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"Widowmakers": le 10 Auto più pericolose di sempre


Avatar di Emanuele Colombo , il 07/09/24

1 mese fa - Le 10 auto più pericolose della storia: vere e presunte tali

Le 10 Auto più pericolose di sempre
La classifica dei 10 modelli che, per difetti di progettazione o prestazioni fuori scala, sono passati alla storia come pericolosi

Nel corso della storia automobilistica, ci sono stati modelli che, per vari motivi, sono entrati nella leggenda per la loro pericolosità. Un po' per reali motivazioni tecniche o prestazioni alla portata solo dei piloti veri, un po' per le solite leggende metropolitane stimolate da qualche fiasco di troppo al tavolino del bar. Ecco una lista delle cosiddette ''widowmaker'' ossia le dieci auto ''fabbricavedove'': le più pericolose di sempre per via di problemi di sicurezza, difetti di progettazione e/o prestazioni inadeguate, elencate in rigoroso ordine cronologico a partire dalla più recente.

CHERY A15 (2003-2010)

Le auto cinesi di importazione stanno facendo passi da gigante, come dimostrano le 5 stelle conquistate dalla Omoda 5, ma in un recente passato la connazionale Chery A15 è diventata famosa - o meglio ''famigerata'' - per aver ottenuto pessimi risultati nei crash test. La carrozzeria tendeva ad accartocciarsi su sé stessa in caso di collisione, offrendo poca protezione agli occupanti. Prodotta dal 2003 al 2010, è stata commercializzata in vari mercati con nomi diversi come Chery Amulet (video sopra) e Chery Flagcloud.

Renault Clio 3.0 V6 Renault Clio 3.0 V6

RENAULT CLIO 3.0 V6 (2001-2005)

La Renault Clio 3.0 V6, prodotta tra il 2001 e il 2005, era una piccola auto sportiva con un grosso motore V6 montato centralmente. 230 CV e look strepitoso, con fianchi bombati a ricordare la mitica Renault 5 Turbo Maxi, portavano con sé anche una guida difficile, con una spiccata tendenza a sbandare in curva e uno sterzo con poco angolo, che limitava le possibilità di recupero in controsterzo. Pestifera.

DMC DeLorean, portiere che si aprono ad ala di gabbiano DMC DeLorean, portiere che si aprono ad ala di gabbiano

DELOREAN DMC-12 (1981-1982)

Nonostante la sua fama grazie al film Ritorno al Futuro, la DeLorean DMC-12 aveva diversi problemi di sicurezza. Le porte ad ala di gabbiano potevano intrappolare i passeggeri in caso di ribaltamento e la visuale del guidatore era limitata. Prodotta solo per due anni, dal 1981 al 1982, è diventata un’icona della cultura pop, grazie soprattutto alla carrozzeria in acciaio inossidabile disegnata dal maestro Giugiaro. Ma la sua fama è largamente superiore ai suoi meriti, vista anche la deludente potenza di appena 130 CV.

Yugo GV (1987) - foto di Mr.choppers CC 3.0 Yugo GV (1987) - foto di Mr.choppers CC 3.0

YUGO GV (1980-2008)

''Dato che era logisticamente impossibile fare sesso su una Yugo, al detective Streeback doveva essere successo qualcosa'': recitava così una battuta del film La Retata con Dan Aykroyd e Tom Hanks. La Yugo a cui si riferiva era precedente al modello GV di cui parliamo, fatto sta che l'auto in questione è stata spesso criticata per la sua scarsa qualità costruttiva e affidabilità. I crash test hanno rivelato che la struttura dell’auto non offriva una protezione adeguata in caso di incidente. Prodotta in Jugoslavia, è stata venduta negli Stati Uniti dal 1985 al 1992.

Fiat Uno Turbo Fiat Uno Turbo

FIAT UNO TURBO (1985-1994)

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Con lei si entra nella leggenda, visto quant'era popolare sia nell'immaginario collettivo sia nelle mani degli appassionati di tuning. La Fiat Uno Turbo, prodotta dal 1985 al 1994, era nota per la sua velocità e maneggevolezza, ma anche per la sua instabilità ad alta velocità. La combinazione di un motore potente e un telaio leggero rendeva difficile il controllo, dicevano, soprattutto in curva. Ma forse la piccola bomba italiana era semplicemente troppo accessibile per le prestazioni che aveva e troppo superiore alla preparazione del guidatore medio dell'epoca, che i corsi di guida sicura cominciava appena a sentirli nominare. Chissà. Fatto sta che ci si sono scottati in tanti e questo non fa che alimentare il mito.

