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Ho perso la testa per un sedile: la prova della Mégane SW plug-in


Avatar di Emanuele Colombo , il 16/10/21

2 anni fa - Station wagon plug-in hybrid: il test della Mégane Sporter E-Tech

Renault Mégane E-Tech Sporter: prova, interni, prezzi
La Renault Mégane Sporter E-Tech alla prova della vita reale: dalla ripresa alla capacità del bagagliaio, cosa mi piace e cosa no

''Questi sedili sportivi mi fanno sentire costretta'': lapidario il parere della moglie non appena si siede a bordo della Renault Mégane Sporter E-Tech, versione plug-in hybrid della station wagon francese. Personalmente resto dell'idea che i fianchi profilati di questo particolare allestimento R.S. Line (specie con i rivestimenti in Alcantara da 1.010 euro opzionali) siano - passatemi il francesismo - una figata pazzesca: proprio come ho detto in occasione della prova della Mégane E-Tech 5 porte. È evidente però che quando si passa da una presa di contatto breve e individuale con la vettura, come in occasione delle prove agli eventi stampa, a un test di lungo periodo con tutta la famiglia al seguito, le opinioni del ''comitato'' possono fornire ulteriori spunti di riflessione.

Renault Megane Sporter E-Tech, i profilatissimi sedili anteriori dell'allestimento R.S. Line Renault Megane Sporter E-Tech, i profilatissimi sedili anteriori dell'allestimento R.S. Line

LE BASTA LO SGUARDO PER FARSI RISPETTARE

E parto dallo stile, dicendo che a me, con questa livrea bianca, i manncorrenti sul tetto e le finiture R.S. Line, la Mégane station wagon piace assai. Linee pulite ed eleganti; un frontale dal cipiglio moderato, ma che incute comunque rispetto quando gli altri automobilisti mi vedono arrivare nello specchietto; belle proporzioni... Un'auto riuscita. Gli interni, che preferirei chiari, non sono comunque claustrifobici, perché l'ampio display da 9,3 pollici illumina e colora la plancia, mentre le luci ambient dalle feritoie nei pannelli porta si vedono bene anche di giorno. Sono tutte opzioni da non trascurare, se si vogliono valorizzare i tocchi in grigio satinato e il contrasto di materiali tra la plastica nera della plancia, le finiture carbon look e l'Alcantara dei suddetti sedili (ho già detto che mi piacciono?).

MI CONVINCONO INTERNI E BAGALIAIO

Solo, non mi aspettavo che questa Mégane fosse così grande. Me ne accorgo al primo parcheggio che la differenza tra la station e la berlina non è da sottovalutare: con 4,63 m di lunghezza la Sporter sembra un refuso della scheda tecnica della 5 porte, dal momento che quest'ultima, usando le stesse cifre in modo diverso, si ferma a 4,36 m. E quei 27 centimetri lì si notano subito quando gli spazi per parcheggiare sono quelli risicati di una metropoli. Per fortuna i sensori di parcheggio e la telecamera posteriore agevolano le manovre. Anche perché, come spesso accade con le station, guardare fuori dal lunotto dà l'impressione di sbirciare nella buca delle lettere.

Renault Megane Sporter E-Tech, gli interni Renault Megane Sporter E-Tech, gli interni

UN PROBLEMA TEMPORANEO Il primo impatto con questa Mégane, devo dire, non è stato dei migliori. Contrariamente a tutte le altre Mégane che MotorBox ha avuto in prova, qui il touch screen a centro plancia, al primo avviamento, si rifiutava di funzionare. Tutto il resto era ok e l'infotainment era utilizzabile - in misura limitata - solo tramite i comandi al volante. Purtroppo, però, sulle prime mi è stato impossibile sincronizzare lo smartphone con Android Auto, visto che senza un comando di consenso dato tramite lo schermo non c'è modo di accoppiare i due dispositivi. Per fortuna, in maniera del tutto autonoma, il problema è rientrato da solo dopo circa un'ora di guida dell'auto e da allora non ho più sperimentato problemi. Misteri dell'elettronica!

LO SPAZIO A BORDO Risolto questo primo intoppo, con la famigliare Renault siamo andati d'amore e d'accordo, perché mi ha dato senza troppe sorprese quello che mi aspetto da una station wagon. Soprattutto in termini di spazio, comfort e praticità. Una su tutte, la sfruttabilità del vano di carico, che ho messo a dura prova in occasione di un piccolo trasloco di attrezzature da casa al nuovo laboratorio della moglie. Oberato di pacchi giganti mi avvicino all'auto e questa, grazie al sistema keyless, per la mia sola vicinanza, sblocca le serrature (le blocca in automatico quando mi allontano, e questa è un'altra delle cose comodissime che mi piacciono di lei. Dell'auto, non della moglie).

