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Alfa Romeo 33 Stradale/Visione: come celebrare il mito del Biscione


Avatar di Alessandro Perelli , il 13/10/21

2 anni fa - La 33 Stradale/Visione onora il mito Alfa Romeo

Rendering e come è fatta Alfa Romeo 33 Stradale Visione
L'omaggio ad Alfa Romeo che rinnova i fasti di un'automobile leggendaria interpretandola in chiave moderna e senza snaturarla

MITO DELL’AUTOMOBILISMO SENZA TEMPO Potremmo definire l’Alfa Romeo 33 Stradale un’icona dell’automobilismo, una leggenda su quattro ruote, presentata nel 1967 a Monza, proprio lungo i cordoli dell’autodromo brianzolo, luogo perfetto per rafforzare il legame tra il mondo delle corse e le automobili omologate per la circolazione. E l’Alfa Romeo 33 Stradale incarna perfettamente tale suggestione. A distanza di oltre cinquant’anni, ecco che il sogno di un gruppo di designer italo-tedeschi prende vita con un omaggio straordinario a quest’auto, che ha segnato un epoca e che adesso si erge sull’Olimpo delle automobili senza tempo, dei modelli immortali, grazie a un design eccezionale e a una meccanica altrettanto straordinaria. Lo hanno fatto realizzando un concept che si ispira profondamente all’originale, ma che lo reinterpreta in una chiave più moderna senza snaturarlo: la Stradale 33/Visione. Il render, perché di questo si tratta, offre spunti eccezionali con dettagli studiati nei più minimi particolari. In attesa di vedere  in dettaglio l’abitacolo, osservate, per esempio, le videocamere sistemate al posto degli specchietti retrovisori, oppure la cabina luminosissima grazie alla “bolla” trasparente che la chiude o, ancora, i quattro terminali di scarico, fino al poderoso motore – un otto cilindri a V messo in posizione posteriore-centrale, proprio dietro la schiena di guidatore e passeggero.

Alfa Romeo 33 Stradale/Visione: come onorare un'auto leggendaria Alfa Romeo 33 Stradale/Visione: come onorare un'auto leggendaria

LAVORO CERTOSINO PER QUALCOSA DI UNICO Il lavoro è frutto di cinque giovani appassionati di auto e design: Andrea Castiglione, Steffen Hess, Marco Zafferana, Christian Schutz e Sergio La Gattuta, che hanno voluto ricreare il mito del Biscione con un progetto che prende le distanze dalle mode odierne; dove l’esasperazione delle forme risulta spesso eccessiva e incapace di rendere merito al progetto originale. Secondo quanto dichiarato dal gruppo di lavoro stesso, la creazione della 33 Stradale/Visione non ha mai avuto come scopo quello di reinventare nelle forme una vettura che già di per sé risultava praticamente inavvicinabile per la purezza delle sue forme, ma piuttosto quello di celebrarla rendendo omaggio alla sua epoca.

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COMPITO PRECISO PER OGNUNO DEL TEAM Il lavoro è stato organizzato in maniera certosina, con ognuno dei componenti il team che si è ritagliato un ruolo preciso, dallo stile degli esterni allo studio e realizzazione degli interni, passando per il modello in tre dimensioni. Il lavoro, neanche a dirlo, si è basato sulla creatura di Franco Scaglione. Tuttavia, i cinque ragazzi hanno trovato ispirazione anche in altre auto storiche della Casa di Arese come la Giulietta Sprint GTA e la 33/2 Concept per alcuni tratti stilistici e per il concetto espresso di pura potenza meccanica ispirato dal motore radiale Alfa 128 RC.18. Insomma, il team ha prelevato solo il meglio del DNA Alfa senza cadere in rischiose trappole di realizzare un oggetto senz’anima, fine a sé stesso. E se la bellezza della 33 Stradale è davvero eterna, questo concept ha tutto il potenziale per rinnovare i fasti di una delle più belle auto mai disegnate nella storia.


Pubblicato da Alessandro Perelli, 13/10/2021
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