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Editoriale

Con l'auto elettrica ho davvero bisogno di una wallbox?


Avatar di Emanuele Colombo , il 09/07/23

10 mesi fa - I casi in cui basta la presa domestica per ricaricare l'auto elettrica

Serve davvero la wallbox per ricaricare l'auto elettrica?
Ecco i casi in cui basta la presa domestica per ricaricare un'auto elettrica, anche se ha la batteria grande come una Tesla

Spesso lo scriviamo anche noi nei nostri servizi: chi volesse comprare un'auto elettrica farebbe meglio ad attrezzarsi con una wallbox in garage per la ricarica domestica. Ma è davvero obbligatorio sobbarcarsi lavori e spesso spese extra per l'installazione? In generale  è opportuno, ma non sempre è necessario. A patto di osservare alcune avvertenze di cui in fondo all'articolo. 

Mini Cooper SE Cabrio elettrica, la wallbox Mini Cooper SE Cabrio elettrica, la wallbox

QUANDO PUOI FARE A MENO DI UNA WALLBOX

Chiedete in giro, agli amici che l'auto elettrica già ce l'hanno, e sicuramente qualcuno ve lo dirà: a meno che siate tra i pochi che percorrono centinaia di chilometri ogni giorno, per ricaricare la vostra auto elettrica potrebbe bastarvi una comune presa domestica, con la sola accortezza che sia collegata al vostro contatore e non a quello condominiale, per evitare contenziosi con gli altri condomini (presumibilmente poco ansiosi di contribuire economicamente alle vostre ricariche). Questo perché anche con una potenza di 2 kW, una notte basta e avanza per recuperare i pochi chilometri che avrete ''consumato'' di giorno. I conti sono presto fatti: 2 kW per 8 ore fa 16 kWh, che al consumo medio di un'auto elettrica generica fanno circa 80 chilometri di autonomia. Chiaramente è una semplificazione, che non tiene conto di quanto siano virtuose la vostra guida e la vostra auto elettrica, non tiene conto nemmeno della stagione (d'inverno si consuma un po' di più) né del livello di carica iniziale, visto che più la batteria è carica e più si ricarica lentamente. Tuttavia, anche prendendola come indicazione approssimata è chiaro che per gestire il normale casa-ufficio una wallbox può essere del tutto superflua. Quando arrivano le vacanze avrete comunque l'auto carica per affrontare la prima tratta verso la vostra destinazione e ci saranno le colonnine pubbliche per effettuare le ricariche rapide in viaggio.

Una casa di campagna con pannelli solari - foto CC0 license, via Pxhere Una casa di campagna con pannelli solari - foto CC0 license, via Pxhere

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QUANDO LA WALLBOX È DAVVERO UTILE

Diversa è la situazione se la vostra percorrenza giornaliera supera il centinaio di chilometri e addirittura si avvicina all'autonomia massima della vostra auto elettrica. In quel caso una wallbox e un contratto di fornitura dedicato, per poter ricaricare gran parte della batteria in una sola notte, diventano una comodità praticamente irrinunciabile. La potenza necessaria per i vari tempi di ricarica è dichiarata dal costruttore dell'auto e la trovate indicata nel manuale d'uso tenetene conto quando andrete a negoziare il contratto di fornitura. Ma non è solo il chilometraggio giornaliero a rendere utile una wallbox. Un caso su tutti: avete i vostri pannelli solari. In quel caso, una wallbox di tipo intelligente, in grado di erogare l'assorbimento in funzione dell'energia disponibile, è molto utile. Addirittura in futuro diventerà necessaria per utilizzare l'auto anche come batteria di accumulo, con la tecnologia V2X, così da ottimizzare lo sfruttamento dell'energia prodotta dal vostro fotovoltaico nelle varie ore della giornata. Parlo al futuro perché gli standard sono stati definiti da poco e la maggior parte delle wallbox ancora non hanno questa funzione.

Prese elettriche in giardino - Foto di Justin Wilkens su Unsplash Prese elettriche in giardino - Foto di Justin Wilkens su Unsplash

AVVERTENZE PER LA VOSTRA SICUREZZA

Per gestire l'auto elettrica senza una wallbox è chiaro che vada messa sotto carica tutte le notti e che rimarrà collegata alla presa per molte ore di fila. Questo mette a dura prova la qualità dell'impianto elettrico. Il rischio di surriscaldamento è dietro l'angolo e con esso il pericolo di incendio. A maggior ragione se l'impianto non è a norma, ma anche un impianto ben fatto, con un cavo e una presa Shuco normali, non è pensato per sopportare l'erogazione continua di 2 kW e oltre. Ecco perché, prima di collegarvi un'auto elettrica, dovreste sincerarvi con un elettricista che la sezione dei cavi e la presa che usate siano dimensionati per evitare i rischi di surriscaldamento. Una wallbox risolve a monte il problema, con l'avvertenza che un dispositivo di questo tipo non serve a molto se non è alimentata a una potenza adeguata e quindi con un contratto di fornitura dedicato. Considerate che i costi più ingenti di una wallbox non sono quelli per l'acquisto dell'apparecchio, ma quelli per l'installazione (che non di rado vi porta ad affrontare qualche complicazione burocratica, specie se abitate in condominio): approfondite il tema nella nostra guida alla ricarica domestica, se siete interessati, in cui parliamo anche di incentivi e detrazioni fiscali.


Pubblicato da Emanuele Colombo, 09/07/2023
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