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La mia Africa: vendesi 911 Carrera 2.7 RS "Safari", nonna di 911 Dakar


Avatar di Lorenzo Centenari , il 28/07/23

9 mesi fa - All'incanto la 911 che partecipò al Safari Rally del '73. Che storia!

All'asta la Porsche 911 Carrera 2.7 RS che corse al Safari Rally
All'incanto a Monterey la 911 che partecipò all'East African Safari Rally del '73. Una storia rocambolesca, un valore milionario

Al lancio, ha sollevato un moto ondoso di ricordi. Con quel nome e quell'aspetto, nuova Porsche 911 Dakar ha dissotterrato quell'eredità rallistica che non è forse il patrimonio più prezioso di Porsche 911, ma che è ugualmente un'altra tessera di un puzzle da galleria d'arte. Capita ora l'opportunità di acquistare una di quelle 911 che in Africa corsero per davvero. E l'esemplare di Porsche 911 Carrera RS 2.7 che va all'asta a Monterey subito dopo Ferragosto, ha una storia ancora più speciale. 

LA PRESCELTA Nata come pura e semplice 911 Carrera RS 2.7, particolare che già di per sé ne fa un modello di assoluto valore, pare che il marchio la individuò come una delle 25 Carrera RS 2.7 ed RSR 2.8 destinate ad essere utilizzate come auto da competizione. Con numero di telaio 285, l'auto messa all'asta venne scelta per una missione: affrontare l'East African Safari Rally del 1973, in Kenya, evento considerato l'ultimo grande rally che Porsche non aveva ancora messo in bacheca.

SUONA LA RITIRATA Per la circostanza, Porsche equipaggiò la vettura di ammortizzatori più pesanti (e più alti), rinforzi del telaio, piastre paramotore in alluminio, un serbatoio del carburante più grande, infine - fatto curioso - un set di ''maniglie per gli spettatori'' (vedi foto sotto) progettate per aiutare le persone a spingere di nuovo l'auto sul tracciato, nel (probabile) caso in cui fosse finita fuori strada. Preparata per essere guidata da un team britannico, questa vettura aveva inizialmente una livrea gialla e i loghi della sponsorizzazione Bosch. Le speranze di una buona prestazione vennero deluse a sole tre ore dal traguardo, dopo la bellezza di 5.300 km di corsa, quando i problemi al motore causati da un tubo dell'olio allentato costrinsero l'equipaggio al ritiro.

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NUOVO TENTATIVO Nello stesso anno, l'auto venne messa a punto anche per il Rally dei 1.000 Laghi in Finlandia, dove vinse ben 20 delle 43 prove speciali, chiudendo al terzo posto assoluto. L'exploit convinse Porsche a ritentare l'impresa all'East African Safari del 1974. Imparando dal fallimento dell'anno precedente, i tecnici la equipaggiarono con una trasmissione e ammortizzatori ancora più robusti, e la dipinsero di bianco con strisce blu, cioè la livrea che indossa ancora oggi. Purtroppo, ancora una volta, la rottura di un perno anteriore la mise fuori gioco. Come consolazione, la vettura gemella colse il secondo posto.

CARRERA L'AFRICANA Successivamente alle sue peripezie rallistiche, la Carrera 2.7 del servizio è rimasta in Africa, venduta ad un appassionato locale. Sino a quando, negli anni 2000, il presidente e il segretario del Carrera RS Club tedesco, Gabrielle Mahler-Kurzenberger e Uwe Kurzenberger, non sentirono parlare di lei e del suo proprietario Surinder Thatthi, un ex rappresentante del FIA World Motor Sport Council. Acquistarono l'auto e la riportarono in Germania, dove ricevette un accurato restauro durato tre anni. Da allora, ha partecipato a una serie di raduni classici e persino al matrimonio dei Kurzenberger.

PIÙ UNICA CHE RARA Dopo tre anni trascorsi in un museo e una leggera messa a punto per riportarla in perfetta forma, l'auto viene dunque messa in vendita all'asta Broad Arrow Auctions al Monterey Jet Centeril 17 e 18 agosto. Dato il suo eccellente restauro, la sua rarità e i suoi trascorsi competitivi, la Carrera 2.7 ''africana'' dovrebbe essere battuta per una cifra tra i 2,5 e i 3 milioni di dollari.

Fonte: CarScoops


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 28/07/2023
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