Tesi: i guardrail non fermano gli EV in caso di incidente. Spiegazione: il peso. Risposta: sbagliata. O meglio: risposta imprecisa.
Un recente video pubblicato sui social dal magazine USA The Drive mostra il test di un Rivian R1T (ancora lui!) da oltre 7.170 libbre (più di 3.250 kg) che letteralmente sfonda una barriera autostradale. Scatenando un acceso dibattito sul peso monstre dei veicoli elettrici.
Ma limitarsi a puntare il dito sul peso (da solo) non basta.
Perché non è solo questione di kg
Anche se è vero che molti SUV e pickup elettrici (o ibridi) pesano più che in passato, non risultano straordinariamente più pesanti di modelli Diesel o benzina allestiti in modo simile. The Drive porta l'esempio del Ford F‑350 Platinum a benzina, che sfiora le 7.600 libbre (3.450 kg).
Va invece sottolineato come i test ufficiali valutino solo veicoli da circa 1.100 kg (come le utilitarie) fino a circa 2.300 kg (SUV e pickup full‑size). Veicoli oltre i 3.200 kg sono fuori da questa fascia e per i progettisti dei guardrail rappresentano a tutti gli effetti casi anomali.
''B Factor''
Peso a parte, SUV e pickup EV portano con sé un altro fattore critico determinante: i pacchi batteria posizionati sotto la scocca abbassano drasticamente il baricentro.
Le barriere tradizionali sono progettate per assorbire l’energia d’impatto nel punto in cui si concentra gran parte della massa delle auto a combustione interna, ovvero il motore, mentre in un EV questo punto è più basso.
In un crash test, una Tesla Model 3 è riuscita quasi a passare sotto il binario d’impatto, bypassando la barriera ideata per contenerla.
Quindi è il baricentro basso, la criticità maggiore.
Sfida per ingegneri
Negli Stati Uniti, ma anche in Europa, i sistemi attuali di barriere sono stati concepiti quando i veicoli su strada pesavano in media molto meno. Ora che EV pesanti stanno diventando più comuni, le infrastrutture faticano a tenere il passo.
La Federal Highway Administration e la National Transportation Safety Board hanno segnalato l’urgenzadi aggiornare gli standard per adattarli a una flotta sempre più variegata.
Negli USA si stanno pianificando nuovi crash test, simulazioni e collaborazioni tra ingegneri delle infrastrutture e produttori di auto per definire soluzioni più efficaci.
Sotto, il video di cui sopra. È lungo e in lingua inglese. Ma è uno di quei contenuti interessanti (altrimenti, mica ve lo avremmo segnalato, no?).