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Triumph Speedmaster 2018: le nostre opinioni dopo la prova


Avatar di Emanuele Colombo , il 11/04/18

5 anni fa - Triumph Speedmaster 2018: prova, opinioni, consumi, dati tecnici

Triumph Speedmaster 2018: prova, opinioni, consumi, dati tecnici

Prova su strada della più americana tra le inglesi: la Triumph Bonneville Speedster 2018. Opinioni, consumi, dati tecnici, accessori

FATTA IN UK PENSANDO AGLI USA È una scelta di campo che viene da molto lontano: agli inglesi piace cavalcare con selle striminzite e staffe corte; ai cowboys piace stare stravaccati su selle ampie e imbottite, con le gambe distese. Ed ecco che da Hinckley nel Leicestershire, arriva la Triumph Speedmaster 2018: un'inglese della famiglia Bonneville che, pur mantenendo un contegno british, strizza l'occhio a chi ha uno spirito yankee. Ecco le nostre opinioni dopo la prova su strada.

FINITURE AL TOP Basta un'occhiata alla nuova Triumph per notare la consueta cura del dettaglio di queste moto inglesi. Dai carter motore accuratamente spazzolati alle finiture cromate, fino ai corpi farfallati travestiti da carburatori: tutto concorre a imprimere nella mente la percezione di un prodotto top, oltre che di grande eleganza. La stessa consistenza dei comandi, che coinvolge la costruzione massiccia delle leve al manubrio, entrambe regolabili, fa parte della coreografia.

BASSA LA SELLA, BASSE LE PEDANE La posizione di guida è definita dalla sella a soli 70,5 cm da terra – rassicurante – e dal manubrio molto arcuato all'indietro, che tende un po' ad affaticare i polsi. Le pedane sono molto avanzate e basse: come scoprirò tra poco, anche in città è facile che tocchino terra in curva e alla guida della Speedmaster, per tenere un passo spedito, bisogna abituarsi a piegare più il busto che la moto.

CHE COLONNA SONORA! Metto in moto e riconosco il borbottare del bibilindrico parallelo inglese, grande protagonista dell'esperienza Triumph. È un suono vigoroso, ma raffinato, con timbriche precise: una cadenza regolarissima, sorniona e marziale al tempo stesso. Quasi a scandire, di cilindri, un reggimento. La frizione è assistita: piuttosto morbida da premere e facile da modulare. Il cambio si innesta quasi con solennità: dopo una corsa della leva un po' lunga, ma scorrevole e nettissima, che sembra la chiusura di una porta blindata.

NEL TRAFFICO I primi chilometri, come al solito, li faccio nel traffico, dove apprezzo l'angolo di sterzo contenuto, che mi consente di manovrare in spazi ristretti: nel tentativo di aggirare le auto ferme in coda. Peccato per gli specchi retrovisori piccoli, che non offrono una gran panoramica delle retrovie. Sul pavé l'assorbimento delle sospensioni è sufficiente, ma la posizione in sella scarica tutte le compressioni sul fondoschiena e sui lombari. In compenso la sensazione di leggerezza che si avverte alla guida è quasi magica: sembra di stare su un tappeto volante che sorvola l'asfalto a pochi centimetri da terra.

IN FRENATA FA GIOCO DI SQUADRA Buona la rigidezza del telaio, che non accusa torsioni anomale su pavé e tombini. Convincente è anche la frenata, che trae beneficio dal doppio disco anteriore – lavorato da pinze Brembo a doppio pistoncino – coadiuvato da un freno posteriore Nissin che svolge il proprio compito con autorevolezza.

UN MOTORE FANTASTICO L'esperienza di guida della Speedmaster, comunque, è dominata dal trionfale motore da 1.200 cc con scoppi irregolari (fasatura di accensione a 270°), che sprigiona 77 CV di potenza e – soprattutto – 106 Nm di coppia ad appena 4.000 giri. La risposta all'acceleratore è composta e precisa, sì, ma sempre caratterizzata da grande pienezza e pulizia: solo di poco stemperata quando decido di addolcire il motore con il comodo tasto dedicato sul manubrio, che commuta il riding mode tra Road e Rain.

