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PRIMO GIORNO: TRASFERIMENTO VERSO IL CAMPO BASE


Avatar Redazionale , il 19/06/06

17 anni fa -

Benvenuto nello Speciale G4 CHALLENGE RANGE ROVER / VIAGGIO NEL PARADISO BOLIVIANO, composto da 7 articoli. Seleziona gli articoli di tuo interesse cliccando il sommario G4 CHALLENGE RANGE ROVER / VIAGGIO NEL PARADISO BOLIVIANO qui sopra, oppure scorri a fondo pagina la panoramica illustrata dell'intero speciale!

DESTINAZIONE DESERTO Avete mai visto una sessantina di Land Rover color Tangeri Orange tutte insieme? Fanno una certa impressione,anche sui boliviani che passano da Piazza d'Armi. Si parte alle nove e il primo giorno è un tappone di trasferimento: 250 chilometri di asfalto e strade sterrate per avvicinarcial pezzo forte del viaggio, il deserto salato di Salar de Uyuni.

DISTESE INFINITE Oggi non ci sono gare e non resta che guardare fuori dal finestrino il paesaggio boliviano, con l'occhio che corre lontano come non capita guardando fuori dalla finestra di casa, sempre che non abitiate a Plateau Rosa. Se uscendo da Sucre il paesaggio ricorda l'interno della Sardegna, più ci si allontana e si entra nella Bolivia meno popolata, più ci si trova inspazi immensi, distese a perdersi all'orizzonte dove sembra che gli unici abitanti siano i lama.

IN FILA INDIANA TRA LA POLVERE Si viaggia in convoglio e riusciamo a strappare una breve sosta agli organizzatori a Potosi, una città polverosa ma, come Sucre e pare il resto della Bolivia, abitata da persone gentili e socievoli, curiose di sapere dove diamine stiano andando tutte 'ste auto arancioni. Sulle strade in terra spesso non si vede molto il paesaggio se si viaggia in convoglio e non si è i battistrada:ogni Land Rover solleva una nuvola di polvere che costringe a tenere bene gli occhi sulla strada per uscire indenni da un nebbione che quelli lodigiani sembrano nulla a confronto.

CRASH TEST Le Land Rover, poi, sono cariche come muli, con il portapacchi sul tetto pieno quanto il bagagliaio e sentono molto le manovre di emergenza. Se ne sono accorti a proprie spese alcuni colleghisu una Media Car, le auto destinate ai giornalisti, che sono finiti in una scarpata con una Range Sport: sono stati fortunati, la struttura di sicurezza ha retto benissimo i tre giri sul tetto e i quattro non si sono fatti assolutamente nulla. È stato il secondo inconveniente della giornata, dopo una nostra foratura in un tratto off-road, che ha rallentato la marcia verso il primo campo base.

FUSI, MA NON PER LA COCA Arriviamo a pezzi al Campo Snowy River, dopo aver guidato col buio dietro il solito nuvolone di polvere, con fuso, viaggio e altitudine sulle spalle: 3900 metri richiedono un minimo di adattamento e tutto il viaggio ci ha portati dai 2700 di Sucre fino ai 4200 metri, altalenando nell'intorno dei 4000, senza masticare le foglie di coca come i locali. È buio e dobbiamo ancoramontare le tende, oltre a prendere confidenza con l'organizzazione e le sue regole.

UNA TENDA O UN IGLOO? Il freddo è micidiale e passa anche attraverso più strati di tessuti tecnologici. La notte è un veroincubo, con gli effetti dell'altitudine e il freddo che gela l'acqua nella borraccia all'interno della tenda. Il sacco a pelo, poi, sembra viva una vita propria e ama arrotolarsi intorno al corpo del suo ospite. Dormo rigido come un manichino e di dieci minuti in dieci minuti di sonno, tra un risveglio e l'altro, arriva l'alba del Day 2.


Pubblicato da Redazione, 19/06/2006
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G4 CHALLENGE RANGE ROVER / Viaggio nel paradiso boliviano