Accanto alla Vitara mild-hybrid 48V, che resta in listino con il solo cambio manuale, si è aggiunta la nuova Suzuki Vitara Hybrid con tecnologia a 140V, che invece è proposta solo con l'automatico e in un allestimento ancora più ricco. L'ho provata per capire se scegliere l'una o l'altra sia indifferente o se invece ci siano contesti dove l'ibrido vince sul mild-hybrid.
LO STILE
Mi parlate di Vitara e subito il mio pensiero corre alla prima generazione, quella del 1988: un muscoloso trapezio dalla fortissima carica innovativa, che per anni ha rappresentato una scelta di stile con le sue forme immediatamente riconoscibili. L'ultima edizione è forse meno originale, ma più razionale. La sua linea è fatta di tratti ben raccordati, proporzioni armoniose e forme che raggiungono il giusto equilibrio tra la pulizia del design e la caratterizzazione estetica. Caratterizzazione che passa soprattutto per i giochi di luce disegnati dalle pieghe delle lamiere. Si è ingentilita, la Vitara, perdendo un po' di quella connotazione da fuoristrada duro e puro delle origini, per trovare un compromesso più votato all'uso stradale. Più SUV, insomma. Il colpo d'ala del design è la verniciatura bi-colore dell'esemplare in prova, che con il nero a contrasto del tetto sottolinea la brillantezza del giallo metallizzato della carrozzeria. Sinceramente avrei preferito un approccio più anticonformista nelle forme generali, ma con questo look la Vitara 2022 risulta più facile al palato e non rischia di scontentare nessuno.
Suzuki Vitara Hybrid 140V, vista laterale
GLI INTERNI
Grande razionalità anche negli interni, dove la parte alta della plancia è morbida al tatto, mentre la maggior parte delle altre superfici sono in plastica nuda e cruda. Una plastica solida, però, nobilitata dall'ampia placca cromata sul cruscotto e dagli inserti nelle portiere anteriori, che riprendono con il loro rivestimento a effetto scamosciato la selleria in pelle e tessuto. Chi non cerca il lusso a tutti i costi non può lamentarsi della Vitara, che comunque propone interni generalmente curati. Molto elegante, per esempio, la grafica degli strumenti analogici, che richiamano un orologio altrettanto analogico al centro della plancia. Non avrebbe stonato un tocco di rivestimento anche nei pannelli porta posteriori, che si fanno perdonare con tasche portabottiglie particolarmente ampie. A cercare il pelo nell'uovo, ho notato le guide di scorrimento del sedile di guida restano un po' troppo evidenti per chi siede dietro: e la destra è più lunga della sinistra (chissà perché?). Una dotazione da non sottovalutare, che nella Hybrid 140V è di serie, è l'ampio tetto panoramico, composto da due sezioni entrambe scorrevoli e che anche da chiuso dà tanta luce e rende più arioso l'abitacolo.
Suzuki Vitara Hybrid 140V, la plancia
ABITABILITÀ Bene lo spazio a bordo per quattro passeggeri: dietro i sedili sono accoglienti fino a quasi 1,80 di statura; il quinto fa i conti con il mobiletto centrale ingombrante e con il pavimento rialzato al centro. Ma l'abitabilità rimane buona, per un'auto lunga 4,17 m che sa mettere sul piatto anche un bagagliaio da 302 a 1.047 litri. Tanto più che il vano ha una forma regolare e ben sfruttabile, con il contributo di due capienti vaschette laterali che vengono buone, per esempio, per riporre le catene da neve. Per dovere di cronaca va detto che rispetto alla Vitara mild-hybrid si sono persi circa 70 litri di capacità nel doppiofondo, per far posto alla batteria. Non è sparito del tutto, lo spazio sotto il pianale di carico, ma si riduce ad alcune vaschette poco profonde in un preformato di polistirolo. Bene, in compenso, che il piano di carico rimanga sollevato da solo, quando devo guardarci sotto, grazie a due furbi incastri vicini alla base dello schienale del divanetto.
Suzuki Vitara Hybrid 140V, il doppiofondo
AL VOLANTE
Con queste misure è chiaro che la Vitara Hybrid trova una felice sintesi tra la guida in città e un utilizzo a lungo raggio. Anche piuttosto avventuroso: grazie a un'altezza da terra di 175 mm, che lascia un notevole respiro sulle strade accidentate, e all'efficace trazione integrale AllGrip, che con la funzione di blocco manuale della ripartizione della coppia tra anteriore e posteriore è una proposta credibile e affidabile per chi voglia o debba avventurarsi anche su percorsi di una certa difficoltà. Limitandomi al nastro d'asfalto, la Vitara mi piace prima di tutto per la silenziosità: il motore è ben insonorizzato e, in coppia con sospensioni dal temperamento accomodante, mi dà l'impressione di viaggiare sul velluto. La Vitara assorbe bene persino i tombini più profondi, attutendoli in un modo preciso e controllato, trasmettendomi una sensazione di solidità.
