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Studiotorino RK Coupé


Avatar Redazionale , il 19/08/06

17 anni fa - Per pochi e quasi su misura

Una fuoriserie tira l'alta. Dopo la RK Spyder, l'accoppiata Stola-Ruf sforna un altro gioiello, stavolta su base Cayman. Tirata in soli 49 esemplari, permette personalizzazioni quasi infinite con una componentistica di prima qualità.

LA STRANA COPPIA La strana coppia funziona a meraviglia. E non stiamo parlando di quella, mitica, del grande schermo, formata da Jack Lemmon e Walter Matthau. Protagonisti della storia sono questa volta Alfredo Stola e Alois Ruf. Il primo, piemontese, è carrozziere per passione prima ancora che per eredità di famiglia; il secondo, tedesco, mangia da oltre trent'anni pane e Porsche ed è una vera autorità in materia di elaborazioni.

FIOCCO ROSA Dalla partnership tra le loro aziende, rispettivamente la Studiotorino e l'omonima Ruf Automobile GmbH, è nata lo scorso anno la prima creazione (anche se a certi livelli si potrebbe parlare quasi di creatura...), la RK Spyder, una fuoriserie su base Boxster realizzata su richiesta in tiratura limitatissima di soli 49 esemplari. L'esperimento deve essere piaciuto, tanto che adesso Stola e Ruf hanno deciso di dare alla luce una secondogenita, la RK Coupé, destinata a seguire in tutto e per tutto le orme della sorella.

SOLO PER POCHI Anche in questo caso sono previsti solo 49 esemplari, oltre al prototipo che appare nella galleria fotografica e che porta il nome in codice C1/1, tutti personalizzabili secondo i gusti e le esigenze del cliente, che si vedrà consegnare un conto su misura, proprio come l'auto. Non occorrono certo la lente d'ingrandimento e la vista particolarmente acuta per accorgersi della parentela tra la RX Coupé e la Porsche Cayman, anche se, alla fine dei conti, le differenze sono più di quelle che si colgono a prima vista.

COLPO DI CODA A livello di carrozzeria, un patchwork di lamiere d'acciaio e di alluminio, oltre che di fibra di carbonio, le sole parti che restano immutate sono il parafango anteriore sinistro, il parabrezza e i due finestrini laterali. Per il resto, tutto ha subìto modifiche più o meno profonde. L'intervento più importante è il rifacimento ex novo del portellone, con due pinne laterali che richiamano grandi classici del passato, come la Porsche 904 e la Dino 246 GT. Al centro, il lunotto obliquo lascia il posto a un piccolo vetro verticale, fornito dalla Isoclima. Notevoli differenze si notano anche nei paraurti. Quello posteriore, in particolare, si apre nella parte inferiore, per consentire al motore si raffreddare meglio i suoi bollenti spiriti.

SOTTO PRESSIONE Dal punto di vista meccanico, l'acquirente della RK Coupé è libero di scegliere nel ricco menù Ruf se adottare un motore da 3,4 litri oppure uno da 3,8, magari sovralimentato con un compressore volumetrico che spinge a 0,7 bar, come quello del prototipo C1/1. Così, grazie anche all'adozione di catalizzatori sportivi e all'abile lavoro di messa a punto della centralina e degli iniettori, la potenza massima arriva a 440 cv a 7.000 giri, con un picco di coppia di 470 Nm a 5.500 giri. Quanto basta per portare questa fuoriserie a infrangere la barriera dei 300 km/h (di 4 km/h, per essere precisi) e per sbrigare la pratica 0-100 in soli 4,3 secondi, mentre ne occorrono 13 netti per toccare i 200.

PEZZI PREGIATI Per consentire al pilota di gestire al meglio tutta questa cavalleria, l'accoppiata Studiotorino-Ruf ha realizzato mirati interventi anche sull'assetto, con l'impiego di molle e ammortizzatori Bilstein. L'impianto frenante Brembo, con pinze a quattro pistoncini e dischi in ghisa anteriori da 350x34 mm e posteriori da 299x24 mm, dovrebbe restare un'esclusiva del prototipo. Per gli esemplari destinati alla clientela è previsto l'impianto fornito sulla Porsche Cayman, comunque uno tra i migliori in circolazione. Per i cerchi continua invece la collaborazione con Toora, già fornitrice per la RK Spyder. Le ruote, scomponibili in tre pezzi, sono in alluminio forgiato e calzano pneumatici Dunlop SP Sport Maxx 235/35-19 all'avantreno e 275/35-19 al retrotreno.

OPERE D'ARTE La stessa Toora costruisce anche i due sedili in fibra di carbonio che troneggiano nell'abitacolo, qui rivestiti in pelle Poltrona Frau, mentre per la produzione di serie (si fa per dire...) sono previsti pellami conciati e sellati a mano dalla Salt. Tutte le finiture sono realizzate con cura maniacale e sono molti i componenti che, una volta smontati, farebbero la loro figura anche in una teca, come piccole opera d'arte. Esempi vengono dal tappo della benzina e dal terminale di scarico sdoppiato, entrambi ricavati dal pieno, lavorando di fino con la fresa, oppure dagli stemmi smaltati Studiotorino sparsi qua e là e realizzati dalla storica azienda torinese Ragni. A completare il prototipo C1/1 c'è una verniciatura che prevede la bellezza di 14 mani tra fondi colorati, basi, inchiostro e trasparente per regalare alla vernice una straordinaria sensazione di profondità. Come se con la scheda tecnica della RK Coupé non se ne fossero già viste di tutti i colori...


Pubblicato da Paolo Sardi, 19/08/2006
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