico e con un tocco di simpatia. Ecco come si divertono i rossocrociati

CORSE? QUALI CORSE? Per chi mastica un po’ il mondo delle corse, non è certo un segreto: il settore delle gare motociclistiche è, tra i tanti, uno di quelli che ha accusato di più il colpo della crisi. Complice una Federazione che di certo non agevola e non investe sui giovani promettenti (non è un caso che molti degli italiani che, fino a qualche anno addietro correvano il CIV o anche solo gli sponsor, si siano orientati sul CEV, il Campionato Velocità Spagnolo), oggi come oggi in Italia correre è diventato esclusivo, o quasi, affare per chi tiene ancora “il grano”. Ma nella vicina svizzera la situazione è un po’ diversa, c’è chi crede ancora che si possa correre per divertirsi senza budget milionari e prova a proporre una formula ancora genuina ed economica. È il caso della Kawasaki W800 Cup, la competizione monomarca, alla quale si partecipa con una Kawasaki W800 kittata flat tracker, nata da una chiacchiera a cena tra gli organizzatori durante il Salone di Colonia 2010.

REGULATIONS Ma come funziona questa Kawasaki W800 Cup? In realtà, è tutto molto semplice: le moto sono tutte identiche, le Kawasaki W800 con il kit flat tracker della LSL, fornitrice di parti speciali. Il kit è compreso nell’iscrizione e senza il kit non si può correre. Ed è un kit abbastanza completo: sospensioni completamente regolabili, cerchi più leggeri (anteriore da 18” al posto del cerchio originale da 19”), pneumatici Pirelli con tassello leggero, manubrio rialzato, pedane arretrate, freni a disco maggiorati, scarico completo, parafanghi in alluminio, sella monopezzo in materiale più grippante e, dulcis in fundo, anche tubi freno in treccia. Libera, invece, la scelta della livrea (e ci mancherebbe).

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OK, IL PREZZO È GIUSTO Di serie, insomma, rimane poco o niente, ma nonostante ciò, gli organizzatori sono riusciti a mantenere il prezzo decisamente abbordabile: la moto con tutto il kit (quindi senza parti originali, da tenere presente che in Svizzera è omologata per la circolazione stradale a meno di qualche accessorio come lo scarico completo) viene venduta a 13.900 Franchi svizzeri (11.120 euro circa al cambio attuale) tasse incluse. Modifiche concesse? Setting delle sospensioni e, ovviamente, lo look della propria moto!

MA QUAL È IL BELLO? A conti fatti, ogni tappa della Kawasaki W800 Cup, il campionato quest'annno si concluderà dopo sei gare, è parecchio completa, riprendendo un po’ quello che era, per certi versi, il motard: un mix tra asfalto e sterrato, con in più qualche sezione di bagnato. Tutti con la stessa moto, tutti con la stessa voglia di correre. Si gareggia in team di più piloti, non c’è un limite massimo di partecipanti, e curioso è anche il punteggio: a ogni gara oltre ai punti dati dalla posizione ottenuta c’è una classifica integrativa anche sull’estetica, quindi sulla personalizzazione della propria moto. Obbligatorio chiaramente l’abbigliamento da gara (tuta da pista con paraschiena oppure abbigliamento da cross, è indifferente), mentre, udite udite, non è neppure necessaria la licenza da pilota. Beh, che state aspettando?


Pubblicato da Alessandro Codognesi, 02/10/2013
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