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Sicurezza

Volvo V40: com'è fatto l'airbag per i pedoni


Avatar Redazionale , il 23/05/12

11 anni fa - Un nuovo video spiega com'è fatto l'airbag per i pedoni della Volvo V40

A dieci giorni dalla nostra prova su strada, un nuovo video ufficiale spiega com'è fatto l'airbag per i pedoni della Volvo V40. Sette sensori e un cuscino a ferro di cavallo possono limitare i danni a chi dovesse essere investito.

CARTA CANTA Le statistiche parlano chiaro: in Cina i pedoni investiti rappresentano  il 25% dei morti sulle strade e pure in Europa e negli Stati Uniti, dove le percentuali scendono rispettivamente al 14 e 12%, certi numeri mettono i brividi. Come si è visto anche all’ultimo Salone di Ginevra, per cercare di dare una mano a portare queste cifre su livelli più bassi, quelli della Volvo hanno studiato un nuovo sistema, che debutta ora sulla nuova Volvo V40. Si tratta di un’idea ingegnosa, che la Casa illustra bene in un nuovo video, diffuso a una decina di giorni dalla prova che faremo su strada della macchina.

FERRO DI CAVALLO La Volvo V40 monta nel frontale sette sensori capaci di riconoscere l’eventuale urto contro un pedone e, nel malaugurato caso, di attivare un airbag a ferro di cavallo, che, gonfiandosi, va a coprire la parte bassa del parabrezza e dei suoi montanti. E’ qui che c’è infatti più bisogno di protezione, visto che la stragrande maggioranza dei pedoni investiti lamenta danni alla testa. L’airbag assolve però un’ulteriore funzione: mentre si posiziona, solleva il cofano (che nel frattempo ha sganciato il suo blocco) di una decina di centimetri. Così si crea sopra il motore uno spazio perché le lamiere del cofano possano deformarsi, attutendo in parte a loro volta il colpo.

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GIOCO DI SQUADRA L’airbag è attivo tra i 20 e i 50 km% (il 75% degli investimenti avviene attorno al 40 km/h) e lavora a braccetto con un altro dispositivo, il Pedestrian Detection, introdotto nel 2010, e che, fino ai 35 km/h, individua i pedoni sulla strada e frena autonomamente l’auto prima che vengano investiti, anche se il pilota non interviene. Alle velocità superiori l’elettronica resta comunque vigile e rallenta lo stesso, per limitare il più possibile i danni.


Pubblicato da Paolo Sardi, 23/05/2012
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