CONSUMI E AUTONOMIA Fuori città ci sarebbe birra per una guida brillante, ma la mancanza di riparo aerodidinamico e la scarsa altezza da terra delle pedane sconsigliano di alzare molto il ritmo. Uno stile che il motore asseconda alla grande a vantaggio dei consumi, che stando al computer di bordo rimangono al disotto dei 5,5 l/100 km. Con il serbatoio da 12 litri questi consumi significano circa 220 km di autonomia, mentre sarebbero 280 km secondo le stime della casa, che calcola in base al consumo dichiarato di 4,3 l/100 km. Nel casa-ufficio, in un percorso al 20% extraurbano e all'80% in città abbiamo misurato 6 l/100 km.

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ACCESSORI, DOTAZIONI E PREZZI Disponibile in tre colorazioni: rosso, nero e bicolore, con un abbinamento bianco/nero, la Speedmaster costa 14.350 euro. La dotazione elettronica, compresa nel prezzo, prevede ABS, cruise control, mappature motore differenziate per pioggia e asciutto e controllo di trazione disattivabile. La lista degli optional però conta ben 130 accessori per la personalizzazione. A sbizzarrirsi con manopole riscaldate, selle, cerchi a raggi, borse laterali, parabrezza, minuterie con diverse finiture e strumenti aggiuntivi, o case impermeabili per montare lo smartphone sul manubrio, il conto può farsi parecchio più salato.

Dati tecnici Triumph Speedmaster 2018
Telaio: tubolare in acciaio, sospensioni Kyb (mono regolabile in precarico)
Motore: L2, 1.200 cc
Potenza: 77 CV a 6.100giri
Coppia: 106 Nm a 4.000 giri
Peso: 245,5 kg a secco
Dotazioni elettroniche: ABS; cruise control; regolazione erogazione; controllo di trazione disattivabile
Prezzo: 14.350 euro

ABBIGLIAMENTO

CASCO BELL CUSTOM 500 Questo casco dalle linee vintage richiama fortemente il primo modello realizzato in fibra di vetro dal fondatore del marchio Bell Roy Richter, unendo il design dell'epoca alla tecnologia di produzione moderna. Grazie alle 5 clip metalliche è possibile persomnalizzarlo a proprio piacimento con gli accessori presenti a catalogo. Nel nostro servizio abbiamo optato per una viseira trasparente Bubble pratica e ben protettiva. Il peso contenuto e l'imbottitura in EPS a multi densità garantiscono comfort anche dopo diverse ore di utilizzo.

GIACCA REV'IT NOVA VINTAGE Giacca in pelle dallo stile vintage, ma con dotazioni di sicurezza decisamente al passo coi tempi. La vestibilità è regolare. La praticità non è sacrificata a vantaggio dello stile, nonostante l'aspetto stiloso sono presenti molteplici tasche (molto comoda quella sull'avambraccio sinistro) e una pratica fodera interna estraibile. Le protezioni SEESMART di livello 1 garantiscono sicurezza, senza sacrificare lo stile, una volta in dosso sembra di non averle.

GUANTI REV'IT FLY 2 I Fly 2 sono un paio di guanti totalmente perforati dallo stile classico che lasceranno passare l’aria, ma proteggeranno dall’asfalto, grazie alla realizzazione integrale in pelle, alle protezioni nocche delle dita in TPR, al paranocche rigido e al palmo in PWR | shield. Leggeri e comodi sono ideali nella stagione estiva.

PANTALONI IXON BUCKNER Jeans dal taglio moderno, realizzati in tessuto denim elasticizzato con la praticità tipica delle cinque tasche. Le protezioni sono accessibili dall’esterno grazie ad una comoda chiusura a zip che permette di rimuoverle agevolmente una volta smontati dalla sella. Oltre alle protezioni la sicurezza è garantita dalla fodera mista in Kevlar e cotone e alla lavorazione del tessuto DuPont per tutta la lunghezza della gamba. Durante la prova ho apprezzato l’inserto elastico all’estremità della gamba per fissare il pantalone alle calzature, addio spifferi sulle caviglie

SCARPE TCX STREET ACE WATERPROOF BLACK Sneaker dal taglio alto realizzate in pelle pieno fiore con inserti in pelle scamosciata, calzano comodamente al piede e non infastidiscono, anche dopo diverese ore di utilizzo, grazie al sistema CFS (Comfort Fit System) che riproduce fedelmente l’anatomia del piede, conferendo così al prodotto un elevatissimo grado di comfort. La fodera interna è waterproof è l'ideale nelle giornate con meteo inclemente. La sicurezza è garantita dalle protezioni su malleoli, punte e talloni.


Pubblicato da Emanuele Colombo, 11/04/2018
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