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Crossover entry level

Comparativa crossover entry level 2023: Benelli vs Moto Morini vs Suzuki


Avatar di Danilo Chissalé , il 27/10/23

6 mesi fa - Benelli TRK 702X, Moto Morini X-Cape 650, Suzuki V-Strom 650 XT

Nuova Benelli TRK 702X sfida la best seller Moto Morini X-Cape 650 e la veterana Suzuki V-Strom 650 XT: confronto crossover entry level

Versatilità, requisito fondamentale in tempi in cui avere più di una moto nel proprio garage è un lusso quasi nobiliare. Dunque si cerca la soluzione di compromesso, una moto in grado di essere più sfaccettata possibile, a suo agio in città, tra le curve, in viaggio con borse e passeggero e, perché no, anche quando la voglia d’avventura si fa sentire, ovviamente spendendo il giusto. La quadratura del cerchio impossibile… o quasi. Per anni i motociclisti hanno trovato nella Suzuki V-Strom 650 una validissima soluzione, ma poi sul mercato sono arrivati due progetti freschi e intriganti. Moto Morini X-Cape 650, con quella sua aria sbarazzina e un prezzo decisamente allettante e, solo qualche mese fa, l’attesissima sorella maggiore della regina di mercato TRK 502, la TRK 702 X. Vecchia scuola o nuovo corso? Scopriamo insieme la migliore, dai che si va!

Comparativa crossover entry level: moto e piloti pronti alla sfida Comparativa crossover entry level: moto e piloti pronti alla sfida

SUZUKI V-STROM 650 XT EXPLORER

L’arrivo della nuova e validissima Suzuki V-Strom 800 DE non l’ha scalfita, d’altronde la sorella maggiore è molto focalizzata sul fuoristrada e ben più costosa. La 650 per ora continua a vivere, il pensionamento è stato rimandato, anche perché lei tra le moto di Hamamatsu è ancora tra le più apprezzate. Merito degli anni d’onorata carriera alle spalle, contraddistinti dell’affidabilità di un progetto ormai ampiamente consolidato, oltre ad alcune rarità nel segmento come il motore bicilindrico a V di 90° da 645 cc, capace di 71 CV a 8.000 giri e 62 Nm di coppia massima a 6.500 giri/min., e il telaio in alluminio, caratteristiche che la rendono unica nel suo genere. Punta alla sostanza la giapponese, ma sull’apparenza i segni del tempo iniziano a farsi vedere, nonostante alcune note piacevoli come gli adesivi tenuti al riparo da una mano di vernice trasparente. Le rivali offrono scenografici display TFT a colori con connettività bluetooth, lei fa affidamento ancora sulla strumentazione analogica/digitale, che non ruberà certo l’occhio ma è quella più ricca di informazioni e ben leggibile. Anche a livello ciclistico la V-Strom non è tipa da effetti speciali, forcella tradizionale non regolabile e mono regolabile nel precarico tramite un pratico pomello, le altre sono più appariscenti ma, come abbiamo visto in passato, la semplicità della nipponica non fa rima con povertà o inefficacia, e poi la V-Strom è la più leggera del confronto con i suoi 216 kg con il serbatoio da 20 litri pieno di carburante.

POSIZIONE IN SELLA E PASSEGGERO Con la sella a 835 mm da terra la V-Strom 650 XT promette una buona abitabilità a chi è più alto, senza per questo essere irraggiungibile o ingestibile da chi non ha il fisico da maciste, rispetto alle altre ha una posizione di guida maggiormente votata all’uso su strada… ma anche quello è un po’ vecchio stampo. Meglio delle rivali la V-Strom lo fa in termini di ospitalità per il passeggero, offrendo tanto spazio, una seduta comoda e maniglioni ben posizionati.

Comparativa crossover entry level: la Suzuki V-Strom 650 su strada Comparativa crossover entry level: la Suzuki V-Strom 650 su strada

TRA LE CURVE Vuoi per il telaio in alluminio, vuoi per l'assetto abbastanza rigoroso, la V-Strom 650 è precisa e stabile come nessun'altra (del confronto). Il motore non fa gridare al miracolo e ha un po' di effetto on-off, ma è pronto ai bassi, col cambio che risulta un po' più duretto rispetto a quello delle rivali. Anche la frenata fa un po' fatica rispetto alle contendenti: il posteriore è molto buono, ma l'anteriore richiede molto sforzo alla leva... Nonostante ciò, se cercate una crossover ''da misto'', lei è ancora un riferimento!

