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Pneumatici sportivi

Michelin Power 5 e Power Cup2: la prova su strada e in pista


Avatar di Michele Perrino , il 21/07/20

3 anni fa - Come vanno le gomme Michelin Power 5 e Power Cup2? Ve lo diciamo noi

Michelin Power 5 e Power Cup2: test su strada e pista, opinioni
Abbiamo provato su strada e in circuito le nuove gomme ad alte prestazioni della Casa francese. Ecco come è andata

MICHELIN POWER 5 E POWER CUP 2: STRADA O PISTA?

PER SPORTIVI E NON Dopo la prova degli pneumatici sportivi Michelin auto, eccoci di nuovo con un report dal circuito Tazio Nuvolari (Cervesina), questa volta un report su nuovi prodotti sport rivolti al mondo moto. Provati sia lo stradale Michelin Power 5, sia il Power Cup2, gomma omologata per la circolazione su strada, ma concepito per la pista. Prima di scoprire come si comportano, conosciamone le caratteristiche peculiari.


MICHELIN POWER 5 E POWER CUP 2: LA TECNICA
 

COME SONO FATTE Michelin Power 5 è la gomma stradale per naked e sportive che promette aderenza in tutte le condizioni, bagnato compreso, grazie alla mescola che integra silice e nero carbone e alla tecnologia 2CT dell'anteriore e 2CT+ al posteriore. La superficie degli pneumatici conta l'11% di intagli sia all'anteriore che al posteriore, con l'elegante Premium Touch Technology sul fianco a creare un effetto simil velluto. Il Power Cup2, invece, è omologato per l'uso su strada, ma realizzato per la performance in circuito. Qui la tecnologia 2CT e 2CT+ è abbinata a mescole per le prestazioni in pista: sul Power Cup2 il numero di intagli scende, tra anteriore e posteriore, rispettivamente al 4% e 5%, per massimizzare l'impronta a terra ma mantenere l'omologazione su strada. Nella foto sotto, ecco la composizione di ambedue i pneumatici, sia all'anteriore che al posteriore.

Michelin Power 5 e Michelin Power Cup2: ecco come si differenziano nelle mescole Michelin Power 5 e Michelin Power Cup2: ecco come si differenziano nelle mescole

LE MISURE La stradale Michelin Power 5 è disponibile nella classica misura 120/70-17 dell'anteriore fino ai 200/55-17 del posteriore, passando per la 160/60-17, la 180/55-17, la 190/50 e la 190/55. La pistaiola Michelin Power Cup2 è disponibile con anteriore da 120/70-17 e posteriori di 180/55-17, 190/55-17 e 200/55-17.

MICHELIN POWER CUP2: LA PROVA IN PISTA
 

IL RODAGGIO Il mio test inizia in pista, con la più sportiva della gamma, la Power Cup2, montata sulle Aprilia RSV4 Factory 2020 (presto oggetto di prova da parte del nostro Danilo). Ad accompagnarci tra i cordoli del Tazio Nuvolari di Cervesina un ospite d'eccezione, ex campione del Mondo 500: il simpaticissimo - velocissimo già si sapeva - Marco Lucchinelli. Le moto calzano - per preciso volere di Michelin - pneumatici nuovi e da rodare, senza termocoperte: niente trucchi, quindi, spetta a noi lo scrupoloso rodaggio, così come il compito di far entrare in temperatura gli pneumatici. Mica siamo principesse, con le gomme già pronte e le termocoperte a tenercele in caldo! Battute a parte, la scelta della Casa francese la dice lunga sulla fiducia riposta nel Power Cup2. Dopo un primo giro percorso a passo blando, il rodaggio può dirsi concluso e con Marco Lucchinelli davanti, iniziamo ad aumentare per gradi il passo. Quello che si nota sin da subito è che la gomma è facile, rotonda, e scende in piega in modo molto progressivo. Percorriamo un bel po' di giri (circa una decina), proprio per trovare il giusto ritmo e poter partire al secondo turno con le idee più chiare in testa. Al rientro ai box diamo un'occhiata agli pneumatici delle moto: indipendentemente dal passo in pista dei colleghi (tra i quali figura un ex pilota del Motomondiale, escluso Lucchinelli...), le gomme mostrano un consumo molto uniforme su tutta la superficie. Buona la prima.

