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Il test della Yamaha MT-07 2020: irresistibile, ma non per tutti


Avatar di Emanuele Colombo , il 23/06/20

3 anni fa - Yamaha MT-07 2020, le opinioni dopo la prova su strada

Test in sella alla Yamaha MT-07 2020: la prova su strada
Pregi, difetti e opinioni sulla Yamaha MT-07 2020: la recensione completa dopo la prova su strada

REGINA DELLE NAKED Nonostante l'ultimo aggiornamento risalga al 2018, il successo della Yamaha MT-07 non accenna a diminuire. Di recente l'abbiamo impegnata in una comparativa contro le nuovissime Benelli 752 S e Kawasaki Z650 e l'immancabile Suzuki SV650 e indovinate un po'? È stata ancora lei, la portabandiera della Casa dei tre diapason, a sedersi sul trono delle naked di media cilindrata. I suoi punti di forza? Qualcuno ve l'ho raccontato proprio in occasione del confronto con le rivali, ma c'è di più...

COM'È FATTA

Il look, lo dico subito, fa discutere. Linee spigolose, che ricordano a tratti i manga giapponesi, sottolineate da tinte forti, ne fanno una moto molto caratterizzata. O l'ami o la odi, ma non si può negare che ancora oggi questo design contribuisca a darle un look molto moderno e, comunque, ben proporzionato. Ecco perché, se devo scegliere in quale squadra giocare, mi metto tra chi la MT-07 ha finito per amarla. 
Uno sguardo più attento mostra una meccanica ordinatissima: quello che si pretende da una naked di rango e quello per cui i giapponesi fanno scuola da cinquant'anni. Mi piacciono anche le linee di telaio e forcellone, che al netto della fabbricazione in acciaio trasudano una qualità delle lavorazioni invidiabile. Convenzionale – per non dire anonima – la componentistica, con una forcella tradizionale con steli da 41 mm che, come vedremo, è l'unico aspetto migliorabile di un pacchetto comunque eccellente. Completano il quadro ciclistico il mono posteriore con leveraggio progressivo e freni a margherita: con dischi da 282 mm davanti e 245 mm dietro. Bene la strumentazione, completa e ben leggibile.

IN SELLA

Montando in sella ho subito l'impressione di trovarmi su una moto accogliente e dall'ergonomia perfetta. Nessuna articolazione assume posizioni stancanti e lo spazio per muovermi non manca. Giudicandola dal mio metro e settantotto direi che anche fossi 10 centimetri più alto o più basso mi troverei magnificamente. Del resto l'altezza della sella a 805 mm da terra è un valore vicino allo standard della categoria, ma ci pensano il girovita snello (che rende più facile appoggiare i piedi a terra al semaforo) e il peso tra i più contenuti del segmento (182 kg in ordine di marcia) a rendere la vita facile ai corti di gamba e/o ai meno smaliziati.

Yamaha MT-07 2020, la sella Yamaha MT-07 2020, la sella

NIENTE CONTROLLI Vista la cilindrata media e un'attitudine accogliente verrebbe da pensare che la Yamaha MT-07 sia una moto perfetta per chi è alle prime armi. Certamente è una moto molto didattica, ma può rivelarsi maestra severa se... ci si distrae a chiacchierare con il compagno di banco. Bisogna infatti tener presente che è anche una delle moto più divertenti che ci siano. E raramente il divertimento si accompagna a una facilità di guida assoluta. La questione è semplice, il motore CP2 da 689 cc, noto bicilindrico frontemarcia che equipaggia anche la Ténéré, è una cannonata e non c'è elettronica, qui, a salvare l'utente da un uso scriteriato della manetta.

IMPRESSIONI DI GUIDA

Già, perché la MT-07 è una moto decisamente vivace. Sa anche essere docile, ma sta a voi non stuzzicarla troppo. Con i suoi 75 CV a 9.000 giri e 68 Nm di coppia a 6.500 giri si fa beffe della forza di gravità, proiettando la ruota anteriore verso il cielo senza troppi complimenti, nelle marce basse. Per fortuna la trazione è ottima e in uscita di curva è molto più facile trovarsi su una ruota sola piuttosto che di traverso. Il che, naturalmente, si amplifica se avete un passeggero che sposta ulteriormente indietro e in alto il baricentro. Per fortuna, per chi è alle prime armi, non manca una Yamaha MT-07 depotenziata...

