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F1 2020

Caso Racing Point: la Red Bull ritiene la Mercedes colpevole


Avatar di Luca Manacorda , il 12/08/20

3 anni fa - Chris Horner pone l'attenzione sul ruolo della Mercedes nel caso

Caso Racing Point: Red Bull spera di vedere la Mercedes nei guai
La Red Bull sottolinea il ruolo della Mercedes nel caso Racing Point, mentre la Williams rinuncia a fare appello

FERRARI E RENAULT RESTANO SOLE Si continua a discutere del caso Racing Point, dopo che i condotti dei freni posteriori della RP20 ispirati a quelli Mercedes sono stati ritenuti illegali da un punto di vista sportivo ma non tecnico, permettendo alla scuderia di Lawrence Stroll di continuare ad utilizzarli a fronte di una multa di 400.000 euro e di 15 punti tolti dal mondiale Costruttori. Ferrari e Renault hanno deciso di appellare la decisione della FIA, ritenuta non abbastanza severa, mentre la stessa Racing Point è intenzionata a fare ricorso ritenendo di aver agito nella piena legalità. Il fronte dei team richiedenti una punizione più severa si è però assottigliato, dopo che la McLaren e la Williams hanno rinunciato alla loro intenzione iniziale di presentare appello.

WILLIAMS SODDISFATTA La Williams questa mattina ha spiegato in un comunicato la sua decisione: ''Dopo un'attenta considerazione, abbiamo scelto di non procedere con l'appello. Riteniamo che la decisione della FIA di cercare di vietare la copia estensiva delle monoposto dal 2021 in poi soddisfi la nostra preoccupazione più importante e riaffermi il ruolo e la responsabilità di un costruttore all'interno dello sport, aspetto fondamentale per il DNA della F1 e principio fondamentale per la Williams''. L'intenzione iniziale della scuderia di Grove di presentare appello aveva colpito, in quanto si tratta di un team legato alla Mercedes non solo per la fornitura delle power-unit, come conferma la presenza in squadra di George Russell, talento del vivaio della scuderia campione del mondo in carica.

F1 GP Ungheria 2020, Budapest: George Russell (Williams) F1 GP Ungheria 2020, Budapest: George Russell (Williams)

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IL QUESITO DELLA RED BULL Spettatrice interessata della vicenda è la Red Bull, che ora prova a mettere un po' di pepe sottolineando il ruolo della Mercedes: ''La cosa più importante per noi è che vogliamo la totale chiarezza su ciò che è e che non è consentito in futuro - ha dichiarato Chris Horner a Motorsport.com - La Red Bull è nella posizione unica di possedere completamente due scuderie e abbiamo sempre rispettato rigorosamente le regole. Per noi c'è un quadro più ampio: non si tratta solo dei condotti dei freni, ma di ciò che è consentito o meno in termini di filosofia. Per quanto riguarda la Mercedes, sono sicuro che ci saranno delle domande. Se la squadra in questione è colpevole di aver ricevuto i progetti, anche la squadra che li ha consegnati ha violato le regole, giusto? Ma questo è qualcosa che spetta alla FIA''.

Un aspetto curioso della gestione della vicenda è che la FIA ha sanzionato la Racing Point solo per il GP Stiria, mentre per le successive gare ha continuato a dare solo delle reprimende. Dal fronte Red Bull, anche Helmut Marko ha chiesto maggior chiarezza: ''Non siamo soddisfatti di questo risultato, perché non dà la chiarezza che speravamo. Spero che accada dopo l'appello. Come avvocato, è difficile capire perché ricevi una sanzione per l'infrazione, ma poi riceve tre reprimende se continui a usare le stesse parti. Per quanto puoi continuare a dare reprimende? Non credo che questo sia molto equilibrato o ben pensato. Ecco perché è importante che ci sia un appello''.


Pubblicato da Luca Manacorda, 12/08/2020
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