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Mitsubishi Concept-X


Avatar Redazionale , il 04/10/05

18 anni fa - "Ics"? No, "dieci", come "Evo dieci"...

Concept-"ics"? Nossignori! L'unico modo per capire il senso di questo prototipo è leggere il suo nome come Concept-"dieci": sarà lei a raccogliere l'eredità della Lancer Evo IX, come confermano motore e trasmissione da rallista doc.

A SPRON BATTUTO Probabilmente alla Mitsubishi ci hanno lavorato su giorno e notte. A poche settimane dalla chiusura dei battenti di Francoforte, la Sportback-Concept torna così in passerella con una nuova identità e con una veste ormai quasi definitiva, almeno a livello di lamierati. D'altronde, per ogni Casa nipponica il Salone di Tokio è l'evento clou dell'anno e non c'era occasione migliore per chiarire, una volta per tutte, che sarà questo prototipo l'erede della gloriosa stirpe delle Lancer Evo.

CARTE SCOPERTE Che il suo destino fosse quello lo si vociferava da tempo. Ora il numero romano a chiudere il nome e le dichiarazioni ufficiali della Mitsubishi fugano ogni dubbio residuo, anche se uno sguardo alla carrozzeria vale più di tante parole. Pur se rompe completamente con il passato e il presente dal punto di vista stilistico, la Concept-X sprizza grinta da ogni poro e fa intuire subito di che pasta è fatta. Una sportiva estrema, al punto che viene il sospetto che la Lancer vulgaris prossima ventura avrà ben poco da spartire con la Evo.

GRRRRR! La carrozzeria è a cuneo, con una linea di cintura obliqua e sbalzi ridotti all'osso. Il muso è ringhioso, con i fari socchiusi e il cofano aggrottato, un po' spiovente. Lo movimentano due enormi sfoghi per l'aria calda e una presa dinamica frontale, proprio alla base del parabrezza. La mascherina trapezoidale spalanca le fauci, pronta ad aggredire la strada, ed è sottolineata da uno spoiler tagliente come una scimitarra. La stessa che pare aver aperto con un fendente i tagli tra i paffuti passaruota e le porte anteriori. L'aerodinamica appare curata anche in coda, con un'ala oversize e un ampio diffusore nella parte bassa, a fare da trait d'union tra i due terminali di scarico.

FISICO POSSENTE Molti elementi della carrozzeria sono in alluminio, come i pannelli portiera, il tetto e i parafanghi, per assicurare un buon peso-forma alla Concept-X alla faccia di dimensioni tutt'altro che contenute. La lunghezza massima è di 453 cm, la larghezza di 183 e l'altezza di 147, con un passo di 265. Le carreggiate misurano entrambe 156,5 cm mentre i cerchi sono da ben 20 pollici e calzano pneumatici 255/35.

MINIMALISTA Una misura, questa, fin esagerata e che probabilmente non corrisponderà a quella del modello di serie, così come da show car appaiono ancora gli interni. La plancia è spoglia, minimalista, con un ricercato contrasto tra il nero degli arredi e l'alluminio delle finiture e degli interruttori, per buona parte raccolti nella zona centrale. I sedili sono superavvolgenti, con cinture a quattro attacchi, di stampo racing come il volante, molto sagomato e che ospita vicino alle razze le palette del cambio sequenziale a sei marce con funzione automatica.

UN'UNICA MENTE Per il motore la Mitsubishi non esce dal seminato e parla di un due litri MIVEC bialbero con turbo e intercooler, che scarica a terra la potenza tramite un upgrade del noto sistema di trazione integrale permanente AWC. Chiamato Super All Wheel Control, è gestito da una centralina elettronica in modo integrato con l'Active Brake Control dei freni, l'Active Steering System dello sterzo e il Roll Control Suspension che regola l'assetto.

CARRIERA LAMPO Dopo la rapida evoluzione di queste settimane, non è facile dire quali saranno i prossimi sviluppi di questo prototipo né quanto sarà lunga la gestazione del modello destinato alla produzione. Vista però la fame di vittorie che anima la Mitsubishi nelle competizioni, pare improbabile che il progetto subisca una battuta d'arresto proprio in dirittura d'arrivo. La concorrenza è avvisata.


Pubblicato da Paolo Sardi, 04/10/2005
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