Comparativa crossover entry level: la Suzuki V-Strom 650 vista di 3/4 anteriore Comparativa crossover entry level: la Suzuki V-Strom 650 vista di 3/4 anteriore

IN VIAGGIO È l'altro frangente dove la V-Strom si esprime alla grande, per merito di una posizione molto confortevole, con un cupolino che protegge davvero molto bene (complice anche il deflettore), così come i paramani. Peccato solo che la versione Explorer abbia due borse di plastica e che, per via dello scarico alto (come TRK), perda un po' di capacità. Bene il passeggero, sta comodo e non troppo rialzato rispetto al pilota, con maniglie che si raggiungono bene (purché non siate due piloti... extra large come me e Michele). E poi c'è il pomello per la regolazione del precarico, che permette di cucirsi addosso la sospensione in funzione del carico.

Comparativa crossover entry level: il ponte di comando della Suzuki V-Strom 650 Comparativa crossover entry level: il ponte di comando della Suzuki V-Strom 650

IN OFF-ROAD Qui la V-Strom 650 XT paga un po' dazio: sarà per via delle gomme Bridgestone stradali o a causa del manubrio ricurvo che non configura una posizione ideale una volta che ci si mette in piedi sulle pedane, ma la Suzuki preferisce decisamente l'asfalto allo sterrato. Certo, si può affrontare tranquillamente la strada verso l'agriturismo, ma con un occhio di riguardo. D'altra parte è pur sempre una crossover e non una enduro stradale (l'unica che, in questo senso gioca una partita a sé, è la Moto Morini).

Comparativa crossover entry level: l'off-road leggero non spaventa la Suzuki V-Strom 650 Comparativa crossover entry level: l'off-road leggero non spaventa la Suzuki V-Strom 650

SCHEDA TECNICA E PREZZO

Suzuki V-Strom 650 XT Explorer

MOTORE Bicilindrico a V di 90°
CILINDRATA  645 cc
POTENZA  70,7 CV a 8.000 giri/min
COPPIA 62 Nm a 6.500 giri/min
PESO 216 kg o.d.m
PREZZO 9.140 euro

MOTO MORINI X-CAPE 650

In attesa di capire come verrà accolta dal mercato la nuova TRK 702, la Moto Morini X-Cape si può fregiare del titolo di moto più venduta del suo segmento. Un successo che ha sorpreso molti ma in realtà la crossover della Casa di Trivolzio ha tantissime frecce al suo arco. Per esempio il design, furbo, nonostante sia una crossover stradale, infatti, ricorda nelle forme un po’ le moto dakariane, specialmente se scelta con i cerchi a raggi in misura 19-17 pollici. Dalla sua la X-Cape ha anche buone finiture e realizzazioni ricercate, con un display TFT da ben 7 pollici che è in grado di dialogare con lo smartphone ma soprattutto di far vedere il navigatore a tutto schermo, comoda soluzione per chi non vuole aggiungere supporti per il telefono o il GPS. Ultima, ma non per importanza, la componentistica utilizzata è di altissimo livello. Il reparto sospensioni è il migliore del confronto per possibilità di personalizzazione, con la forcella a steli rovesciati da 50 mm completamente regolabile griffata Marzocchi, mentre il mono ammortizzatore Kayaba lo è in estensione e precarico, Brembo mette la firma all’impianto frenante, unica del confronto a offrire grazie al riding mode dedicato la possibilità di escludere l’ABS per il fuoristrada. L’altezza della sella da terra è di 845 mm, ma esiste la versione ribassata da 820 mm. A spingere i 213 kg, ma senza carburante nel serbatoio da 18 litri ci pensa il motore bicilindrico da 649 cc, capace di 60 CV a 8.250 giri/min e 56 Nm a 7.000 giri/min incastonato in un telaio a traliccio in acciaio, i suoi numeri non fanno gridare al miracolo, infatti del confronto è quella che esprime i valori di potenza e coppia più bassi.

Comparativa crossover entry level: la Moto Morini X-Cape 650 in azione su strada Comparativa crossover entry level: la Moto Morini X-Cape 650 in azione su strada 

POSIZIONE IN SELLA E PASSEGGERO Se la V-Strom ha una posizione quasi da stradista, la X-Cape 650 fa capire fin dalla posizione di guida che per lei il fuoristrada non è solo l’ultima opzione, ma anzi è quasi prioritario. Il manubrio è alto e largo, sembra quasi posizionato per triangolare meglio quando si sta in piedi sulle pedane, in realtà anche da seduti la crossover italo-cinese si lascia guidare un gran bene. Ulteriori punti a favore della X-Cape 650 sono la valida accoglienza riservata al passeggero – con maniglioni facili da afferrare e tanto spazio in sella – e la possibilità di regolare la distanza delle leve di frizione e freno.

