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MV Agusta Brutale 800: pregi e difetti, la prova su strada


Avatar di Marco Lietti , il 21/06/18

5 anni fa - Come va la MV Agusta Brutale 800: prova su strada, pregi e difetti

Come va la MV Agusta Brutale 800: prova su strada, pregi e difetti

Il test della MV Agusta Brutale 800, una moto dai forti contrasti per emozioni ancora più forti

PROVA BRUTALE 800 MY2018 Bella come solo le italiane sanno essere, la MV Agusta Brutale 800 nasconde la sua natura racing sotto un vestito d’alta moda. Tutto è armonioso e il portatarga ancorato al forcellone consente una la linea del codone molto pulita, che esalta il look da elegante teppista. La compattezza della moto è la prima cosa che spicca all’occhio. Nonostante ciò, una volta in sella, scopro che la MV è generosa nelle dimensioni: quanto basta per offrire una posizione di guida comoda, con il peso del corpo ben distribuito tra il manubrio, la sella e le pedane, che sono ben distanziate dal piano di seduta.

IN SELLA Il manubrio è ampio e offre una buona sensazione di padronanza della moto, originali i blocchetti elettrici che richiedono un po' di esercizio per permettere di trovare al volo i comandi per luci e settaggi elettronici. Il quadro strumenti? È minimalista, tanto nelle dimensioni quanto nei dettagli. Offre tantissime informazioni, ma manca all’appello l’indicatore del livello carburante: non resta che prestare attenzione alla spia della riserva. Lascia perplessi il fondoscala del contagiri a 16.000 giri, quando il limitatore taglia a 12.000.

LEONESSA IN GABBIA Avvio il motore e la Brutale 800 si sveglia con un ringhio da leonessa. Fa venire i brividi. Vorrei scatenarla subito, ma devo prima attraversare la città ed è in una Milano congestionata dal traffico che inizio le mie prove. La compattezza della moto ben si adatta a questi spazi ristretti e il quickshifter, che agisce sia in salita di rapporto sia in scalata, si comporta piuttosto bene anche a bassa velocità. Anche se, va detto, in alcuni - rari - casi l'innesto della marcia non è stato immediato. Quando provo a manovrare nel traffico mi manca un po' di sterzo e l'assetto è molto rigido (specie il mono posteriore, che comunque è regolabile, come la forcella), ma nell'insieme la MV rimane una sportiva vivibile nel quotidiano.

CHE SPINTA! Esco dalla città e imbocco l'autostrada. Qui la Brutale 800 accusa qualche vibrazione in più del normale: alle pedane attorno ai 130 km/h e alla sella quando viaggio in sesta marcia sui 110 km/h. Sempre entusiasmanti, in ogni caso, la ripresa e la risposta del gas, che rimane immediata in tutte le mappature motore. Chapeau! Occhio a non esagerare, però, perché tanta esuberanza si traduce facilmente in epici monoruota nelle partenze da fermo: goduriosi e facili da gestire, sì, ma non molto in linea con le prescrizioni del Codice della Strada.

REGINA DEL MISTO Raggiunte le colline prendo confidenza con la ciclistica, che sulle prime induce alla prudenza. La Brutale non si guida da sola, come certe giapponesi, ma richiede un minimo di esperienza per indirizzarla a dovere. Un chilometro dopo l'altro cerco di alzare il ritmo, scoprendo che con un'azione precisa da parte mia, lei mi asseconda alla grande, cementando un profondo rapporto di fiducia reciproca. La Brutale 800 è una moto di pura razza MV Agusta e il suo pedigree parla molto chiaro.

QUESTIONE DI SINERGIE Datele strada e vi dimostrerà di cosa è capace. Nel misto guidato ridicolizza immediatamente la lancetta della bilancia, facendo sembrare il suo peso di 175 kg un errore di trascrizione nei dati tecnici: sembra molto più leggera! Fulminea nei cambi di direzione, impeccabile nelle traiettorie, mantiene le linee come se fosse su un binario e dopo qualche curva la fiducia che trasmette raggiunge livelli pazzeschi: grazie a una coordinazione maccanica eccezionale tra la ciclistica e l'erogazione del motore.

