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Formula 1

Prost e il clamoroso ritorno in Ferrari accanto a Schumacher: "Ne parlai con Todt"


Avatar di Luca Manacorda , il 17/03/23

1 anno fa - L'ex pilota francese ha svelato una sorprendente trattativa

Il clamoroso retroscena di Prost sulla Ferrari e Schumacher
L'ex pilota francese ha svelato una sorprendente trattativa avvenuta con Ferrari a metà anni '90

La Ferrari ha posto le basi per la sua dinastia di inizio millennio a metà degli anni '90, ingaggiando dalla Benetton sia Michael Schumacher sia ingegneri del calibro di Ross Brawn e Rory Byrne. Il Cavallino Rampante nel 1996 creò una nuova coppia di piloti affiancando al tedesco Eddie Irvine, pilota con relativa esperienza in F1 che doveva rivestire chiaramente il ruolo di seconda guida. Quel ruolo, però, avrebbe potuto essere svolto addirittura da un quattro volte iridato.

F1 GP Francia 1997, Magny-Cours: Michael Schumacher e Eddie Irvine (Scuderia Ferrari) F1 GP Francia 1997, Magny-Cours: Michael Schumacher e Eddie Irvine (Scuderia Ferrari)

LA CONFESSIONE DI PROST A svelare le clamorose trattative avvenute nel 1995 è stato il diretto interessato, ossia Alain Prost. Il francese, che era già stato pilota della Ferrari prima di un burrascoso divorzio anticipato nel 1991, ha raccontato cosa accadde durante il podcast Beyond the Grid: ''Ho parlato con Jean Todt all'inizio quando Michael è andato lì. Ho avuto una discussione con Jean e ho detto 'dobbiamo essere chiari, se vado lì, sono un numero due. Cercherò di aiutare la Ferrari e Michael a vincere un campionato.' Perché sarebbe una sorta di atteggiamento pulito, non volevo avere discussioni con la stampa o i media o altro, Michael è il numero uno, io sono il numero due. Ero lì per aiutare. Avrebbe potuto essere una possibilità e non ha funzionato''.

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AL SERVIZIO DELLA SQUADRA Negli anni di Schumacher la Ferrari ha sempre voluto definire chiaramente i ruoli all'interno del box, con Eddie Irvine prima e Rubens Barrichello poi - nonché Felipe Massa nel 2006 - destinati a recitare il ruolo di spalla fino ad arrivare al sacrificio estremo di cedere la propria posizione, anche quando si trattava di una vittoria. Sembra difficile pensare a Prost in un ruolo simile ma il francese, che si era ritirato dalla F1 dopo il titolo vinto nel 1993 con la Williams, ha garantito che sarebbe stato fedele alla squadra: ''Era solo per far parte del successo Ferrari di molti, molti anni a venire ed era parte della sfida. Il lato umano è molto più importante di quanto si pensi ed è molto importante per me. Se sei in una squadra e dici 'okay, sono qui, di nuovo un dipendente e sono qui per aiutare Jean Todt, le persone e ovviamente Michael perché non c'è modo che io possa competere con Michael dopo essere andato in pensione per uno, due, tre anni per poi tornare, ma potrei aiutare'. Sarebbe stata una sfida, forse era una sfida folle ma non mi sarei spezzato''.

TRATTATIVA ARENATA L'unico aspetto su cui Prost è rimasto vago sono le motivazioni che hanno fatto naufragare le trattive. Parlandone in modo vago, il quattro volte iridato dimentica pure che la scelta della Ferrari cadde su Irvine: ''Ne stavamo parlando, non per molto, ma lo abbiamo fatto. Forse abbiamo scoperto che sarebbe stato troppo difficile farlo, non ricordo chi hanno preso in quel momento, ma forse è meglio non averlo fatto''.


Pubblicato da Luca Manacorda, 17/03/2023
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