Proteggere la popolazione civile, proteggere le infrastrutture critiche. Proteggere le auto elettriche, che proprio presso infrastrutture chiave sostano in gran quantità.
Tra lanci di missili da una parte, raid aerei dall'altra e deboli accordi di tregua (come il cessate il fuoco che è in vigore nel momento in cui scriviamo), la guerra tra Israele e Iran prosegue dallo scorso 13 giugno.
E a temere di fare una brutta fine sotto il fuoco incrociato dei due schieramenti sono anche i lotti di EV ammassate nei porti israeliani, in arrivo dalla Cina e altri Paesi.
Allontanare le auto elettriche dai porti
Il governo di Israele si prepara ad un conflitto prolungato, che vedrà molto probabilmente altri missili iraniani atterrare sul suo territorio.
Come reazione a questa eventualità, l'Amministrazione marittima e portuale del Paese avrebbe ordinato agli importatori di auto di prepararsi a evacuare tutti i veicoli elettrici dai porti israeliani.
A riportato è il portale Maritime Executive, secondo il quale le autorità avrebbero deciso che i veicoli elettrici siano ritirati da porti strategici come Haifa, sulla costa settentrionale di Israele, e Ashdod, circa 40 km a sud di Tel Aviv.
Intere flotte di EV verrebbero trasportate in parcheggi vuoti, lontano da obiettivi sensibili.
Il porto di Haifa, in particolare, è il più trafficato di tutto Israele, registrando un passaggio di quasi 20 milioni di tonnellate di merci all'anno.
Questo lo rende un obiettivo allettante e, a quanto pare, i funzionari temono l'impatto di un missile iraniano su un piazzale che ospita veicoli elettrici.
Incendi indomabili
È risaputo che spegnere gli incendi che divampano dalle batterie di auto elettriche rappresenta un'impresa assai più impegnativa, per gli addetti ai lavori, rispetto agli incendi che interessano i veicoli tradizionali.
Se un'intera flotta di EV andasse a fuoco a seguito di un attacco missilistico, questo aggraverebbe i danni collaterali di un conflitto il cui sviluppo è incerto e tiene col fiato sospeso il Medio Oriente e il mondo intero.