Renault Megane Sporter E-Tech, la massima capacità di carico Renault Megane Sporter E-Tech, la massima capacità di carico

UN BAGAGLIAIO BEN SFRUTTABILE Apro con la mano il portellone e, al netto dei cavi di ricarica che rubano un po' di spazio, mi trovo a disposizione un piano ampio, regolare e molto vicino alla soglia di carico. Appoggio tutto, ma la profondità non basta ed è in questi casi che ti accorgi quanto sono comode le levette ai lati del vano per reclinare gli schienali da dietro: senza dover lasciare lo scatolame in bilico per andare ad agire su comandi accanto ai poggiatesta passando per le portiere posteriori. Certo la Mégane non è l'unica station ad avere questo accorgimento, ma intanto ce l'ha e credo sia importante. Soprattutto perché è una dotazione meno diffusa sui SUV: fateci caso, se cercate un'auto spaziosa e pratica. Il volume di carico va da 447 a 1.408 litri e le altre motorizzazioni concedono qualcosa come 116 litri di capacità in più: un altro dettaglio su cui riflettere, se siete avidi di spazio.

SI GUIDA BENE, MA LE AUTOBAHN LE VANNO LARGHE

E da guidare com'è? Tante luci e una piccola ombra, ma andiamo con ordine. La scheda tecnica parla chiaro: sotto al cofano della Mégane E-Tech trovo un sistema plug-in hybrid che complessivamente vanta 160 CV e 300 Nm, per uno 0-100 km/h in 9,8 secondi e una velocità massima di 183 km/h. Numeri per nulla fuori dall'ordinario, che restituiscono l'immagine dell'auto del buon padre di famiglia. Non è fatta per correre, la Sporter E-Tech, questo è certo, ma la prontezza del pedale dell'acceleratore nella marcia in città dà una bella idea di dinamismo. Merito dell'elettrico, che il famoso e ingegnoso cambio automatico Multi-mode a 6 rapporti escogitato da Rénault sfrutta al meglio. Pazienza se non permette di cambiare le marce a mano, con movimenti della leva o di palette dietro al volante (che non ci sono): la Mégane risponde bene al piede destro e tanto mi basta.

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SA STARE COMPOSTA Al salire della velocità la ripresa non è male, ma non c'è da gridare al miracolo. E nel complesso, la vérve è quella che serve: né più né meno. Un weekend in Liguria, tra autostrada e misto di collina affrontato a velocità codice, mostra che la Mégane è un'auto piacevole da vivere e che in curva tiene bene a bada i suoi 16 quintali di peso. L'assetto è compatto e forse sui tombini è meno compiacente di quanto potrebbe, ma nell'insieme il comfort è molto elevato, anche perché sui tombini di cui sopra le sospensioni assorbono l'impatto in modo preciso e immediato: senza che ci siano ulteriori oscillazioni o vibrazioni che si propagano per l'abitacolo.

PER TROVARLE UN DIFETTO DEVI ANDARE IN GERMANIA Le cose cambiano, laddove si abbiano spazio e regole che consentono di sfruttare le prestazioni al 100% per lunghi tratti. Viaggiando a tavoletta, quando la batteria del sistema plug-in hybrid raggiunge il livello minimo di carica, è il motore termico a doverle garantire un minimo di respiro, facendo anche da generatore. In quel caso il rumore del quattro cilindri che pompa energia alle ruote e alla batteria si impenna (che differenza, rispetto alla silenziosità della Mégane nella guida normale!) e sul quadro strumenti compare con insistenza l'avviso che la massima potenza non è disponibile. Tradotto: godetevi la Mégane in tutto il resto del mondo, ma lasciate stare le autobahn tedesche.

