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Alfa Romeo Giulietta, le prime foto


Avatar Redazionale , il 02/12/09

14 anni fa - Tecnologia, motori e contenuti. Ecco la compatta del Biscione che vedremo al salone di Ginevra e che arriverà dai concessionari in marzo.

Tecnologia, motori e contenuti. Ecco la compatta del Biscione che vedremo al salone di Ginevra e che arriverà dai concessionari in marzo.

NOMEN AUTO Le nuove foto ufficiali della nuova compatta Alfa Romeo confermano stile e postura delle anteprime. Il piatto presenta un cuore tutto di motori turbo, impatto estetico che evolve tra modernità e richiami alla 8C e soprattutto tanta tecnologia. Su strada a partire da marzo 2010, la nuova Alfa si inserisce nel segmento di mercato numericamente più importante e sarà fondamentale per il rilancio.

ALFISSIMA Una delle Alfa più anticipate, chiacchierate e ridiscusse dagli stessi demiurghi si svela anche con abbondanza di dettagli degli interni. Tralasciando i discorsi relativi al nome, ci si trova di fronte a una compatta di nuova generazione, quella che deve raccogliere il testimone dalla fortunata 147 e che si innesta su una tradizione di più o meno grandi successi, a partire dall'Alfasud, passando per la 33 degli Anni 80 e la 145/146 di fine millennio. Il muso è quello che ci aspetta. Il classico trilobo Alfa campeggia in bella vista secondo la ricetta riportata in auge da Walter de' Silva al tempo della 156. Da lì partono le nervature che si allargano sul cofano e regalano presenza scenica e tono muscolare.

OCCHI E BUCHI La parte inferiore del muso viene lavorata dai buchi disegnati dalle prese d'aria, con la grigliatura a nido d'ape nera a fare da sfondo, mentre la targa si sposta lateralmente e poi ci sono gli occhi. I fari anteriori della Giulietta riprendono le suggestioni disegnate dalla 8C e ritentate anche dalla MiTo ma qui, a giudicare dalle prime impressioni, con maggiore equilibrio rispetto alla sorellina minore. Le gocce al led si adeguano alla moda imperante e subito dietro i gruppi ottici salgono i parafanghi solcati per tutta la lunghezza della fiancata da una nervatura, che divide in due la parte inferiore e superiore del profilo.

NASCONDINO L'andamento del parabrezza e del tetto, che si prolunga in un continuo di cristallo, il disegno delle superfici vetrate, delle portiere e le superfici metalliche tornite con svasature che si allargano in corrispondenza del treno posteriore, disegnano una compatta ben tornita e dalla presenza scenica rilevante. Dritta dritta dalla tradizione 147 e 156 arriva anche la maniglia nascosta delle portiere posteriori, astuzia che insieme all'andamento del padiglione curvilineo contribuisce a dare un'aria da coupé, anche con dimensioni e aperture da auto per famiglia.

RETROGUSTO Anche la vista posteriore regala agli occhi una visione fatta di equilibri sportivi, con i gruppi ottici al led, il portellone scavato al centro e il doppio tubo di scarico separato, uno per lato, a chiarire la differenza con le altre compatte. Scudetto d'ordinanza e scritta in corsivo del nome strizzano l'occhio ai nostalgici del tempo che fu. La Giulietta misura 4,35 metri in lunghezza, 1,47 in altezza e 1,80 in larghezza. Il passo di 2.63 metri e un bagagliaio da 350 litri ne chiariscono la vocazione da auto multiuso senza troppe limitazioni.

HI-TECH Se all'esterno la Giulietta non regala sorprese, ma un insieme armonico di slanci in avanti e tradizione, all'interno si nota un deciso salto generazionale sia rispetto alla 147 che all'attuale gamma Alfa Romeo. Sedili con logo Alfa cucito nel poggiatesta, tetto in vetro a tutta campata per regalare luce e plancia a sviluppo orizzontale con particolare cura per l'ergonomia, promettono un ambiente abitativo all'altezza delle migliori concorrenti del segmento. Cura nelle finiture e dettagli in alluminio, oltre che citazioni del totem nei comandi a bilanciere, completano il look&feel.

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MOTORI ARZILLI Stando alle prime dichiarazioni la Giulietta si potrà avere con tutti i motori... purché turbo. Apriranno il menu due diesel e due benzina con potenze oscillanti tra i 105 e i 170 cavalli. Tutti Euro 5 e tutti dotati di tecnologia Start&Stop per spegnere il motore nelle soste brevi e ridurre consumi ed emissioni nel ciclo urbano. I benzina sono il 1.4TB da 120 CV e il 1.4TB MultiAir da 170 CV, mentre i diesel si articolano sul 1.6 JTDM da 105 CV ed il 2.0 JTDM da 170 CV.

QUADRIFOGLI ALFA Ma in futuro arriveranno anche ulteriori varianti e, pare confermato, registreremo pure il ritorno di una sigla storica e scolpita nella memoria degli Alfisti: la Giuletta Quadrifoglio Verde pensata apposta per i cuori sportivi. Il cuore meccanico della GTI all'italiana sarà il 1750 TBI da oltre 230 cavalli e, superando i dati numerici di vendita, una versione sportiva si rivela spesso decisiva per l'immagine di una compatta di successo.

ALFATECNOLOGICA La Giuletta prosegue poi la strada inaugurata dalla MiTo sotto il profilo dell'elettronica, unendo il DNA, che cambia il mood dell'auto in base ai desideri del guidatore con la semplice pressione di un tastino, a raffinate soluzioni meccaniche. Non mancano il differenziale Q2 che ha contribuito a migliorare il quadro dinamico della 147 nei suoi ultimi anni di vita, come il VDC (Vehicle Dynamic Control) e il DST (Dynamic Steering Torque). Tutti i parametri di funzionamento vengono influenzati in base alla scelta operata con il DNA dallo stesso pilota.

UN NOME UN SUCCESSO La nuova proposta Alfa Romeo arriva in un momento topico per il destino del marchio. Anche le stesse discussioni e indecisioni relative al nome dell'auto ne sono un esempio, come le speculazioni intorno ad Alfa Romeo, che secondo Automotive News vede il suo destino ancora in discussione, con le vendite che non hanno mai raggiunto i livelli consoni al marchio e una gamma per i prossimi anni ancora da deliberare.

CIAO MILANO Niente Milano quindi, nome probabilmente difficile anche in considerazione del momento storico che prevede il trasferimento anche degli ultimi impianti nella capitale dell'auto torinese. E via con il ritorno al futuro, che ora si chiama Giulietta e sembra avere le carte in regola per ripetere e ampliare il successo della 147. E il futuro, produzione o sbarco in America vero o presunto e con le strategie di gruppo disegnate da Marchionne a recitare un ruolo determinante, deve essere fatto di auto davanti alle quali togliersi il cappello, come faceva Henry Ford.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 02/12/2009
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