Comparativa crossover entry level: da dietro si nota l'ingombro delle valigie di Moto Morini Comparativa crossover entry level: da dietro si nota l'ingombro delle valigie di Moto Morini

TRA LE CURVE Tanta agilità, una moto guizzante la X-Cape 650. Un eccellente equilibrio da fermo e a bassa velocità, sembra più leggera di quel che in realtà non è... peccato solo per il motore, davvero poco incisivo a tutti i regimi: quel che manca alla Morini è un po' di coppia in più, perché la ciclistica morbida – ma regolabile – digerirebbe senza problemi qualche Nm aggiuntivo. Anche la frenata, appunto, permetterebbe di avere un po' di verve in più. Peccato...

Comparativa crossover entry level: il quadro strumenti della Moto Morini X-Cape 650 Comparativa crossover entry level: il quadro strumenti della Moto Morini X-Cape 650

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IN VIAGGIO Non se la cava affatto male la X-Cape, con lo stretto plexi, regolabile facilmente a mano, che protegge piuttosto bene in altezza e un po' meno se siete ''ingombranti'', perché è molto stretto e le spalle rischiano di restare fuori dalla bolla. Ci sono un po' di vibrazioni a sporcare un filo il comfort, ma il passeggero non sta affatto male: discreto spazio, sella non troppo alta rispetto al pilota e molto bene la capacità di carico: grazie allo scarico basso le borse della Morini sono le uniche del confronto a vantare dimensioni identiche, in più sono rivestite negli interni e molto facili da agganciare e sganciare.

Comparativa crossover entry- evel: la Moto Morini X-Cape 650 vista di 3/4 anteriore Comparativa crossover entry- evel: la Moto Morini X-Cape 650 vista di 3/4 anteriore

IN OFF-ROAD L'aspetto da dakariana non mente e la Moto Morini scende in campo in fuoristrada con l'aria da piccola enduro stradale: lei, tra le moto del confronto, è il punto di riferimento per il fuoristrada, anche grazie all'ottima la posizione di guida in piedi sulle pedane, dove si ritrova l'equilibrio già consolidato sull'asfalto. A testimonianza della sua vocazione off-road, è l'unica che può sfruttare un riding mode dedicato, identico a quello Street sotto il profilo del motore, ma privo dell'ABS al posteriore.

Comparativa crossover entry level: la Moto Morini è il riferimento in off-road fra le tre Comparativa crossover entry level: la Moto Morini è il riferimento in off-road fra le tre

SCHEDA TECNICA E PREZZO

Moto Morini X-Cape 650

MOTORE Bicilindrico parallelo, Euro 5
CILINDRATA 649 cc
POTENZA 60 CV a 8.250 giri/min  
COPPIA 54 Nm a 7.000 giri/min
PESO 230 kg o.d.m.
PREZZO 7.490 euro

BENELLI TRK 702 X

Dopo aver dominato con la 502 è tempo di crescere per la TRK, sotto tutti i punti di vista o quasi. La nuova TRK 702 è una moto che ha un design personale, appariscente e non ha più bisogno d’ispirarsi ai migliori del mercato. La pesarese colpisce se la si guarda da lontano, con accenti fluo che denotano personalità, ma anche quando ci si avvicina alla ricerca dei dettagli, decisamente più curati che sulla 502 e tra le migliori del confronto. Il bicilindrico parallelo a doppio albero a camme è in grado di offrire alla manetta 70 CV a 8.000 giri/min e 70 Nm di coppia a 6.000 giri/min, lasciato libero da riding mode o mappature motore, né tantomeno controllo di trazione. Lo scheletro della TRK è un tradizionale traliccio in tubi con piastra in acciaio, derivato dal modello 500cc, ma a differenza della piccola il forcellone è in alluminio per un risparmio di peso sostanzioso… ma non miracoloso: 235 kg in ordine di marcia. Forse non aiuta a contenre il peso la possente forcella upside-down con steli da 50 mm, con un’escursione di 140 mm ma non regolabile, mentre è regolabile nel precarico molla e freno idraulico in estensione e compressione il mono, con una escursione di 174 mm. Non farà gridare al miracolo dal punto della tecnologia legata alle prestazioni, ma sulla TRK fa bella mostra di sé un TFT a colori dotato di connettività e mirroring con il telefono – roba da ammiraglie – dalla grafica chiara e intuitiva. Non mancano poi i blocchetti retroilluminati (solo nel contorno, piccola nota stonata), prese USB per la ricarica dello smartphone, parabrezza e cavalletto centrale (solo sulla X), oltre ad un pratico portapacchi. Inoltre, se acquistata entro il 31 dicembre, i concessionari Benelli che aderiranno all'iniziativa, proporranno in omaggio il tris di valigie in alluminio.

