Logo MotorBox
Prova su strada

Kawasaki Z900RS CAFE: prova su strada della Cafè Racer di Akashi


Avatar di Danilo Chissalé , il 10/04/18

6 anni fa - Kawasaki Z900RS CAFE: Prova su strada, info e prezzi della racer

Kawasaki Z900RS CAFE: Prova su strada, info e prezzi della racer

Kawasaki Z900RS CAFE: cupolino e livrea rievocano le sportive anni '70, prova su strada, caratteristiche e prezzo

POLE POSITION Dalla Pole Position parte il giovane italiano Danilo Chissalè… ah no! Scusate è che guardando questa nuova Kawasaki Z900RS CAFE immedesimarsi in un pilota di quell’epoca è più facile di quel che sembri. Il Lime Green usato per la carrozzeria è lo stesso delle Kawa da competizione di quegli anni, impreziosito da una doppia linea bianco/nera che cinge il cupolone e corre lungo i fianchi del serbatoio. L’inganno è completato da un manubrio piega bassa che simula l’effetto dei semi manubri e dal design della sella che ricorda le selle monoposto da corsa.

CUORE CONDIVISO Il cuore a quattro cilindri da 948 cc che spinge la Z900RS CAFE è il medesimo della Z900RS, oltre che stretto parente di quello montato sulla Z900. Piccole modifiche ne hanno modificato il carattere rendendo la Z900RS CAFE più godibile e gustosa a regimi di rotazione più bassi, sacrificando un po' di grinta in alto. Rivisto nel rapporto di compressione, ora più basso, nella fasatura e alzata delle valvole, finendo con la mappatura di accensione e i sistemi di aspirazione e scarico il propulsore è in grado di sviluppare 111 CV a 8.500 giri e 98,5 Nm (10,0 kgm) a 6.500 giri.

SOSPENSIONI Da sportiva vera è la dotazione ciclistica, anche in questo caso mutuata dalla sorella vintage Z900RS. La forcella con steli da 41 mm è completamente regolabile, mentre al posteriore troviamo il mono ammortizzatore a gas regolabile in precarico e compressione, montato in posizione orizzontale per migliorare la centralizzazione delle masse. Curioso il fatto che sulla gamma retrò si sia optato per delle sospensioni più raffinate che sulla moderna naked da cui derivano. Sportivo anche l’impianto frenante, l’anteriore sfrutta due dischi da 300 mm lavorati da pinze monoblocco a 4 pistoncini e pompa radiale, al posteriore disco da 250 e pinza a un pistoncino. Il tutto opportunamente controllato dal sistema ABS.

LINEA RETTA Come ormai accade su quasi tutti i modelli stradali di Kawasaki, anche sulla RS il telaio è in tubi d’acciaio, ma ha un diverso andamento a causa del nuovo serbatoio bombato che rievoca la mitica Kawa Z1, mentre il telaietto è inedito e riadattato per ospitare la nuova coda con sella mono pezzo. Vista lateralmente la Z900RS ha il serbatoio e la sella su una linea retta, proprio come sulle moto degli anni ’70.

TRA VECCHIO E NUOVO Stile e dotazione tecnica giocano tra moderno e vintage. La tecnologia non manca affatto sulla Z900RS CAFE: il controllo di trazione KTRC, a due livelli di intervento e disinseribile, tiene a bada i bollenti spiriti, mentre la fanaleria è totalmente a LED. La strumentazione, invece, è in pieno stile vintage. I due quadranti analogici circondano un piccolo schermo digitale che mostra le informazioni basilari: il livello del controllo di trazione, il livello del carburante e la temperatura dell’acqua. Completano l’operazione nostalgia le alettature tipiche dei vecchi motori raffreddati ad aria, ovviamente con funzione solamente estetica visto che il motore è raffreddato a liquido.

UNA E QUASI UNICA La volete di un altro colore? Non si può, la nuova Z900RS CAFE è solo verde lime, gli amanti delle prestazioni e del sound possono scegliere la versione Performance, caratterizzata dallo scarico Akrapovic in titanio, paraserbatoio e paramotore. L’esclusività si paga, la Z900RS costa 12.790 euro. Come va? ve lo dico dopo la gallery fotografica.

IN SELLA Se fino ad ora le analogie tra la versione base e la racer della Z900RS erano molteplici l’ergonomia le differenzia e caratterizza in maniera evidente. La posizione di sella e pedane è la stessa, a cambiare è la posizione del manubrio. Sapiente la scelta dei tecnici Kawasaki di utilizzare un manubrione piega bassa al posto dei semi manubri, che sono perfetti per ricreare l’effetto moto da corsa d’antin ma spesso finiscono per scacciare gli appassionati trasformando le moto che li equipaggiano in vere e proprie spacca polsi. La posizione è si caricata in avanti, ma ben lontana da quella che si terrebbe impugnando una coppia di semi manubri, percorrere km sulla Z900RS CAFE è piacevole. La sella contiene discretamente il guidatore nelle accelerazioni più brusche ed è ben imbottita, a farne le spese è il passeggero che siede su una porzione di sella inclinata e meno imbottita rispetto alla versione standard. Il cupolino protegge il giusto se siete alti nella media, ma non aspettatevi miracoli, la sua funzione è più estetica che pratica.

