Nella cornice di Misano, Yamaha inaugura la sua stagione Racing, con la novità della R7 Cup e la conferma dei suoi impegni nel motorsport, partendo dai futuri campioni della bLU cRU fino ad arrivare agli affermati piloti di CIV SS e SBK. Per farlo c'è bisogno di una gamma completa, e nessun’altro costruttore al di fuori della Casa dei Tre Diapason spazia dalle 125 cc fino alle supersportive come l'ammiraglia R1.
Yamaha: il muso della R1 GYTR
ASCENSORE PER LA VETTA Chiunque indossa la tuta per la prima volta sogna un giorno di diventare un pilota delle top class, moto GP o SBK, un sogno però non semplice da raggiungere. Yamaha con i suoi programmi è una delle poche case costruttrici che cerca di creare un sentiero, pur sempre impervio e non privo d’insidie, per raggiungere la vetta con i suoi trofei monomarca italiani e europei. I migliori talenti hanno l'opportunità di mettersi in mostra per continuare a sognare salendo di volta in volta di categoria, una sorta di “cantera” calcistica per allevare i campioni del futuro.
I TEAM SONO CARICHI Nel corso della giornata che ho trascorso a Misano Adriatico ho avuto la sensazione che in Yamaha siano pronti e vogliosi per accogliere un’altra stagione ricca di successi. I blu hanno ben figurato nei campionati nazionali nelle cilindrate più piccole, passando per le cilindrate intermedie fino al vertice di SuperSport, SBK e MotoGP; Yamaha ha raggiunto un traguardo difficilissimo, l’unica a poter schierare sulle proprie moto i campioni in carica dei due campionati principi della moto in pista. Erano presenti all’evento giovani in rampa di lancio come Matteo Vannucci (Campione in carica del CIV SS300) che si cimenterà con il Mondiale, ma anche piloti già affermati come Niccolò Canepa - che tra i suoi mille impegni cercherà di fare ancora meglio del podio nella gara d’esordio nel CIV Superbike – l’ex Moto2 Baldassarri,che cercherà il rilancio con un Team di punta come Evan Bros in sella alla R6 o gli alfieri della SBK Nozane e Locatelli. La R7 Cup ha un approccio meno “modalità carriera” e più Arcade, un campionato che apre ai gentlemen riders, ma che può essere usato come trampolino anche da tanti giovani, qui tutti i dettagli, con la possibilità di andare a corre la finale che andrà in scena durante un week-end del WSBK. Chissà se, a furia di stargli vicino, quasi per osmosi, il mio talento in sella sia migliorato.
Yamaha R1 GYTR
LIKE A PRO... BUT NOT A PRO Purtroppo la risposta è no, e ne ho avuto dimostrazione nei due turni che ho fatto in sella alla Yamaha R1 GYTR. GYTR è una sigla che sta per Genuine Yamaha Technology Racing, ovvero una serie di accessori e componenti sviluppati e garantiti da Yamaha per le sue Yamaha, così si riduce la possibilità di acquistare accessori che anziché migliorare compromettono le performance. Si può scegliere ciò che si vuole dal catalogo, oppure lasciarsi ispirare dai kit sviluppati da Yamaha: ad esempio, sulla R1 ce ne sono tre che variano in base al livello di preparazione che si vuole ottenere e dal budget a disposizione. Per moto dalla preparazione “speciale” servono anche dei punti vendita e di assistenza di livello e da qui nasce l’iniziativa dei Pro Shop, luoghi in cui portare le proprie moto per avere tutto il know how e il supporto nella gestione di una moto pronto gara.
In azione tra i cordoli con la Yamaha R1 GYTR
IN SELLA ALLA R1 GYTR Come ci si sente in sella a una moto preparata? Quasi come un pilota ufficiale, a patto di saperne gestire le prestazioni. La R1 GYTR con il pacchetto PRO (dotata di sospensioni Öhlins, elettronica racing con pulsantiere dedicate, scarico completo Akrapovic, pedene e semi manubri racing) è una moto impegnativa… ma dannatamente veloce. Ci ho messo un po’ a prenderle le misure, ma una volta fatto ho notato tutta la differenza. La R1 di serie ha già nel curvare alla svelta un suo punto forte, qui basta buttare lo sguardo al punto di corda e ci si ritrova in un amen con il ginocchio sul cordolo. L’assetto è sostenuto e per farlo lavorare a dovere servono azioni decise in frenata e accelerazione, ovviamente i difetti spariscono o quasi. La frenata, un punto debole della R1 standard, è degna delle prestazioni erogate dal motore e quando ci si attacca ai freni servono gambe d’acciaio per aggrapparsi al serbatoio… meno male che c’erano gli inserti in gomma anti-scivolo sul serbatoio, il mio stato di preparazione atletica avrebbe proprio bisogno di una regolatina da parte dei tecnici Yamaha, che ne so, magari con un addome alleggerito?
Allestimento | CV / Kw | Prezzo |
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R1 | 200 / 147 | 20.699 € |
R1 M | 200 / 147 | 27.999 € |
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Scheda, prezzi e dotazioni Yamaha R1