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Formula 1

Adrian Newey e il mancato accordo con la Ferrari nel 2014: "Emotivamente è un rimpianto"


Avatar di Salvo Sardina , il 28/09/23

7 mesi fa - Il progettista dei record ricorda le volte in cui è stato vicino a firmare per Maranello

Adrian Newey e la Ferrari: "Emotivamente è un rimpianto"
Il progettista dei record ricorda le volte in cui è stato vicino a firmare per Maranello, con particolare attenzione al 2014

Non è un mistero che Adrian Newey e la Ferrari siano stati vicini a trovare l’accordo in un paio di occasioni in passato. Il genio che ha progettato tutte le Red Bull vincenti, compresa l’ultima RB19 che con Max Verstappen si è confermata come una delle monoposto più dominanti della storia delle corse, è stato intervistato dal podcast ufficiale della Formula 1 “Beyond The Grid” ammettendo che l’ultima volta in cui ha parlato con la scuderia di Maranello, nel 2014, è stato vicino alla firma. Una firma che però non è mai arrivata, anche perché l’ingegnere inglese ha capito di essere sul punto di decidere spinto solo dalla frustrazione per la scarsa competitività del motore Renault al debutto delle nuove regole sulle power unit.

F1 GP Ungheria 2023, Budapest: Adrian Newey (Red Bull Racing) nel paddock F1 GP Ungheria 2023, Budapest: Adrian Newey (Red Bull Racing) nel paddock

PARLA NEWEYLe trattative con la Ferrari nel 2014 – ha detto Newey – sono nate puramente sulla base della frustrazione. Ci trovavamo nella situazione per cui la Renault non aveva prodotto un motore valido per le nuove regole del turbo ibrido, ma era il primo anno e mi sono detto ‘okay, tutti noi facciamo degli errori’. Carlos Ghosn (l’ex amministratore delegato del gruppo Renault, poi successivamente arrestato per frode, ndr) ha risposto che non aveva interesse nella Formula 1 e che ci restava soltanto perché era conveniente per il marketing. E quindi era deprimente rimanere con loro”.

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RIMPIANTO FERRARISapevamo che la Mercedes non ci avrebbe dato un motore, mentre quello Ferrari – ha aggiunto Newey – era un buon prodotto ma lo avevamo lasciato dopo il primo anno (la Red Bull ha usato il propulsore di Maranello nel 2006, alla seconda stagione in F1, ndr) perché pensavamo, a torto o a ragione, che se fossimo stati in lotta contro di loro non ci avrebbero mai dato gli stessi materiali. Quindi siamo rimasti con Renault per tanto tempo ed è stato un tunnel buio perché sapevamo che non saremmo stati competitivi per un po’ di anni”. Il direttore tecnico Red Bull ha infine ammesso di avere dei piccoli rimpianti: “Rimorso per non essere andato in Ferrari? Dal punto di vista emotivo, immagino di sì. Ma, per esempio, anche lavorare con Fernando Alonso o Lewis Hamilton sarebbe stato fantastico. Non è mai successo, a volte per le circostanze. Ma è andata così”.


Pubblicato da Salvo Sardina, 28/09/2023
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