Renault Megane Sporter E-Tech, la leva del cambio automatico Multi-Mode Renault Megane Sporter E-Tech, la leva del cambio automatico Multi-Mode

PAGATE IL PLUG-IN? USATELO! Il meglio, in termini di soddisfazione di guida, la Sporter me lo concede nel casa ufficio, dove la spinta e la silenziosità in modalità di guida elettrica sono perfette per il commuting e i 50 km di autonomia promessi sono realistici, se si viaggia con piede leggero e non si esagera con la velocità (non oltre i 70 km/h, per i migliori risultati). Del resto, come più volte ricordato, se comprate un'ibrida plug-in è poi necessario che la ricarichiate il più spesso possibile e la utilizziate a batteria per la maggior parte del tempo. Altrimenti, sì: vi restano i benefici in termini fiscali, di sosta e di transito in molte ZTL, ma dal punto di vista di consumi ed emissioni non è conveniente, né per l'ambiente né per il vostro portafogli.

LA DURA VITA DEL PLUGINARO Premesso ciò, le volte che dovrete affrontare lunghi viaggi senza la possibilità di ricaricare, vi potete aspettare che i consumi tendano ad assestarsi attorno ai 6,2 l/100 km in autostrada (16,1 km/l); 4,6 l/100 km in extraurbano (21,7 km/l) e 6,4 l/100 km/l in città (15,6 km/l): sfruttando la modalità di guida ibrida. D'altra parte, a volte bisogna fare di necessità virtù. Con l'aumento di auto ricaricabili in circolazione, il numero delle colonnine disponibili - già risicato - si fa via via più inadeguato alle richieste. E se anche il vizio di occupare gli stalli per la ricarica con auto tradizionali in sosta sembra stia passando, non è più così raro dover aspettare ore perché si liberi la stazione di ricarica compatibile con i nostri spostamenti.

Renault Megane Sporter E-Tech: la station wagon plug-in hybrid in ricarica Renault Megane Sporter E-Tech: la station wagon plug-in hybrid in ricarica

COME PREFERISCO LA RICARICA

La prova di ricarica si conclude senza sorprese, da una colonnina Enel X con l'aiuto di una card del gestore. Viste le mie precedenti esperienze con app e carta di credito, preferisco la card: la avvicino alla testa della colonnina e in pochi istanti ottengo il via libera per collegare il cavo. Vero, con l'app, in teoria dovrei avere la possibilità di monitorare in tempo reale l'andamento del processo, ma la cosa, in passato, non è sempre stata priva di intoppi. Con la card devo solo ricordarmi di guardare il display dell'auto a ricarica iniziata, leggerne la durata stimata e puntare una sveglia (sul telefonino, l'orologio, fate voi...) all'orario presunto di fine operazione. Guai a tardare, visto che Enel X addebita a caro prezzo la sosta in eccesso! Alla fine, dicevo, con la card è tutto più immediato. Impiego due ore e mezza per passare dal 20 al 100% e raggiungere un'autonomia stimata dal computer di bordo di 48 km, in base al mio stile di guida.

I PREZZI: QUALE VERSIONE CONVIENE?

Renault Mégane Sporter E-Tech è disponibile in due diversi allestimenti: Business, che attacca a 37.400 euro, e l'R.S. Line in prova da 40.150 euro. Incentivi esclusi. Se siete d'accordo con mia moglie e a bordo e volete maggiore libertà di movimento, potreste puntate sulla Business, che ha sedili meno profilati. Va detto però che, anche attingendo al listino degli accessori, questa versione non può raggiungere le dotazioni della R.S. Line. Mettendo a budget 1.080 euro si riescono ad avere la frenata di emergenza con riconoscimento pedone, la retrocamera, gli abbaglianti automatici, l'assistente al mantenimento di corsia, il riconoscimento dei segnali stradali e alcune altre dotazioni di minore importanza. A circa 1.600 euro in più la R.S. Line offre comunque una dotazione di serie ancora più ricca e con un pack da 910 euro guadagna pure la guida semi-autonoma di livello 2. Potendo, io non rinuncerei a tutto ciò (e ai miei adorati sedili sportivi).

LA SCHEDA TECNICA

Motore 1,6 litri, 4 cilindri, turbo benzina
Potenza 160 CV
Coppia 300 Nm
Velocità 183 km/h
Da 0 a 100 km/h 9,8 secondi
Batteria 10,4 kWh
Autonomia WLTP 50 km
Tempi di ricarica Da 3 a 5 ore – max 3,7 kW
Cambio Automatico Multi-mode a 6 rapporti
Trazione Anteriore
Dimensioni 4,63 x 1,86 x 1,46 m
Peso 1.530 kg
Bagagliaio Da 389 litri
Prezzo Da 40.150 euro

Pubblicato da Emanuele Colombo, 16/10/2021
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