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Formula 1

Ecclestone: "La F1 è la Ferrari e la Ferrari è la F1"


Avatar di Luca Manacorda , il 06/02/21

3 anni fa - Ecclestone ha raccontato alcuni interessanti retroscena

Ecclestone e l'imprescindibile ruolo della Ferrari
Bernie Ecclestone ha raccontato alcuni interessanti retroscena della sua lunghissima esperienza in F1

PRESENTE FIN DALL'INIZIO Novantenne e neopapà, Bernie Ecclestone gode ancora di ottima salute ed è probabilmente uno dei pochi uomini al mondo - se non l'unico - che possa dire di aver attraversato tutta la storia del Mondiale di F1. L'ex Supremo, infatti, era presente a Silverstone nel maggio del 1950, quando si disputò il primo gran premio ufficiale della storia del campionato. Di questo e di altri ricordi della sua lunga vita nel Circus ha parlato nel corso di un'intervista rilasciata a GQ Gran Bretagna, che lo ha premiato con il ''GQ Car Awards Lifetime Achievement award''.

Bernie Ecclestone e Niki Lauda (Brabham) Bernie Ecclestone e Niki Lauda (Brabham)

IL GP GRAN BRETAGNA DEL 1950 Tornando a quell'edizione del GP Gran Bretagna, Ecclestone ha raccontato: ''Lo ricordo benissimo. In effetti, in quel fine settimana io stavo gareggiando con una Cooper 500. Non c'erano hotel. Alcune persone avevano la fortuna di avere un camper o qualcosa del genere in cui stare, ma io dormivo in macchina. Me la ricordo: era una Ford Custom americana. L'Alfa Romeo vinse quella gara: fecero primo, secondo e terzo (con Nino Farina che trionfò davanti a Luigi Fagioli, ndr), senza Ferrari iscritte''.

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DUE FIGURE CHIAVE A proposito della casa di Maranello, Ecclestone ricorda in particolare due figure incontrate nel corso della sua lunga esperienza nel Circus e uno è proprio Enzo Ferrari, fondatore della Scuderia del Cavallino Rampante: ''Il signor Enzo Ferrari era molto speciale e mi ha aiutato molto. Mi ha insegnato che lo sport è sul tavolo e il business è sotto. La Formula 1 è la Ferrari e la Ferrari è la Formula 1. È così semplice. Colin Chapman era un altro: era un genio e anche un pilota molto veloce''.

F1, GP Brasile 2019: Bernie Ecclestone nel box Ferrari con Sebastian Vettel F1, GP Brasile 2019: Bernie Ecclestone nel box Ferrari con Sebastian Vettel

MOTORSPORT IS DANGEROUS Soprattutto nei suoi primi decenni di storia, la F1 è stato uno sport che ha dovuto affrontare numerosi lutti. Ecclestone ha visto morire molti piloti che erano anche degli amici per lui. Dopo le morti di Roland Ratzenberger e Ayrton Senna nel 1994, gli standard di sicurezza si sono enormemente elevati, fino ad arrivare ai livelli attuali che hanno permesso a Romain Grosjean di uscire praticamente indenne dallo spaventoso incidente in Bahrain. Ecclestone ha ricordato un episodio particolarmente toccante e ha poi citato due figure chiave per la sicurezza in F1, l'ex medico ufficiale del Circus Sid Watkins e l'ex presidente della FIA Max Mosley: ''Non vado ai funerali. Se eri vicino a qualcuno, lui lo sapeva. Qual è il punto di andare al funerale? Sono morti, non lo sapranno. Quando Cevert è rimasto ucciso a Watkins Glen, è stato orribile. Era stato praticamente tagliato a metà. Carlos Reutemann era molto scosso, erano compagni. Mi ha detto quello che aveva visto ma poi, quando fu il momento delle prove libere, tornò in macchina. Sembra insensibile, ma è così che era a quei tempi. Continuavi. È molto più sicuro ora, grazie a Sid e Max. Ma non sarà mai completamente sicuro, devi accettarlo''.


Pubblicato da Luca Manacorda, 06/02/2021
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