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Anteprima:

V-Roehr 1250 SC


Avatar Redazionale , il 12/12/07

16 anni fa - La Ducati d'America

Motore della V-Rod da 180 cv, telaio artigianale e dotazione ciclistica al top. Così nasce la prima vera superbike totalmente made in USA.


DOMANDA PERPETUA
A quando una sportiva o una naked con motore V-Rod? Chissà quante volte Erik Buell si è sentito porre questa domanda. La risposta era però sempre la stessa: mai, il motore V-Rod è troppo grosso e non è adatto.Così Erik per la sua 1.125 si è fatto costruire un motore ad hoc, in Austria dalla Rotax.

SOGNO AMERICANO Walter Roehric, però, non la pensava come lui. Questo signore, è uno di quelli che crede ancora fortemente nel "nuovo sogno americano", che ha visto nascere negli scantinati o nei garage quelli che sono diventati colossi come Google o Microsoft. Lui però è appassionato di moto e si è messo in testa di produrre la prima superbike stradale made in Usa fino al midollo.


DUCATI D'AMERICA
Mister Roehr aveva le idee chiare, la sua moto doveva essere americana si, ma una supersportiva vera, pronta a scendere in pista anche in gara, una racer pura che evidentemente trae ispirazione da più di una moto italiana. Ci si è messo d'impegno e l'ha costruita, da solo. La bella notizia è che la passione di Roehr avrà anche un seguito commerciale: la Roehr Motorcycles ha, infatti, trovato un partner finanziario che consente al progettista americano di terminare lo sviluppo della moto e metterla sul mercato (in una prima serie da 50 esemplari) nel 2008 ad un prezzo di 44.950 $, più o meno 30.000 €, nemmeno una follia. Così, ironia della sorte, dopo aver atteso per anni una Superbike americana degna di nota, gli appassionati degli States se ne trovano addirittura due che si fanno concorrenza in casa.


COMPRESSORE
La Roher si presenta con un bel curriculum tecnico. Il V2 Harley della serie VRSC è quello all'ultima evoluzione con cilindrata di 1.250 cc, per far crescere la potenza Roehr lo ha dotato di un compressore volumetrico che, assicura il costruttore, non solo fa guadagnar cavalli ma offre una curva di coppia molto favorevole. La Roehr è così accreditata di 180 cv a 9.000 giri con una coppia di 153,3 Nm, numeri importanti, da superbike vera. Il telaio potrebbe benissimo essere italiano, visto che è un misto tra travi in acciaio e piastre laterali in alluminio.

CICLISTICA CLASSICA Invece di tentare di stupire con effetti speciali, Roehr è andato sul pratico, ciclisticamente la sua moto è una sportiva che non si inventa molto di particolare, il telaio è un misto tra travi laterali in acciaio e piastre in alluminio, le misure rientrano perfettamente nello standard delle sportive, con un interasse di 1.422 mm e un'inclinazione del cannotto di 23,5 gradi.


TENTAZIONI EUROPEE
Ovviamente il signor Roehr si è affidato al meglio della componentistica, e qui ha dovuto cedere a "tentazioni europee" così la sua Superbike può beneficiare dei servigi di sospensioni Ohlins, dei cerchi forgiati Marchesini (gommate 120/70 e 190/55) e di freni Brembo anche se in questo caso la V-Roehr si accontenta di pinze assiali ormai abbandonate dalla quasi totalità delle moto sportive. Il forcellone ha capriata di rinforzo inferiore e se la Roher vista di lato e di tre quarti anteriore sembra una Ducati il posteriore ha qualche somiglianza con la R1 visto che i silenziatori sono proprio gli stessi della supersportiva di Iwata. La Roehr dovrebbe arrivare sul mercato americano la prossima primavera.


Pubblicato da Stefano Cordara, 12/12/2007
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