TUTTI I SUOI NUMERI Il 3 cilindri da 798 cc, 116 CV e 83 Nm di coppia, dopo i 6.000 giri è esplosivo e il sound è letteralmente orgasmico. Per gestirlo si hanno a disposizione 8 settaggi del traction control e 4 mappature motore, di cui una custom per poter regolare a proprio piacimento risposta del gas, erogazione della coppia e freno motore. Nella media i consumi, che si aggirano attorno ai 6 l/100 km.

DOTAZIONI ALL’ ALTEZZA Complice, in questo mix di gusto e fiducia nella guida, è la ciclistica, che prevede una forcella Marzocchi da 43 mm, con registri separati per compressione ed estensione, e un mono Sachs anch’esso pluriregolabile. Potente e modulabile è l’impianto frenante, dotato di ABS settabile su 3 livelli di intervento. I dischi sono da 320 e le pinze sono firmate Brembo, mentre la pompa è una Nissin dalla resa un pochino pastosa: ottima per l'uso stradale, ma non impeccabile in pista quanto a feedback e modulabilità.

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COLORAZIONI E PREZZO La Brutale 800 nella versione standard è disponibile in tre colorazioni: Bianco e Nero, Rosso e Argento, oppure Giallo e Blu come quella in prova. Per averla il prezzo di partenza è di 13.890 euro, giustificato dalla dotazione raffinata e da design e finiture che la fanno spiccare sulle rivali di categoria. Non bastassero le emozioni che regala...

ABBIGLIAMENTO

CASCO CABERG DRIFT EVO CARBON Casco turistico-sportivo con calotta in carbonio (due le misure per ottimizzare l'imbottitura a seconda delle taglie), il Caberg Drift Evo Carbon ha un design molto aggressivo e una calzata molto comoda: l'imbottitura si fa sentire in maniera omogena e stringe bene e nei punti giusti, anche se i guanciali non sono particolarmente avvolgenti nella zona anteriore. Un po' laborioso indossarlo, visto che l'imboccatura è attillata. La visuale è ampia e la visiera non crea deformazioni ai limiti del campo visivo. In più non si appanna grazie al Pinlock Max Vision di serie. Il nottolino di apertura è facile da trovare senza guardare e completa la dotazione il visierino interno parasole estraibile. La chiusura è a doppio anello.

GUANTI ALPINESTARS MUSTANG GTX Guanti in bella pelle bovina corti, non temono gli acquazzoni estivi grazie alla membrana in Gore-Tex. Non mancano protezioni morbide sulla dita e rigide sulle nocche. Il palmo e l'interno del pollice sono in materiale scamosciato. Morbidi e comodi, hanno una calzata ottimale tanto in corrispondenza delle protezioni sulle nocche quanto sulla punta delle dita, dove non avverto sensazioni di compressione o schiacciamento. E nonostante l'elevato spessore del palmo, che trasmette sicurezza, i Mustang GTX restituiscono una buona sensibilità.

GIACCA IXON TYPHON RACE HP Grazie ai suoi tre strati l’Ixon Typhon Race HP è un giubbotto sportivo davvero molto versatile. La parte esterna, con ampi inserti in rete 3D, è perfetta per essere utilizzata da sola nelle giornate più calde. La membrana che fa da strato intermedio rende poi all’occorrenza il capo impermeabile, mentre l’imbottitura interna permette di affrontare senza paura persino la stagione invernale. A completare il quadro ci sono le tutte le protezioni CE necessarie.

PANTALONI REV'IT! LOMBARD Si abbinano bene a tutti i tipi di giacche ma i jeans Rev'it! Lombard si possono tranquillamente indossare anche in una serata galante: tessuto in cordura blu scuro resistente alle abrasioni, vestibilità regolare, sono dotati di protezioni alle ginocchia e hanno cuciture triple. Fodera Coolmax interna per assorbire l'umidità.

SCARPE DAINESE DYNO D1 Ottime per le moto di intonazione sportiva, fanno sentire protetto e comodo: tanto in sella, dove donano una sensibilità fuori dal comune, quanto nell'uso... pedonale. Calzarle è semplice, nonostante non siano dotate di cerniere o lacci: fasciano piuttosto bene la caviglia e hanno protezioni estese sui talloni. Oltre agli inserti in gomma in corrispondenza della leva del cambio, non mancano slider sostituibili. La tomaia è in tessuto non impermeabile ma traspirante.


Pubblicato da Marco Lietti, 21/06/2018
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