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Tata Nano


Avatar di Luca Cereda , il 10/01/08

16 anni fa - L'auto low cost ha un nuovo punto di riferimento

L'auto low cost ha un nuovo punto di riferimento: arriva dall'India, costa come un cinquantino e può trasportare quattro persone di taglia media. Potrebbe arrivare anche in Europa, ma non subito. Eccola in dettaglio.

TATABOOM E' boom per la Tata. In America tratta con Ford per acquistare Jaguar e Land Rover e in India lancia la Nano, sua prima vettura low cost, una citycar da 1.700 euro, destinata a scombinare le politiche commerciali di molti concorrenti. Dal lusso all'utilitaria, ma non solo: il Gruppo Tata è una delle realtà industriali più importanti dell'India, dove con le sue 98 società di cui 27 quotate in borsa, quasi 300.000 dipendenti e una capitalizzazione prossima ai 77,5 md di dollari, rappresenta da solo il 3,2% del Pil indiano.

BUTTA LA MOTO Tata "1 lakh" (mille rupie, come si chiamava inizialmente la Nano) porta avanti la dinastia delle "low cost" e taglia il prezzo meglio della europea Dacia Logan. Per ora è destinata a trasferire le famiglie indiane dagli scooter all'automobile, ma non è detto che presto possa trovare clienti entusiasti anche da noi.  Gli ostacoli reali che attualmente la allontanerebbero dal Vecchio Continente sono le emissioni alte di CO2 e un enorme punto interrogativo alla voce crash test. Mai dire mai, però...

AUSTERA Essenziale come è d'obbligo quando si gioca al risparmio, la Nano porta all'attenzione dell'occhio quattro porte, inattese su un mezzo lungo 3,1 metri, largo1,51, alto 1,6, micro ruotine (12") denudate dai copri-ruota agli angoli e un parabrezza ampio e piuttosto alto, orfano di un tergicristallo, sacrificato sull'altare dell'economicità. La sagoma che contiene i gruppi ottici anteriori ricorda da vicino la forma di un occhio, e, congiunti tra di loro dalla linea tracciata dall'estremità inferiore del cofano, disegnano un muso che sembra quasi sorridere ai passanti.

STANDARD & LUXURY Chi pensava a un prodotto cheap, spartano, tutta lamiera a vista, rivestimenti in tela economica  e plasticaccia di scarto, si sbaglia. La Nano offre quattro posti, anche se un po' rialzati rispetto ai canoni del confort Occidentale, rivestimenti che dalle immagini risultano gradevoli, e addirittura due versioni: Standard e Luxury. La prima offre un singolo colore per gli interni, un volante a due razze come le utilitarie di un tempo, e rivestimenti in vinile, resistenti e lavabili senza problemi; la seconda più esclusività, con paraurti nello stesso colore della carrozzeria, cerchi stilizzati, fari antinebbia, chiusura centralizzata, vetri elettrici, condizionatore, riscaldamento, interni bicolore, volante a tre razze e sedili in tessuto.

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PERSONAL NANO Gli incontentabili e i cultori della personalizzazione potranno rendere quasi unica la loro vettura con una serie di fasce adesive per le fiancate e persino con una centrale in stile racing. Ma potranno giocare anche con i nove colori in listino e persino con i quattro differenti cerchi in lega. Se non fosse sufficiente, potranno personalizzare persino le coperture delle prese d'aria sui passaruota posteriori.

SPAZIOSA Di comodità intese in senso strumentale non ce n'è, ovvio, ma dentro lo spazio non dovrebbe mancare, sempre che non ci si imbarchi in più di quattro alla volta. Tra le due file di sedili sembra resti una generosa (per il tipo di veicolo) profondità nella quale adagiare le gambe. Niente più cruscotti costellati di pannelli e indicatori di ogni genere, si torna alle origini: plastica nuda, manopola del condizionatore, bocchettoni dell'aria, contachilometri e tachimetro, e sotto una cloche del cambio che più anonima non si può.

SEICENTO Da buona utilitaria che pensa alla sua funzione sociale più che a cimentarsi in sorpassi sulle colleghe, si accontenta di un motore bicilindrico in alluminio da 623 cc con una scuderia limitata (33 cavalli) e di toccare un picco massimo di velocità di 105 km/h. Al posto del cambio meccanico monta una trasmissione variabile a cinghia. La strategia di progettazione, poi, ha voluto minimizzarne il peso delle componenti al fine di massimizzare le prestazioni per unità di energia.

PUNTO DEBOLE Attualmente, il più grande difetto della Nano sembra che stia nella sua scarsa attenzione per l'ambiente, soprattutto se rapportata agli standard europei. Se molti ambientalisti occidentali hanno colto al palla al balzo per accusare Ratan Tata di attentato agli equilibri climatici di un paese che vedrebbe un repentino aumento di abitanti motorizzati, dalla Casa rispondono che le emissioni di anidride carbonica di questa people's car  sono di gran lunga inferiori alla maggior parte dei mezzi di trasporto a due ruote prodotti oggi in India.


Pubblicato da Luca Cereda, 10/01/2008
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