DUELLO AVVELENTATO La sfida iridata che coinvolge Mercedes e Red Bull non si limita a quanto avviene in pista, ma si combatte anche nel paddock. Tra i due team non sono mancate le frecciate, le insinuazioni e le richieste di chiarimento presentate alla FIA per cercare di penalizzare l'avversario. Dalle ali flessibili ai motori, ogni parte delle monoposto è finita al centro delle attenzioni. Nelle ultime settimane, il culmine si è toccato nel corso del GP Brasile: ai dubbi della Red Bull sulla regolarità dell'ala posteriore della W12 è seguita la squalifica di Lewis Hamilton dalle qualifiche del venerdì.
F1, GP Brasile 2021: Max Verstappen tocca l'ala posteriore della Mercedes di Lewis Hamilton
LA PEGGIORE ACCUSA Il britannico è tornato su quell'episodio e sulla guerra in corso tra le due scuderie, spiegando di non aver apprezzato le accuse di brogli avanzate dai rivali: ''Abbiamo tutti un ego e questo è ciò che controlla le nostre emozioni, sono gli ego che combattono l'un l'altro - ha dichiarato in un'intervista al Times - C'è difesa, c'è rispetto, ma ho visto qualcuno dire qualcosa sul barare e questa è la peggior affermazione che si possa mai fare''.
LA REAZIONE AI FATTI DEL GP BRASILE Parlando nello specifico di quanto accaduto a Interlagos, Hamilton ha aggiunto: ''Ho chiamato James Allison e Mike Elliott (direttore tecnico e capo aerodinamico della Mercedes, ndr) e ho detto loro: 'Voglio davvero sapere di queste cose' e loro mi hanno portato i dettagli. Abbiamo fatti tutti questi test sull'ala e questo è quanto, non mi piace quando le persone lanciano queste accuse di brogli''. Sulla vicenda della squalifica in Brasile, la Mercedes ha specificato di non aver superato i test della FIA solo in un piccolo punto dell'alettone, mentre l'ala in sé era regolare.