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Dakar 2016: la vittoria Peugeot


Avatar di Marco Rocca , il 19/01/16

8 anni fa - Storia di un'attesa lunga 26 anni

La Peugeot 2008 DKR 2016 si comporta bene e conquista la vittoria

LA SFIDA Tutti (o quasi) sanno che una delle gare più massacranti al Mondo (forse la più massacrante) ha spostato la propria carovana dall’Africa al Sudamerica. 2016. Parte la 38esima edizione della Dakar. Peugeot schiera un dream team con i fiocchi. Non si bada al portafogli, ci vuole il meglio del meglio per duellare ad armi pari con i team che stanno preparando questa Dakar da anni. Mediamente ne occorrono tre.

TROPPO GIOVANE E invece la nuova Peugeot 2008 DKR 2016 è stata messa in campo da meno di un anno e il progetto è così giovane che non sono stati raccolti dati sufficienti a garantirne l’affidabilità. Non è certo il massimo prima di buttarsi a testa bassa nella mischia ma questo è.

DREAM TEAM La paura di fallire, però, passa dallo zoccolo duro della spedizione alla conquista della Dakar: i piloti. A schiacciare come dannati sull’acceleratore rispondono: presente! Sebastian Loeb (9 volte campione mondiale di Rally) che, dai tornanti della Pikes Peak (dove ha stabilito il record) tocca per la prima volta il terreno arido della Dakar. Poi c’è il "vecchio leone" Carlos Sainz (54 primavere quest'anno) quasi non ha bisogno di presentazioni. Basta tirare in ballo la Celica GT-Four ST205 e il gioco è fatto.

IL MAGO DELLA SABBIA Risponde all’appello anche Stèphane Peterhansel, francese come Loeb ma veterano della gara di durata. Il record per il maggior numero di vittorie sia su due, sia su quattro ruote (con 6 primi posti in entrambe le categorie) parla da solo ed esige rispetto. Della truppa fa parte anche Cyril Despress, classe ’74, 5 volte trionfatore alla Dakar su una motocicletta. Allora che cosa può mancare per tentare davvero l’impresa? Il coraggio? La bravura? Oppure la determinazione? Sotto la tenda del primo bivacco, intorno al fuoco gli animi sono motivatissimi.

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INIZIA LA BATTAGLIA Una cosa però è fuori dalla portata umana, la fortuna. Delle quattro vetture in gara, quella di Loeb, in cima alla classifica, rimane indietro per un cappottamento da pellicola hollywoodiana, fortunatamente privo di conseguenze. Anche Saniz, deve cedere alle grane di un cambio che non ne vuole sapere di funzionare. Despres, invece, non è mai riuscito ad entrare davvero in gara.

REGOLAMENTO AMICO Peterhansel vince la tappa di Uyuni-Uyuni per poi cedere il posto a Sainz e così ancora a Loeb. La 2008 DKR 2016 si comporta bene, ispira fiducia e vince ancora. La due ruote motrici 2008 DKR può contare su un regolamento “amico” che le permette di avere sospensioni con un escursione maggiore di quelle riservate alle 4WD. Anche le gomme sono più large e gli sbalzi ridotti al minimo.

LA META Dopo la prima settimana di gara, arriva il giro di boa in Argentina, ed è un susseguirsi di cambi al vertice della classifica tra i piloti Peugeot. Loeb vince anche l’ultima Speciale ma è Stèphane Peterhansel a portarsi a casa il malloppo: la Dakar 2016. La classifica completa si chiude con Nasser Al Attiyah su Mini All4 Racing e Giniel De Villiers su Toyota Hilux, rispettivamente secondo e terzo.

UNA VITA L’impresa è compiuta. La Peugeot 2008 DKR, dopo una pausa lunga 26 anni, riporta il Leone nell'Olimpo dei campioni, diventatando la vettura più temuta della prossima stagione. 


Pubblicato da Marco Rocca, 19/01/2016
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