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Caccia al tesoro

La storia della Ferrari F40 in Iraq, forse appartenuta al figlio di Saddam


Avatar di Federico Sardo , il 12/05/20

3 anni fa - La storia della ricerca di una rarissima F40 in Iraq da parte di Ratarossa

Alla ricerca della Ferrari F40 appartenuta al figlio di Saddam
La storia della ricerca di una rarissima F40 in Iraq, forse appartenuta al figlio di Saddam Hussein, da parte di Ratarossa

Caccia al tesoro

Sta facendo il giro del mondo la storia di una caccia al tesoro sviluppatasi sul web tra gli appassionati di auto, e uno degli aspetti che la rende ancora più interessante è che dietro c'è un amico di MotorBox. Poco tempo fa abbiamo intervistato Scott Chivers, l'appassionato di Ferrari più unico che raro dietro al canale YouTube Ratarossa, che ha anche realizzato per il nostro canale Instagram un DrivenBox. L'ultima avventura a cui lo ha portato il suo grande amore per le rosse di Maranello riguarda uno dei modelli più mitici in assoluto: Ferrari F40.

LA STORIA La storia comincia quando Scott, in un video sul suo canale, apre la caccia a un rarissimo esemplare, che sembra aver fatto parte della tanto chiacchierata collezione di oltre mille auto appartenute a Uday Hussein (figlio di Saddam, ucciso dall'esercito americano nel luglio del 2003). C'erano delle fotografie dell'auto piuttosto malandata, abbandonata da qualche parte non meglio identificata in Medio Oriente. L'idea era quella di trovarla e poter fare un'offerta, anche se una F40, anche rotta e con delle parti mancanti, di certo non avrebbe mai potuto essere a buon mercato. E qualche attento osservatore è effettivamente riuscito a localizzarla: l'auto si trovava a Erbil, nel Kurdistan iracheno.

LA PRIMA SCOPERTA Viene fuori anche che, nel corso degli anni, vari collezionisti avevano tentato l'impresa. Tra questi c'è ''Big Chris'' Smith di Gas Monkey Garage, che l'aveva localizzata nel 2016 ed era andato fino in Iraq per provarci. Scott lo ha intervistato in video, e Chris ha raccontato che l'auto era in condizioni abbastanza disastrose, e soprattutto, che sarebbe stato davvero troppo costoso spostare la F40 da Erbil all'Inghilterra.

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NUOVE RIVELAZIONI Scott ha scoperto anche che, in seguito, uno specialista belga è intervenuto sull'auto, sistemandola parecchio. Da ''in condizioni disastrose'', pare che le mani magiche di questo artista siano riuscite, nonostante l'oggettiva difficoltà nel procacciarsi pezzi di ricambio per un'auto così rara, a renderla perlomeno funzionante, per quanto distante dalle condizioni di partenza. Nel video sul canale di Ratarossa la si vede accendersi, anche se il rumore che produce è preoccupante. Per quanto abbia percorso soltanto 3700 km in totale, l'auto necessita sicuramente altra manutenzione, tra cui la sostituzione del serbatoio (che una F40 richiede venga fatta ogni dieci anni), per evitare che anche questo modello faccia la fine di quella che abbiamo visto bruciare a Monaco.

L'EPILOGO Infine, Chivers è riuscito a entrare in contatto anche con il suo attuale proprietario: la vettura è ancora a Erbil, custodita in un garage e non più esposta alle intemperie, ma il prezzo che questi richiede per separarsene è decisamente fuori portata: un milione e 150mila dollari. La caccia al tesoro è stata molto interessante e seguita, e ha mostrato una grande capacità di collaborazione tra appassionati di auto di tutto il mondo, ma per il momento è molto difficile che la F40 lasci il suo garage. Si può sperare però che venga effettivamente rimessa in pista? Staremo a vedere.


Pubblicato da Federico Sardo, 12/05/2020
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