In pista a Cervesina con la Aprilia RSV4 Factory 2020 e le Michelin Power Cup2 In pista a Cervesina con la Aprilia RSV4 Factory 2020 e le Michelin Power Cup2

IL WARMUP Per capire il tempo di entrata in temperatura della Michelin Power Cup2 aspettiamo il secondo turno - la gomma è ora rodata e si è raffreddata dopo la pausa ai box - con il solito Marco Lucchinelli a farci da apripista. Nonostante si tratti di uno pneumatico sportivo, quasi ad uso esclusivo per la pista, dopo poche curve il feeling è già ottimo: mai uno scivolamento o un invito ad andare più cauti, il Power Cup2 mi asseconda perfettamente. Al posteriore, nonostante la tanta coppia della RSV4 Factory, la gomma non accenna a scappare (il traction control è tarato su 4). E solo in un'occasione, complice probabilmente un leggero errore di chi scrive, ho avvertito una leggera sensazione di scivolamento all'anteriore (anche in questa circostanza, comunque molto educato e comunicativo). Ancora una volta, fermo ai box, osservo gli pneumatici delle moto: il consumo continua ad essere estremamente omogeneo, niente strappi o lacerazioni. Facciamo con i tecnici Michelin il punto sulle pressioni: i valori suggeriti a freddo sono di 2,1 bar all'anteriore e 1,5 bar sul posteriore, con la gomma che a caldo deve attestarsi a 2,4-2,5 sull'anteriore e 1,7 al posteriore. Probabile che, con queste temperature (circa 30°C) e questo genere di potenze in gioco, si debba abbassare di poco il valore a freddo del posteriore per rientrare nei range.

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IL VERDETTO Dopo altri due stint in pista in cui aumentiamo ulteriormente il passo grazie a Marco Lucchinelli, possiamo tirare le somme sulle Michelin Power Cup2. La gomma è facile, rotonda, con un tempo di warmup ottimo. Eccellente il grip offerto sia all'anteriore, sia al posteriore e, anche in ottica consumi, sulla pista di Cervesina l'usura degli pneumatici è sembrata molto uniforme nonostante il caldo e i 217 CV dell'Apriliona. Anche a fine giornata, infatti, dopo molti turni accumulati, l'aspetto delle Power Cup2 è esemplare. Promosse.

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MICHELIN POWER 5: LA PROVA SU STRADA
 

LA PARTENZA Spompato (e divertito) a dovere dalla mattinata in pista, al pomeriggio arriva il momento di nuove cavalcature. Sì, perché cambiano le moto e - soprattutto - le gomme. Dalla superbike RSV4 si passa infatti alle più stradali Aprilia Shiver 900 e Dorsoduro 900, mentre le coperture sono - naturalmente - le Michelin Power 5. Sin dai primi metri apprezzo la grande agilità che conferisce questa gomma all'avantreno: anche lei, come la cugina pistaiola è rotonda, dal profilo svelto e intuitivo. Insomma, fa venire subito voglia di divertirsi. Niente di nuovo, tuttavia, visto che già in occasione della Comparativa Naked Medie avevamo tutti apprezzato l'ottimo comportamento di questi pneumatici Michelin montati sulle 8 moto.

A bordo dell'Aprilia Shiver 900 con le Michelin Power 5 A bordo dell'Aprilia Shiver 900 con le Michelin Power 5

IL CAMBIO MOTO La prima moto che guido è una Shiver e le sensazioni sono quelle riportate poco sopra: al primo pit stop del gruppo, però, c'è chi lamenta una moto con l'anteriore pesante, per l'appunto un'altra Shiver. Non è possibile - mi dico - questa gomma ha un anteriore bellissimo, devo capire qual è il problema. Mi lancio così sulla moto incriminata, alla ricerca del difetto. L'anteriore in effetti è pesante, soprattutto a bassissima velocità, dove fatica a voltare, ma non mi dà la sensazione di essere un problema dello pneumatico. A velocità più sostenute, per quanto un po' più faticoso da voltare, il binomio gomma-moto funziona molto meglio, offrendo anche una bella sensazione di stabilità sul percorso veloce-velocissimo, teatro della nostra prova su strada. Al successivo cambio moto, con una Dorsoduro 900, si riconfermano le doti di agilità, facilità e buon grip di questa Power 5. Nei numerosi stop&go del nostro tour posso apprezzare anche l'ottimo warmup, potendo spingere sin da subito senza troppi patemi d'animo. In questo test su strada manca solo un po' di misto stretto per (ri)saggiare le doti di grip alla massima piega, ma devo dire che, avendo già avuto dimostrazione di ciò durante la nostra Comparativa Naked Medie, non posso lamentarmi affatto.

IL VERDETTO Anche la Michelin Power 5, come la performante Power Cup2 da pista, si dimostra rotonda, agile e molto facile da gestire, con un tempo di entrata in temperatura ottimo: manca di saggiarla in termini di durata (ma ce ne occuperemo prossimamente) e in condizioni di bagnato, dove promette grandi cose. Quindi, quando si parte?


Pubblicato da Michele Perrino, 21/07/2020
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