Al volante della Suzuki Vitara Hybrid 140V
UNA BELLA SORPRESA Nel traffico apprezzo una dote sempre più trascurata dalle auto di oggi, ma che la Vitara, per fortuna, non dimentica affatto. Parlo della visuale posteriore: la Suzuki offre un'ampia panoramica delle retrovie che è di grande aiuto quando devo immettermi nei controviali. In questa circostanza, infatti, è sempre meglio dare un'occhiata girando la testa, piuttosto che affidarsi solo agli specchietti. Il monitoraggio dell'angolo cieco, dite? Quello è certamente molto utile quando ci si muove nel traffico, ma quando sono fermo, se gli altri veicoli arrivano lanciati a velocità eccessiva, potrebbe non avvisarmi con sufficiente anticipo.
Suzuki Vitara Hybrid 140V, vista 3/4 posteriore
IN CITTÀ La guida in città, poi, è gradevole: seduto dietro al volante ho la sensazione di essere su un'auto spaziosa dentro e compatta fuori, con cui è facile destreggiarsi. Il contenuto angolo di svolta, poi, mi rende ancora più agile. Niente male i consumi, che in questo contesto si aggirano sui 6,5 l/100 km, stando al computer di bordo. In manovra mi accorgo che il cambio automatico non ha alcun trascinamento: non basta dosare il freno per muoversi lentamente, ma bisogna proprio agire sull'acceleratore, a differenza di molte altre trasmissioni di questo tipo. Quando devo parcheggiare in spazi molto ristretti, un pizzico di trascinamento mi aiuterebbe a manovrare con maggior precisione.
Suzuki Vitara Hybrid 140V, dettaglio di una delle leve del cambio al volante
IN VIAGGIO Fuori città, la Vitara non perde smalto e si dimostra all'altezza dell'impiego vacanziero. Anche al salire della velocità e tra le curve, trasmette sicurezza e senso di padronanza della strada. Numeri alla mano, la Vitara Hybrid può contare su un motore leggermente meno brillante della mild-hybrid (qui la prova): 115 CV di sistema contro 129 e una velocità massima che scende da 190 a 180 km/h. I vantaggi in termini di consumi ed emissioni della full-hybrid sono minimi: meno dell'uno per cento, a dar retta alle schede tecniche. Non di meno, la ripresa è soddisfacente, esaltata da un cambio automatico che lavora in perfetta sintonia con il motore. E anche quando gli chiedo gli straordinari, adoperandolo in modalità manuale-sequenziale, sa decisamente il fatto suo, rispondendo rapido e puntuale alle mie richieste. Quanto beve? In autostrada, nel rispetto dei limiti, siamo sui 7 l/100 km, stando al computer di bordo.
Suzuki Vitara Hybrid 140V, lo schermo dell'infotainment
L'INFOTAINMENT Non vado matto per l'infotainment. Il display da 7 pollici si legge bene, ma alla regolazione touch del volume preferirei un classico pomello e coi menu bisogna fare conoscenza. Il vero problema, però, è che il navigatore non mi capisce quando provo a inserire l'indirizzo coi comandi vocali. E in movimento la tastiera sullo schermo touch si disattiva per motivi di sicurezza. In pratica, non riesco a cambiare destinazione senza fermarmi da qualche parte mentre sono in viaggio. Per fortuna posso rimediare collegando lo smartphone, visto che la compatibilità con Apple Carplay e Android Auto è di serie.
Suzuki Vitara Hybrid 140V, la versione in prova
ALLESTIMENTI E PREZZI
Vitara Hybrid 140V si inserisce al top della gamma con l'unico allestimento Starview, che ha tutto di serie. I prezzi vanno dai 30.400 euro della versione a trazione anteriore ai 32.900 euro della AllGrip a trazione integrale in prova (che guadagna anche il dispositivo per regolare la velocità in discesa Hill Descent Control). Tale allestimento non è disponibile per la Vitara Hybrid 48V - ossia la mild-hybrid, che si ferma un gradino prima al livello Top: rinuncia ad avere di serie il tetto panoramico apribile e il cruise control adattivo con sistema stop&go, utile negli incolonnamenti. Oltre, come detto, al cambio automatico, che rimane prerogativa della Vitara full hybrid 140V. Un confronto diretto tra le due motorizzazioni non è semplice, perché non è possibile averle con lo stesso livello di allestimento e non è neppure possibile integrare gli allestimenti inferiori con accessori à-la-carte, per una configurazione personalizzata. Tra la mild-hybrid Top e la full hybrid Starview ballano 3.800 euro, una differenza che già il solo cambio automatico potrebbe giustificare, per chi fa molta strada in città. Ma la scelta è difficile e alla fine i 24.400 euro della mild in allestimento base Cool (passibile di ulteriori promozioni) sono una tentazione forte, visto che ha già di serie i fari full led, il clima automatico, la retrocamera, Apple Carplay e Android Auto, il cruise control adattivo e una completa suite di aiuti alla guida. Meditate, gente, meditate...
LA SCHEDA TECNICA DI SUZUKI VITARA HYBRID ALLGRIP
Motore | 1.462 cc, 4 cilindri, ibrido a benzina |
Potenza massima di sistema |
115 CV |
Coppia massima | n.d. |
Velocità | 180 km/h |
0-100 km/h | n.d. |
Cambio | Automatico robotizzato a 6 rapporti |
Trazione | Integrale |
Dimensioni | 4,17 x 1,78 x 1,60 m |
Bagagliaio | Da 302 a 1.047 litri |
Peso | 1.390 km con pilota a bordo |
Prezzo | da XXX euro |