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L'annuncio

F1, ufficiale: Perez in Red Bull con Verstappen. Ecco perché è la scelta giusta


Avatar di Salvo Sardina , il 18/12/20

3 anni fa - Il pilota messicano non lascia la Formula 1: sarà il compagno di Max

F1, ufficiale: Perez in Red Bull. È la scelta giusta?
Il messicano alla fine non lascia la F1 ma... raddoppia: sarà in lotta per il titolo come compagno della superstar Verstappen. Albon retrocesso a riserva

FINALMENTE UFFICIALE La notizia che attendevamo da settimane è adesso finalmente arrivata: la Red Bull ha ufficializzato la decisione di ingaggiare il messicano Sergio Perez come pilota titolare per la stagione F1 2021. Dopo sette anni tra Racing Point e Force India e nonostante un contratto che lo legava al team con base a Silverstone fino al 2022, il trentenne era stato appiedato in estate per far posto all’arrivo di Sebastian Vettel. Checo, rimasto senza un sedile, non si è però demoralizzato e, anzi, ha messo in mostra solidità, velocità ed esperienza, centrando persino una vittoria nel Gp di Sakhir – la prima nella storia del team – fino ad assicurarsi il quarto posto in classifica piloti. Performance che non potevano passare inosservate e che sono servite agli uomini di casa Red Bull per prendere la decisione ultima su chi sarebbe stato il compagno di capitan Max Verstappen nella prossima stagione.

F1 GP Sakhir 2020, Manama: Sergio Perez (Racing Point) sul gradino più alto del podio F1 GP Sakhir 2020, Manama: Sergio Perez (Racing Point) sul gradino più alto del podio

BATTUTA LA CONCORRENZA Per comprendere la portata dell’impresa di Perez basterà ricordare che, fino a non più di un mese fa, il favorito per affiancare Verstappen era Nico Hulkenberg, a un certo punto dato per vicinissimo alla firma con Helmut Marko. Già il possibile arrivo del tedesco a Milton Keynes, con la conseguente bocciatura del giovane Alexander Albon, era di per sé una notizia dirompente perché significava – dopo anni d’oro in cui il vivaio Red Bull aveva sfornato talenti come Vettel, Ricciardo, Buemi, Sainz, Vergne, Gasly, Kvyat e, appunto, Verstappen – la messa in pausa del programma Junior Team che ha contribuito alle fortune delle lattine da corsa. Apprezzato dall’entourage di Max anche per il rapporto personale, il pur solido e veloce Hulkenberg è invece stato battuto in zona Cesarini dalle prestazioni di un Perez non solo in grado di assicurarsi un secondo posto in Turchia, ma addirittura di vincere a Sakhir dopo essere stato privato di altri due podi garantiti nei Gp di Bahrain e Imola. Impossibile, persino per un sergente di ferro come Helmut Marko storicamente poco incline a cambiare idea, non prendere in considerazione una candidatura come quella di Checo. Che permetterà a Red Bull di avere nel 2021 – per il momento l'accordo è annuale – una delle coppie più veloci e affidabili in griglia in quello che sarà anche l’ultimo anno di partnership ufficiale con Honda e di stabilità regolamentare prima della rivoluzione tecnica della stagione successiva. Insomma, un’occasione che il team anglo-austriaco proprio non poteva lasciarsi scappare, pur dovendo dolorosamente mettere in stand-by il programma giovani.

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E ALEX ALBON? Il grande sconfitto, nonostante un podio nel Gp del Bahrain arrivato negli ultimi chilometri di gara per effetto del ritiro di Perez – la sorte, del resto, sa sempre come essere ironica – è però Alex Albon. Il giovane thailandese, pupillo del patron Dietrich Mateschitz e della componente asiatica degli azionisti della multinazionale delle bevande energetiche, ha ottenuto alcuni acuti che tuttavia non sono stati sufficienti a compensare le molte prestazioni sottotono, caratterizzate dal divario prestazionale troppo ampio con Verstappen. A differenza dei suoi predecessori Kvyat e Gasly, Alex però non avrà neppure il paracadute AlphaTauri/Toro Rosso, visto che nei giorni scorsi è stato ufficializzato l’arrivo di Yuki Tsunoda dalla Formula 2 per completare la line-up della scuderia di Faenza. Il ventiquattrenne nato a Londra sarà dunque pilota di riserva dei due team della famiglia Red Bull con l’obiettivo di curare anche lo sviluppo al simulatore del progetto 2022: non proprio un benservito, ma comunque una bocciatura totale dalla quale non sarà facile risollevarsi, anche se già in passato Albon – uscito dal Junior Team in giovanissima età per poi rientrarvi nel 2018 dopo un’ottima stagione in F2 – ha dimostrato di avere le spalle sufficientemente larghe per ricostruirsi un futuro in massima serie. In ogni caso, in bocca al lupo.


Pubblicato da Salvo Sardina, 18/12/2020
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