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Day by day: BMW R 850 R Classic


Avatar Redazionale , il 21/05/04

19 anni fa -

La "piccola" naked di Monaco si conferma una moto adatta a tutti, equilibrata e facile da guidare, sia in città sia tra le curve. Il boxer è da "passeggio", buono per i giri in coppia, mentre non convince il sistema di frenata servoassistita e il prezzo, elevato anche per una BMW.

BEN TORNATA Dopo il successo della naked R 1150 R e della Rockster "Rusor" 1150, l’arrivo della nuova R 850 R Classic ha fatto la felicità di tanti che ne richiedevano un ritorno in grande stile, magari col vestito delle sorelle maggiori ed un motore più potente.

CLASSIC FUORI E invece nisba. La BMW ha pensato bene di andare sul classico (come lo stesso nome sottolinea) riproponendo la linea della vecchia versione, con il serbatoio grosso e morbidoso, fiancatine rotondotte e sella comoda in due pezzi.

MODERNA DENTRO Il tutto condito con una ciclistica in parte più moderna, ereditata dalla sorellona R 1150 R. L’avantreno, infatti, nonostante il sistema Telelever immutato della precedente R 850 R, eredita dalle nuove versioni gli stessi cerchi, la stessa forcella e lo stesso sistema Paralever per la sospensione posteriore. Anche l’impianto frenante Brembo Evo è identico a quello della millecentocinquanta. Servoassistito, ovviamente, e con tanto di sistema ABS.

AIUTI? NO GRAZIE Che cosa si può voler di più? Niente, nel senso che se non ci fossero entrambi i sistemi "d’aiuto" sulle BMW si andrebbe a parer nostro più rilassati.

POCO MODULABILE Sulle prime può sembrare un controsenso, e di certo ci saranno biemmewuisti che ormai assuefatti diranno il contrario, ma se da una parte la frenata servoassistita rende effettivamente facile frenare forte senza sforzi, dall’altra rende la frenata "indosabile", con una modulabilità pari solo ai tasti del joypad della mia Playstation, cioè "zero".

CI SI ABITUA A TUTTO È vero anche che all’effetto "on/off" con l’uso ci si fa un pochino l’abitudine (avvicinando al massimo la leva del freno al manubrio si riesce ad avere un leggero gioco) ma la sostanza non cambia e in una situazione di "emergenza" si è punto e a capo: o frena tanto e subito o frena talmente poco che quasi non ci si accorge.

SEMPRE LUNGHI Per fortuna che l'ABS spesso ci mette una pezza, andando a regolare l'irruenza del comando servoassistito. Il problema è che questo ABS entra ancora troppo spesso a sproposito. Il sistema è autoadattivo, nel senso che impara il modo di guidare e il tipo di fondo stradale e si regola di conseguenza. Il problema è che ai tombini l'Integral ABS proprio non riesce a farci l'abitudine.. per cui in città, il "lungo" rimane a portata di frenata. Un tombino in traiettoria quando si sta con il dito sul freno, una buca, una sequenza di dossetti o ancora peggio del pavé fuori posto proprio mentre scatta il rosso e la frenata si allunga un po' troppo. E trovarsi nel bel mezzo di un incrocio col verde per gli altri non è proprio bello.

PIACEVOLE DA GUIDARE Per il resto la nuova R 850 R Classic rimane una moto godibilissima nel miglior stile BMW. Le dimensioni sono generose, fanno "paura" soprattutto per chi ha poca esperienza con le moto di una certa stazza, ma una volta in sella ci si rende conto che è tutta scena. La R 850 R è una moto facile, da usare tutti i giorni nel traffico e con cui passeggiare comodamente in coppia o pennellare le curve di un bel passo di montagna con impegno zero.

BOXER DA PASSEGGIO Infatti, una volta in moto la "850" è di una facilità disarmante. Il piccolo boxer sussulta in modo regolare al minimo e spinge pulito già ai 2000 giri, sfoderando una erogazione lineare e dolce, perfetta per chiunque voglia una moto pronta, ma allo stesso tempo dall’approccio facile e poco impegnativo.

MEGLIO SEI Il cambio mi è piaciuto, è di quelli buoni, preciso, abbastanza rapido e nemmeno tanto duro, con la frizione dura quanto basta per evitare tendiniti indesiderate.

PER TUTTI Quando si dà gas in modo più convinto, la piccola naked bavarese non spaventa e anche se non sembra, cammina, e piuttosto svelta a dirla tutta, ma sempre dolce e prevedibile. Insomma, il massimo del feeling con il docile boxer (identico al precedente modello a parte il sistema di gestione elettronica e il cambio a sei rapporti) e non solo.

BORSE INGOMBRANTI... Ai semafori torna comoda la sella bassa (regolabile su tre posizioni) e ben sagomata (anche se un po’ larga alla base) e nel traffico la moto ha tanto sterzo da permettere manovre anche nello stretto, a patto però di lasciare a casa le borse "prezzemoline", regolarmente d’impiccio quando gli spazi si fanno "invivibili".

... E POCO SFRUTTABILI A proposito delle borse, di spazio ce ne sarebbe in abbondanza se non fosse per tutte quelle curve e spigoli che per sfruttarle al meglio bisogna essere dei laureati in architettura. Meglio il portapacchi, ampio a sufficienza per poggiarci una borsa di discrete dimensioni senza lottare troppo per ancorarla; e poi la sella passeggero è talmente ampia e lunga che si può tranquillamente fare a meno di qualche centimetro quadro in favore di una borsa extra-large senza perdere nulla in comfort. Anzi, si guadagna anche lo schienale per il passeggero.

CICLISTICA DOC Bene anche le sospensioni che filtrano tutto e di più anche in coppia, e che non si tirano indietro quando c’è da divertirsi in un pezzo guidato. Una regolata sulla manopola dell’ammortizzatore posteriore in

direzione "hard" per un pizzico in più di sostegno quando si vuole guidare un po’ più cattivi e le curve diventano un piacere da godersi in souplesse.

GRANDI PIEGHE La R 850 R, infatti, nonostante le dimensioni, è agile e rapida negli inserimenti in curva ed anche in fatto di precisione non lascia adito a lamentele. In uscita di curva si può dare il gas in tranquillità anche perché il boxer è di quelli da "compagnia", non troppo potente, e il cardano è talmente morbido e silenzioso da sembrare una cinghia. Nei cambi di direzione, poi, la R 850 R si muove da una parte all’altra con leggiadra disinvoltura e piega, piega tanto. In poche parole, ci si diverte. E a casa non si torna nemmeno stanchi. Meglio di così!


Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 21/05/2004
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