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Auto e Politica

Cade il Governo Conte: cosa rischiano gli automobilisti?


Avatar di Dario Paolo Botta , il 21/08/19

4 anni fa - Crisi di Governo: rincari e aumenti in vista per gli automobilisti?

Crisi di Governo: Ecobonus auto, accise e C.d.S. Cosa cambia?

Dal nuovo Codice della Strada alle accise sui carburanti. Cosa cambia con la crisi per chi si mette al volante? Tutti i dettagli

CRISI BALNEARE Non è la prima volta che nella storia della Repubblica italiana una crisi politica si consumi sul finire d’agosto, proprio nel momento in cui migliaia di vacanzieri si apprestano a rimettersi in auto per fare ritorno in ufficio. La crisi del Governo Conte e lo scioglimento dell’alleanza tra Lega e Movimento 5 Stelle, oltre ad occupare le prime pagine dei quotidiani nazionali potrebbero però avere importanti ripercussioni sulla vita di milioni di automobilisti, visto che, a oggi, rimangono pendenti diversi dossier che riguardano il mondo dell’auto. Dalla modifica del Codice della Strada ai dispositivi anti-abbandono, fino ad arrivare al temuto rincaro dei carburanti e all’aumento dell’IVA: ecco la (incerta) eredità del Governo gialloverde.

CODICE DELLA STRADA Annunciata trionfalmente dal Ministro dei Trasporti Toninelli la scorsa primavera, la modifica del Codice della Strada si è arenata col tempo fra i palazzi del potere. Approvata in prima battuta dalla Commissione Trasporti della Camera, il testo che integra l’inasprimento delle multe per chi guida con il cellulare (sospensione della patente sin dalla prima violazione), disciplina l’accesso in autostrada degli scooter 125 cc e istituisce norme sulla micromobilità elettrica, rimane parcheggiato fra Montecitorio e Palazzo Madama in attesa del voto favorevole di Camera e Senato. L’approvazione finale dei due rami del Parlamento era prevista entro la fine del 2019, ma con la caduta del Governo tutto si è bloccato.

DISPOSITIVI ANTI-ABBANDONO Dal 1° luglio sarebbe poi dovuto scattare l’obbligo di disporre le proprie auto di dispositivi e allarmi anti-abbandono in grado di scongiurare la drammatica eventualità di pericolose dimenticanze con bimbi a bordo. L’introduzione della normativa ha però richiesto più tempo del previsto, tanto che il Governo Conte contava di completare l’iter di approvazione entro novembre 2019, strappando il voto favorevole del Consiglio di Stato. La crisi tra Lega e M5S rischia ora di prolungare più del dovuto l’introduzione di uno standard di sicurezza di vitale importanza.

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SCATOLA NERA, ECOBONUS ED ECOTASSA Non è una diretta responsabilità del Governo Conte poiché in discussione da diversi anni, tuttavia gli sconti sull’RCA per coloro che installano sulla propria auto la celeberrima scatola nera sono rimasti solo un miraggio per tanti automobilisti. A oggi le compagnie assicurative applicano in maniera facoltativa e discrezionale gli sconti sulle polizze per chi sceglie questo dispositivo, di obbligatorio non c’è (purtroppo) ancora nulla a causa della carenza dei relativi decreti attuativi del MIT e del MISE. Più nebuloso ancora il futuro dell’Ecobonus e dell’Ecotassa, sgravi fiscali e sovrapprezzi per chi compra auto a basse emissioni e per chi acquista vetture inquinanti. Stando alle ultime notizie, l’Ecobonus dovrebbe rimanere in vigore almeno fino al 31 dicembre 2021. Si tratta però di una flebile certezza che potrebbe facilmente svanire qualora il prossimo governo decidesse di far cassa sforbiciando qua e là per scongiurare l’aumento dell’IVA.

ATLANTIA, ACCISE E BOLLO AUTO La battaglia ingaggiata dai ministri Di Maio e Toninelli contro il gruppo Atlantia (Autostrade per l’Italia) potrebbe finire in un vicolo cieco con la defenestrazione dei titolari del MISE e del MIT. Questo porterebbe a un nulla di fatto sulla tanto discussa revoca delle concessioni autostradali al Gruppo guidato dalla famiglia Benetton, sotto la cui gestione si è consumata la tragedia del Ponte Morandi. Ciò che forse spaventa di più gli automobilisti del Belpaese sono però i temutissimi rincari delle accise sui carburanti, dopo che per l’ennesima volta la politica ha mancato la promessa di eliminarle. Sbandierata dal leader leghista in campagna elettorale, una volta entrato al Viminale la rimozione delle tasse statali su diesel e benzina è scomparsa rapidamente dal dibattito pubblico. Con il (probabile) balzo dell’IVA al 25%, il Governo che verrà andrà a batter cassa proprio sui carburanti, poveri automobilisti... E che dire del bollo auto? Molti italiani vorrebbero che sparisse. Ma resterà al suo posto, scommettiamo?


Pubblicato da Dario Paolo Botta, 21/08/2019
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