Comparativa crossover entry level: la Benelli TRK 702X macina chilometri senza difficoltà Comparativa crossover entry level: la Benelli TRK 702X macina chilometri senza difficoltà

POSIZIONE IN SELLA E PASSEGGERO In sellla alla 702X il pilota sta comodo, ci si sente un po' come sulla 502: pedane avanzate, manubrio che viene incontro, sella morbida. Per il passeggero la vita è un po' diversa perché la sella è molto più in alto – si è quindi esposti ai flussi dell'aria – e il bauletto, posizionato molto in alto, è anche inclinato in avanti, configurando una posizione non troppo naturale. Il cuscino in gomma posto sul topcase, poi, risulta un po' duretto: col paraschiena nessun problema, ma senza si sente dritto sulla schiena...

Comparativa crossover entry level: la Benelli TRK 702X vista di 3/4 posteriore Comparativa crossover entry level: la Benelli TRK 702X vista di 3/4 posteriore

TRA LE CURVE Il limite principale della TRK è il peso, soprattutto da fermo, ma in movimento le cose migliorano. Buono il comportamento del mono posteriore, morbido ma ''bravo'' a copiare, mentre davanti la forcella fatica a stare al passo e spesso va a fondo corsa quando il fondo stradale si rovina. Insomma, la Benelli a passo tranquillo convince, ma se si alza il ritmo mostra un po' il fianco. Peccato, perché la frenata è molto buona e il trinomio motore-frizione-cambio funziona davvero bene, risultando il migliore del gruppo.

Comparativa crossover entry level un dettaglio sulle selle di Benelli TRK 702X Comparativa crossover entry level un dettaglio sulle selle di Benelli TRK 702X

IN VIAGGIO Chi ama viaggiare non può fare a meno di notare che la nuova TRK 702 davanti sia... un po' monca. Mi riferisco al cupolino, davvero mini, che non riesce a garantire una protezione degna di nota in viaggio: in quel di Benelli stanno correndo ai ripari con una versione optional più grande, ma è un peccato che di serie manchi un accessorio così importante per il turismo. Le borse della TRK sono asimmetriche, capienti verticalmente ma abbastanza contenute in larghezza, per cercare di contenere la mole da maxi.

Comparativa crossover entry level: l'ingombro delle valigie di Benelli TRK 702X Comparativa crossover entry level: l'ingombro delle valigie di Benelli TRK 702X

IN OFF-ROAD Peso e forcella evidenziano di nuovo i loro limiti anche in fuoristrada. I kg in più si fanno sentire e la sospensione anteriore ha troppa poca escursione per disimpegnarsi al meglio nei tratti sconnessi. All'agriturismo ci si va lo stesso, ma con attenzione: il controllo di trazione non c'è e l'ABS non è disinseribile al posteriore.

Comparativa crossover entry level: la Benelli TRK 702X paga pegno in off-road per il suo peso Comparativa crossover entry level: la Benelli TRK 702X paga pegno in off-road per il suo peso

SCHEDA TECNICA E PREZZO

MOTORE Bicilindrico parallelo, Euro 5
CILINDRATA  cc
POTENZA 70 CV a 8.050 giri/min  
COPPIA 70 Nm a 6.000 giri/min
PESO 235 kg o.d.m.
PREZZO 7.490 euro

LA VINCITRICE

Il tema principale era la versatilità e nel verdetto finale questo concetto ritornerà. La V-Strom si riconferma dopo tanti anni una moto ottima per il viaggio e l'uso su strada – mentre in fuoristrada paga un po' dazio – capace di infondere eccellenti sensazioni tra le curve. Forse è ora di passare lo scettro, d'altra parte è arrivata la nuova 800SE – a proposito, Michele la sta provando in queste ore, a breve troverete la prova sul nostro sito – ed è giusto andare avanti dopo tanti anni di onorata carriera. La TRK 702X è la grande, attesissima novità, ma nonostante la X nel nome ha un po' deluso le aspettative in fuoristrada, per colpa di una forcella non a punto e un peso che si avverte. I kg sono più o meno gli stessi della Moto Morini X-Cape 650, ma sulla moto di Trivolzio c'è tutt'altro equilibrio e, nonostante un motore che pecca in fatto di prestazioni, posizione in sella, guida e attitudine al viaggio convincono a tutto tondo: la più versatile del nostro confronto è lei!


Pubblicato da Danilo Chissalè, 27/10/2023
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