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Guida sicura

Al volante in ciabatte o infradito? Facciamo chiarezza


Avatar di Dario Paolo Botta , il 13/08/19

4 anni fa - Alla guida in ciabatte o infradito, consigli per viaggiare tranquilli

Al volante in ciabatte o infradito: cosa dice il C.d.S.

Mare, spiaggia e vacanze: l'eterno quesito sulla guida in ciabatte. Cosa dice il Codice. E i consigli per viaggiare tranquilli

A ME L'ESTATE Agosto è tempo di vacanze e tempo di mare. Sarà capitato a tutti di ritornare dopo una lunga e calorosa giornata trascorsa sulle sabbie di una spiaggia assolata, e di doversi mettere al volante, magari con i piedi accaldati e pieni di pulviscolo, calzando ciabatte o infradito, insomma con pochissima voglia di indossare nuovamente le scarpe. Molti di voi si saranno chiesti: è corretto? È sicuro? Forse è vietato? Bene, vediamo ora di fare un po' di chiarezza, cercando risposte fra gli articoli del Codice della Strada.

NULLA POENA SINE LEGE Potrà sembrarvi strano, ma il Codice della Strada non prescrive alcun divieto per coloro che si mettono al volante con ciabatte o infradito. Dal 1993 infatti non esistono più specifiche limitazioni per la tipologia di calzatura con le quali ci si mette alla guida, una scelta che rimane dunque a discrezione del conducente, non sanzionabile dai controlli della Stradale o delle Forze dell’ordine in generale.

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PERÓ… I nodi vengono al pettine in caso di incidente. Qualora si verificasse infatti un sinistro, la Polizia potrebbe rilevare l’inadeguatezza delle calzature utilizzate facendo valere l’articolo 141, secondo il quale: "il conducente deve essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizioni di sicurezza, compreso l’arresto tempestivo del veicolo". In questo caso, calzare infradito o ciabatte potrebbe compromettere la capacità del guidatore di agire sul pedale del freno, a causa della scivolosità di quest’ultime, pregiudicando così l'efficacia della frenata d’emergenza.

OCCHIO ALL’ASSICURAZIONE Nella malaugurata ipotesi che questa circostanza si concretizzasse, scatterebbe quindi il concorso di colpa nell’incidente, o addirittura il riconoscimento della piena responsabilità. Così facendo, la compagnia assicurativa potrebbe far scattare la clausola di esclusione e rivalsa. E dopo avere risarcito la controparte danneggiata, rivalersi sull’assicurato per ricevere un risarcimento. Insomma, "ciabattaro" avvisato...


Pubblicato da Dario Paolo Botta, 13/08/2019
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