QUICKSHIFTER? NO, GRAZIE Messi in guardia i meno esperti, la MT-07 è una moto con cui chi un po' di malizia ce l'ha gode come un riccio. Complice lo scarico Akrapovic in titanio, con finalino in carbonio, dell'esemplare in prova (un optional consigliatissimo, ma che aggiunge 1.310 euro al conto della moto) il sound è coinvolgente fin dalla messa in moto. Un tocco all'avviamento e la naked Yamaha riempie l'aria con un tonico borbottio, grintoso, ma non molesto, che mantiene timbrica e personalità anche quando si spreme a dovere la manetta. Benissimo cambio e frizione: il primo è un burro, preciso e affidabile, la seconda è leggera e facile da gestire. Niente quickshifter, ma si tratta di un dispositivo a mio avviso sopravvalutato se non dovete correre in pista.

Yamaha MT-07 2020, dettaglio della forcella Yamaha MT-07 2020, dettaglio della forcella

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POCO SOSTENUTA Immediata è una sensazione di grande leggerezza, data da geometrie di telaio piuttosto svelte, che comunque non pregiudicano una guida rotonda e progressiva nei cambi di direzione. Chiaramente la generosità del motore, anche quando non si traduce in evidenti monoruota, induce alleggerimenti dell'avantreno. Avantreno che si rivela piuttosto sensibile alle correzioni sul gas in percorrenza di curva e anche agli assestamenti in sella del pilota, se questi non ha l'accortezza di non appendersi troppo al manubrio. In questo, come anticipato, pesa una forcella un po' troppo libera nei primi centimetri di escursione, che non fornisce il miglior sostegno in staccata e nella guida sportiva.

IN AUTOSTRADA: LUCI E OMBRE Per contro il comparto sospensioni lavora davvero bene quando ci si preoccupa del comfort. In particolare l'ho trovato molto efficace nell'assorbire i dossi di rallentamento. E se è vero che dà il meglio sulle compressioni lente, anche su quelle veloci come tombini e pavé mostra di sapere il fatto suo. Insospettabile il comfort alle velocità autostradali, dove l'aria non dà molto fastidio nonostante la mancanza di ripari. Peccato che a 130 km/h il motore frulli a 5.500 giri: un regime un po' alto che esalta la sì la prontezza del motore nei sorpassi, ma che mal si sposa con i trasferimenti in souplesse. A quel regime si sente qualche vibrazione al manubrio e personalmente apprezzerei se alla MT-07 regalassero un cambio a 7 marce, per poter viaggiare sui 4.500 giri, regime al quale le vibrazioni spariscono.

PREZZI, ACCESSORI, COLORAZIONI

Giunti a questo punto, se non siete tra quelli che dei gialli corrono subito a leggere l'ultima pagina, forse vi chiederete quanto costi tutto ciò. Ebbene, seppure il ricorso a componentistica non pregiatissima si noti, un prezzo di 6.799 euro franco concessionario per la Yamaha MT-07 è la ciliegina sulla torta, che per me la rende irresistibile: fossi in cerca di una moto nuova mi farebbe correre in concessionaria immediatamente. Non manca la possibilità di personalizzare la naked di Iwata in tanti modi diversi: con particolari ricavati dal pieno, borse da serbatoio, bauletti e frecce a LED. Tre le colorazioni proposte per il 2020: Ice fluo, il colore della moto in prova, Icon Blue o Tech Black. A me il contrasto tra i cerchi arancioni e il serbatoio grigio chiaccio piace un bel po'. E a voi?

LA SCHEDA TECNICA

  • Motore: bicilindrico parallelo
  • Cilindrata: 689 cc
  • Potenza: 75 CV
  • Coppia: 68 Nm
  • Peso: 182 kg o.d.m.
  • Altezza sella: 805 mm
  • Prezzo: 6.799 euro

L'ABBIGLIAMENTO USATO NELLA PROVA

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Pubblicato da Emanuele Colombo, 23/06/2020
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