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Incidenti stradali: cellulari, velocità, monopattini. Riflessioni
Editoriale

Incidenti stradali in calo: non tutte rose e fiori


Avatar di Lorenzo Centenari , il 25/07/21

2 anni fa - Anche le statistiche 2020 impongono qualche (amara) riflessione

Distrazione, diseducazione, nuove forme di mobilità (monopattini?). Anche le statistiche 2020 impongono qualche amara riflessione

BELLA SCOPERTA Affinché si spenga l'entusiasmo, a un lettore di buon senso basta una frazione di secondo. In termini assoluti, gli incidenti registrano un significativo calo e l'equazione è semplice: il calo, nel 2020, ha interessato il traffico nel suo complesso. Sono le cifre relative, allora, a conservare un valore statistico. Cifre, invece, niente affatto confortanti. Ma andiamo in ordine e snoccioliamo i numeri forniti da Aci e Istat.

IL RAPPORTO Nel 2020, in Italia, lockdown, limitazioni alla circolazione al di fuori di regione, di provincia, e di comune, inoltre coprifuoco anti-contagio, sul bollettino di guerra stradale hanno inciso in maniera oltremodo positiva: rispetto al 2019, incidenti stradali e feriti si sono ridotti di un terzo (rispettivamente -31,3% e -34%), i morti di un quarto (-24,5%), i feriti gravi di un quinto (- 20%). In totale, gli incidenti sono stati 118.298 (172.183 nel 2019), i morti 2.395 (contro 3.173) e i feriti 159.249 (241.384 nel 2019), dei quali gravi 14.102. Tra le vittime, 1.947 (81,29%) sono uomini, 448 donne (18,71%). La diminuzione di incidenti più consistente si è registrata sulle autostrade (-39,9%), seguite da strade urbane (-31,7%) ed extraurbane (-27,5%). Sempre sulle strade a pedaggio si è registrata la riduzione maggiore (-37,1%) di vittime.

LE CAUSE Dal report incidenti 2020, consultabile online anche individualmente visitando il sito web dell'Automobile Club Italia o, in alternativa, il portale Istat, possiamo risalire anche alle principali cause di sinistro. Guida distratta o andamento indeciso (23.802 incidenti: il 15,7% del totale), mancato rispetto di precedenza o semaforo (21.985 incidenti: 14,5%) e velocità troppo elevata (15.194: 10%) si confermano i fattori primari di incidente. Seguono mancato rispetto della distanza di sicurezza (13.148 casi: 8,7%) e manovre irregolari (retromarcia, inversione, invasione di corsia, manovre irregolari per sostare o attraversare la carreggiata, etc.): 11.294, sempre l'8,7%. La mancata precedenza al pedone (4.838) e il comportamento scorretto del pedone (4.252) rappresentano, infine, il 3,2% e il 2,8% delle cause.

LE MULTE Le contravvenzioni elevate da Polizia Stradale, Carabinieri e Polizia Locale sono motivate, come in passato, principalmente da eccesso di velocità (oltre 2,2 milioni di multe: più di 6.000 al giorno, 251 ogni ora) e uso improprio del telefonino mentre si è al volante (circa 120.000 multe: 335 al giorno, 14 ogni ora). Quasi 30.000 persone sono state multate per guida in stato di ebbrezza (25.902: 70 al giorno, quasi 3 ogni ora) o guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (3.831: 10 al giorno).

MONOPATTINI Un capitolato a parte, il rapporto Aci/Istat lo dedica infine alla cosiddetta ''mobilità dolce'' (biciclette e monopattini). 176 vittime nel 2020, di cui la prima su monopattino elettrico. Sono in tutto 564 incidenti rilevati con almeno un monopattino elettrico (più di 2 al giorno), con 518 feriti.

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Apparecchiati i freddi numeri, ora alcune considerazioni in ordine sparso.

1. PROPORZIONALITÀ La diminuzione di incidenti e vittime è legata unicamente ai provvedimenti di confinamento anti-Covid. L’andamento dell’incidentalità stradale si è mosso di pari passo con la riduzione e la successiva ripresa della mobilità. Gli automobilisti italiani sono sempre gli stessi di prima. E commettono gli stessi incidenti di prima. Sotto questo profilo, i lockdown non sono serviti a niente. Se non a far arrugginire, in molti casi, le abilità di guida. 

2. NON SOLO VELOX Analizzando le cause di incidente, la velocità elevata è al terzo posto: distrazione e mancato rispetto della segnaletica orizzontale e verticale hanno un peso superiore. L'intransigenza nei confronti di chi ha il piede pesante, un atteggiamento che le autorità nazionali - e soprattutto locali - esprimono seminando autovelox ovunque sia possibile, sarebbe comprensibile. Se solo fosse bilanciata da un monitoraggio capillare anche di altre forme di negligenza. L'abuso dello smartphone alla guida, così come l'abuso di alcol e di droghe, sono comportamenti sanzionati in misura assai inferiore. Pur essendo ''esercitati'' con frequenza simile. E anche dalle conseguenze simili.

3. VOLERE È POTERE La mancata conoscenza delle più elementari norme di circolazione, rispetto a uso di sostanze e maleducazione al volante, è solo un'altra faccia dello stesso problema. Cioè un problema che ha origini culturali e - ahimé - difficili da correggere persino nell'arco di più generazioni. Ma una rete capillare di controlli, una pezza forse la potrebbe mettere. Le risorse, a quanto pare, esistono: vedi il dispiegamento di agenti durante i lockdown...

4. MONO-INDISCIPLINATI Infine. Sebbene marginale dal punto di vista della mortalità, il contributo che le nuove forme di mobilità urbana (vedi soprattutto la novità monopattini) portano alle statistiche di incidentalità è un campanello d'allarme. O si stabiliscono regole ferree per la circolazione di questi mezzi accanto ai veicoli a motore, o la convivenza non raggiungerà mai la piena maturità. E anche sulla strada, prevenire è meglio che curare. O peggio - quando è troppo tardi - seppellire.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 25/07/2021
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