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Il Cinturato Pirelli si mette in mostra


Avatar di Luca Cereda , il 01/02/08

16 anni fa - Da semplice pneumatico a icona di un'epoca

Come ti trasformo un semplice pneumatico nell'icona di un'epoca e, successivamente, in un marchio. Pirelli lo spiega in una mostra a Milano che nobilita il pneumatico a oggetto d'arte. Grazie anche a una rivoluzionaria campagna pubblicitaria.

MOVIMENTO Siamo nel cuore degli anni sessanta, il Paese finalmente rialza la testa. Crescono i consumi, cambiano i costumi. La gente ha voglia di leggerezza, di movimento, di libertà, preferisce il rock e sogna un "da casello a casello" in 500. La Pirelli ha lanciato da un decennio circa (1954) il "Cinturato", un pneumatico dalla struttura evoluta, più rigida di quella tradizionale a tele. Questo regala prestazioni allora sconosciute, ha corso in Formula Uno con la Ferrari e Fangio, e ha vinto tanto. Ma per diventare prima un'icona e, successivamente, un vero prorpio brand, deve penetrare più a fondo nell'immaginario collettivo.

QUESTIONE DI STILE Lo fa nel 1966, quando parte la campagna "Un viaggio sul sicuro - Cinturato Pirelli", ideata dal responsabile stampa e pubblicità Arrigo Castellani, allora qualificato col nome di "Direttore della Propaganda". Castellani vuole trasmettere al pubblico "un'immagine coordinata" dell'azienda, all'altezza di realtà potenti e affermate come l'Olivetti. E lo fa, in questi anni e in quelli immediatamente susseguenti all'uscita del Cinturato, servendosi di una cerchia di pubblicitari, creativi e grafici, che annovera, tra gli altri, Bob Noorda, Pino Tovaglia, Alan Fletcher, Franco Grignani e Ugo Mulas; tutti chiamati a collaborare con l'azienda per darle un suo stile: uno "stile Pirelli".

PUBBLIQUIZ La campagna segna un modello assolutamente innovativo di comunicazione. Esplora le proprietà di linguaggio, sia grafico, sia testuale, e combinandole diversamente ne accresce la presa sul pubblico. Testo ed immagine interagiscono in modalità nuove e suggestive. Motivi geometrici in bianco e nero appaiono sui manifesti per circoscrivere estratti di resoconti di viaggio e corsivi mai interrotti da un punto che invitano lo spettatore a una fruzione del messaggio simile a un quiz - genere emergente in tv come lo era il reportage di viaggio nella letteratura.

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"UN VIAGGIO, MA..." Oggi il Cinturato torna sul mercato dopo un trentennio di inattività (la sua produzione si è interrotta a metà degli anni settanta). Se nessuno lo ha dimenticato, e se rientra col clamore di certe star che hanno fatto solo finta di appendere lo strumento al chiodo, è soprattutto perché la comunicazione pubblicitaria ha saputo ergerlo a simbolo. Simbolo di viaggio, soprattutto. Alla storia pubblicitaria del Cinturato e al tema del viaggio è dedicata la mostra "Un viaggio, ma...", allestita dal 18 gennaio al 18 Febbraio presso Triennale di Milano. A fianco dei manifesti di Noorda, Tovaglia, Mulas ecc., installazioni e opere di quindici creativi contemporanei rievocano altrettanti resoconti di viaggio, ispirandosi liberamente al Cinturato e al suo immaginario.


IL NUOVO CORSO


























Pubblicato da Luca Cereda, 01/02/2008
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