PORSCHE 930 (1975-1989)

Troppo accessibile per le prestazioni che aveva non è certo una definizione che si addice alla Porsche 930, conosciuta anche come 911 Turbo. Nasceva sul telaio delle Porsche vecchia scuola, quindi con il motore posteriore a sbalzo che la rendeva tanto agile quanto sbilanciata, a dare sottosterzo in ingresso curva e sovrasterzo in appoggio. Dotata di un cambio con sole quattro marce, era poi famosa per il suo turbo lag, con un'entrata in coppia brusca e a regimi piuttosto alti, che rendeva ancora più critica la sua guida. Di fatto, questo modello, prodotto dal 1975 al 1989, richiedeva una grande abilità per essere domato, soprattutto sul bagnato, e in pochissimo tempo si è guadagnato la fama di auto ''per veri uomini''. Selettiva.

Ford Pinto (1975) - foto di Mr.choppers CC 3.0 Ford Pinto (1975) - foto di Mr.choppers CC 3.0

FORD PINTO (1971-1980)

La Ford Pinto è tristemente famosa per i suoi problemi di sicurezza legati al serbatoio del carburante. Negli anni 70, diversi incidenti hanno dimostrato che il serbatoio poteva esplodere in caso di collisione posteriore, causando gravi incendi. Prodotta dal 1971 al 1980, è diventata un caso di studio per la sicurezza automobilistica. Che per fortuna è molto migliorata nei decenni successivi, grazie all'introduzione di serbatoi per il carburante più robusti e meglio protetti contro gli urti a bordo del veicolo.

Chevrolet Corvair (1961) - foto di Phoenix Drake e Lloyd (Bud) Norton CC 2.0 Chevrolet Corvair (1961) - foto di Phoenix Drake e Lloyd (Bud) Norton CC 2.0

CHEVROLET CORVAIR (1960-1969)

La Chevrolet Corvair, prodotta negli anni 60, aveva un'architettura a motore posteriore che, combinata con le sospensioni poco evolute dell'epoca, rendeva l’auto instabile e difficile da controllare per un guidatore di medie capacità. Ralph Nader, un noto avvocato per la sicurezza dei consumatori, ha criticato duramente questo modello nel suo libro Unsafe at Any Speed. Il caso Corvair esposto nel libro, relativo alla serie prodotta tra il 1960 e il 1963, fu una spinta decisiva per la nascita del Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti (1966) e della National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA, 1970), come delle relative politiche volte ad analizzare e migliorare la sicurezza dei veicoli. Ironicamente, proprio un'analisi della NHTSA ha finito per smentire nel 1972 le accuse di Ralph Nader alla Corvair, rilevando per il modello una tendenza al capottamento in linea con le altre auto assimilabili. Ma sarebbe stata la riprogettazione completa delle sospensioni, andate in produzione nel 1965, a risolvere i problemi di instabilità dell'auto, pare.

Mercedes 280 SL W113 Pagoda (1968) - foto di Georg Sander CC 2.0 Mercedes 280 SL W113 Pagoda (1968) - foto di Georg Sander CC 2.0

MERCEDES PAGODA W113 (1963-1971)

Questo è uno di quei casi in cui le accuse di insicurezza al veicolo hanno basi meno solide. La Mercedes-Benz Pagoda, prodotta tra il 1963 e il 1971, era una roadster elegante e iconica, ma la particolare struttura concava del tetto pare potesse compromettere la rigidità del veicolo in caso di ribaltamento. Alcuni dicono fosse anche difficile da tenere in strada sul bagnato, ma è anche vero che si trattava di un'auto prestazionale e dall'immagine particolarmente sportiva, che poteva facilmente indurre in tentazione anche chi, magari, non era un campione del volante. Chissà. Resta il fatto che con il suo design ha segnato un'epoca.

Jaguar E-Type 4.2 Coupé, vista laterale Jaguar E-Type 4.2 Coupé, vista laterale

JAGUAR E-TYPE (1961-1975)

La Jaguar E-Type, prodotta dal 1961 al 1975, è spesso celebrata per il suo design, ma aveva problemi di affidabilità e sicurezza. La struttura leggera e il potente motore V12 da 4,2 litri, capace di spingerla fino a 240 km/h, e un comportamento piuttosto nervoso rendevano difficile il controllo ad alte velocità, aumentando il rischio di incidenti. Dove inizia il mito e comincia la leggenda? Probabilmente con la scelta delle sorelle Giussani di fare della Jaguar E-Type un elemento caratterizzante del loro personaggio Diabolik, pubblicazione che inaugura il fumetto noir all'italiana e che diviene in breve tempo fenomeno di costume. Difficile, in tanti casi, stabilire dove si colloca il confine tra un'auto intrinsecamente pericolosa e una che invece è solo troppo performante per il grande pubblico, visto che la Jaguar E-Type aveva anche un prezzo allettante per le prestazioni che forniva. Certo è che questi modelli rappresentano esempi di come la sicurezza automobilistica si sia evoluta nel tempo. Oggi, grazie a normative più severe e tecnologie avanzate, le auto sono molto più sicure rispetto al passato, come dimostrano i crash-test, e più facili da usare. Quale di queste auto ti ha sorpreso di più?


Pubblicato da Emanuele Colombo, 07/09/2024
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