MELODIA Accendo il quattro cilindri e rimango piacevolmente colpito dalla colonna sonora offerta dal terminale di serie, si sente che il sound è stato studiato nei minimi dettagli, rendendo quasi superfluo lo scarico Akrapovic della versione Performance. Ovviamente la mia considerazione si limitai al sound offerto, il sistema di scarico aftermaket, va da sé, è più leggero e performante.

VEDI ANCHE



CHE SPINTA Il percorso del nostro test si snoda tra le vie della movida milanese, in questo ambito riesco ad apprezzare l’elasticità del motore che riprende senza incertezze qualsiasi sia il regime di rotazione o la marcia inserita. Le vibrazioni non sono di casa sulla Z900RS CAFE, si avvertono impercettibilmente solo agli alti regimi con velocità costante, situazione rara visto che a velocità autostradale in sesta il motore frulla molto più in basso. Quando la strada si fa più libera apprezzo la castagna offerta dal propulsore, la spinta è lineare e vigorosa fin da subito e, superata la metà del contagiri, si fa quasi rabbiosa. Ovvio che non sia infinita, dopo i 7.500 giri/minuto si affievolisce, meglio quindi innestare un rapporto superiore, operazione tanto facile quanto fulminea.

MEGLIO LA RACER Durante la prova della Z900RS standard avevo notato la doppia personalità che caratterizzava la moder classic, la posizione di guida rilassata faceva a cazzotti con l’indole fumantina del motore. In sella alla CAFE questa sensazione si è attenuata fino a sparire quasi totalmente, la posizione di guida più carica sull’anteriore garantisce il giusto feeling per gestire le prestazioni, tra le curve ora la Z900RS CAFE è decisamente più a suo agio. Il rovescio della medaglia è la scomodità data dal manubrio basso quando si svicola nel traffico cittadino. Comodità o prestazioni… A voi la scelta.

IN QUESTO SERVIZIO:

GIACCA  IXON MOTORS: Un bel chiodo in pelle bovina, con inserti trapuntati su spalle e gomiti e fregi color bianco-crema. L'aspetto è vintage, non la tecnologia, dotato di imbottitura invernale completa estraibile (tiene caldo per davvero) ha due zip per la ventilazione sul petto, per l'utilizzo nella mezza stagione e inserti elasticizzati sui fianchi. Non ingessa troppo alla guida, non sembra di aver addosso un'armatura medioevale e si può indossare comodamente anche quando la moto rimane in garage. Nella norma le protezioni, presenti su gomiti e spalle, non manca l'inserto per il paraschiena. Quattro le tasche (più due nell'imbottitura) di cui una impermeabile.

PANTALONI TUCANO URBANO LEOCARGO GAG Pantaloni comodi dal taglio cargo e dalla vestibilità regular fit, sono realizzati in cotone con inserti in fibra aramidica su anche ginocchia e glutei. Tante le tasche a disposizione, ben sei, per stivare tutto ciò che vi pare. Il LEOCARGO GAG è attento alla sicurezza attiva e passiva dell'utente, previste protezioni sulle ginocchia omologte CE di livello 1 e inserti riflettenti per aumentare la visibilità notturna. Disponibile in due colori: verde o grigio.

STIVALI STYLMARTIN WAVE Gli stivali Wave di Stylmartin sono ispirati al mondo Cafè Race. Riportano uno stile vintage e classico. Prodotti utilizzando solamente pelle pieno fiore di alta qualità, sono comodi, impermeabili e traspiranti. Non mancano le protezioni sul malleolo.
TAGLIE: 39-47

CASCO PREMIER TROPHY Il design retrò è decisamente il suo punto di forza, realizzato in fibra dyneema, aramidica e carbonio fa del peso, 1290 g, un'arma vincente. Bella ma poco pratica la visiera con chiusura a bottoni, difficile da azionare con i guanti . Gli interni sono sfoderabili e lavabili. Sull'altare dello stile l'aerazione è leggermente sacrificata.
TAGLIE: XS-XL
PREZZO: 299 euro

GUANTI IXON PRO TERRA Guanti invernali comodi e poco invasivi, permettono una buona sensibilità ai comandi mantenendo al caldo le mani durante l'inverno. Pratico l'inserto per il touch screen sulla punta dell'indice e la doppia chiusura sul polso. Le protezioni sono previste su nocche e palmo.
TAGLIE: S-3XL
PREZZO: 99,90 euro


Pubblicato da Danilo Chissalè, 10/04/2018
Gallery
Vedi anche