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Prova su strada

BMW K1200 RS


Avatar Redazionale , il 06/03/99

25 anni fa -

E' la regina di casa BMW, concepita per il gran turismo veloce ma in grado di togliere, se usata con le dovute precauzioni, anche delle discrete soddisfazioni nell'uso sportivo. Difficile collocarla in un preciso settore delle due ruote, ma facile distinguerla nel mare di moto circolanti. Il concetto di carenatura integrale lanciato dalla BMW K1 agli inizi degli anni ‘90, non era piaciuto per l'aspetto grossolano e pesante, più vicino a un frigorifero a due ante che non a quello di moto agile e scattante.

COM’È La K1200RS é tutta un’altra cosa: non aspettatevi di rimuovere qualche parte di carena per vederne la struttura scatolata del telaio come le giapponesine, la colonna vertebrale tutta in lega di alluminio, corre al centro dall’attacco della sospensione anteriore Telelever, fino al perno telaio del Paralevel (sospensione monobraccio posteriore in lega leggera). La RS dà subito l’idea di essere bella massiccia, molto solida e con gran carattere e personalità: tanto possente l’avantreno quanto snella e filante la parte posteriore, troppo snella per non stonare a confronto della monumentale carena.. Quando si parla di moto carenate, BMW dice la sua ormai da un po’ di tempo, così il bel vestito studiato apposta per questa K é cesellato su misura per ogni pilota, incavature precise e protettive per le gambe di chi guida, e una serie di deflettori concepiti per far scivolare l’aria intorno al centauro.

SPORT O SOBRIA Per quanto si dica che l’abito non fa il "Monaco" ci sarebbe da replicare con una precisazione. Nel caso specifico fa proprio il suo dovere, in riferimento però a quel Monaco in Baviera, luogo di origine della tedescona: l’abbinamento giallo acido con il grigio e una fitta scacchiera sui lati (colorazione giallo Dakar) ricordano i volanti in pelo da bassa Baviera e non rendono giustizia alla moto. Azzurra, per esempio, la K 1200 RS sembra un'altra moto.

PROTEZIONE EFFICACE Il cupolino avvolgente è il pezzo forte, il limite dei 250km/h voluto dalla casa Bavarese è più che soddisfacente, e ha necessitato uno studio attento dell’aerodinamica. Le prese d’aria dell'aspirazione, meglio conosciute come "doppio rene"(termine coniato per la R1100S), gli indicatori di direzione a spicchio nella carena proteggono le mani e il parabrezza trasparente regolabile, preserva spalle e testa lasciandoli ben ancorati al collo e al torace.

DETTAGLI DA CORSA Per quanto nascosta da alcuni particolari tutt’altro che secondari, si capisce che questa moto ama correre forte: cerchi in lega a razze, un monobraccio con cardano e un bel paio di freni a disco Brembo da 305 mm accoppiati all’ormai irrinunciabile ABS offerto di serie cancellano ogni dubbio; insomma la Bmw K 1200RS é una sportiva di classe con la passione per il gran turismo, una Ferrari 456 a due ruote per intenderci. Se il monobraccio affascina per la snellezza che conferisce alla BMW, dispiace che il cerchi posteriore con pneumatico da 170 mm sia mascherato dal terminale di scarico decisamente granitico.

REGOLABILE A PIACERE Sono molte le regolazioni su cui lavorare per rendere ulteriormente confortevole e appagante la guida. Partendo dai semi-manubri che corrono lungo binari ancorati alla piastra della forcella, oppure le pedane posizionabili sulle nervatura del telaio vicina alle caviglie e infine la regolazione della sella (più macchinosa e meno intuitiva del previsto), danno modo di sbizzarirsi e soddisfare ogni improbabile taglia.

COMANDI ORIGINALI Bmw utilizza da sempre comandi al manubrio differenti da quelli delle altre moto, colorati e con una impostazione particolare. Scomodi al primo impatto, se ne apprezza invece l'intelligenza e la taglia sovradimensionata una volta abituati al nuovo schema. La strumentazione è datata ma esemplare per funzionalità con il comodo indicatore della marcia inserita e una vastissima gamma di spie, riconoscibili come sulle altre moto.

COME VA Prima di accendere la moto, é meglio non sotto valutare cosa si ha di fronte e poco dopo fra le gambe. Non servono dati tecnici quali i quattro cilindri con distribuzione 16 valvole e 1200 centimetri cubi o i 285Kg con il serbatoio pieno per chiarire l’effettiva possenza della BMW. Raddrizzarla dal cavalletto laterale é facile ma il peso si sente subito, se invece si deve scendere dal centrale consigliamo di scendere seduti in sella e con il manubrio ben saldo. Se cade, torna nella posizione verticale solo dopo l'intervento di altre volenterose quattro braccia. In effetti, i 75 Kg circa di un motociclista standard non hanno grosse possibilità per confrontarsi dignitosamente con gli oltre 280 della moto. Fortunatamente la sella non é altissima (e regolabile), le gambe sono ben angolate e l’appoggio dei piedi a terra é solido anche se le braccia salde sui semi manubri sono troppo poco angolate.

NON VIBRA Arriva il momento di premere il pulsante di accensione con un piccolo contorsionismo del pollice. Nessun sussulto laterale di grossi cilindri boxer, che anacronistici appassionati reputano ancora il più bel rimescolamento di stomaco che un motore sia in grado di regale. Si possono appoggiare chiavi e occhiali sulla sella con la certezza che non cadranno nemmeno quando il motorino di avviamento dà il primo colpo. Acceso, il motore K non vibra, filtrato da chissà quale astuto marchingegno, e in più il quattro cilindri in linea gira silenziosamente, forse troppo.

DA PIOMBO A PIUMA Il rumore da elicottero tanto passionale quanto distinguibile tra i vari twin è lontano dal rumore freddo e asettico del sogliolone tedesco. La struttura del motore e l'impiego per il quale è stato costruito ne hanno modificato il carattere. I soliti colpi d'acceleratore non fanno schizzare la lancetta verso 5/6000 giri ma sono un crescendo costante e progressivo. L'innesto delle marce è preciso e silenzioso, indicato dal display sempre sott'occhio. La frizione idraulica è meglio del burro fuso e modulare con due dita in partenza è veramente facile. Il vero problema per questa sport tourer resta sempre e comunque il peso, un vero nemico con cui scontarsi in ogni momento. Non neghiamo di aver avuto qualche difficoltà nelle manovre di parcheggio o inversioni di marcia sui tratti collinari contraendo per lo sforzo anche gli alluci negli stivali. Partiti e dimenticati questi banali problemi e superata la barriera dei 30 all'ora la musica cambia trasformando il rinoceronte in uno scattante felino facile e intuitivo.

MOTORE BOMBA La BMW in fatto di aerodinamica ne sa veramente una più del diavolo e ci si accorge immediatamente che la protettività non è soltanto destinata al torace e alla testa ma anche alle gambe nascoste dai grandi fianchi della carena (e si capisce perché sono così grandi…). Una rapida salita di rapporti senza avere subito la manetta inferocita ci fa capire che i 130CV dichiarati da casa BMW esistono davvero e scalpitano con una coppia spaventosa di quasi 12kgm. La forza della RS è proprio nel motore, che funziona con una regolarità di un 6 cilindri automobilistico, elastico a tal punto che viaggiando in sesta a un regime inferiore ai 1000 giri si può spalancare completamente il gas e ricevere una risposta sincera, priva di incertezze e strappi, e raggiungere la velocità massima con un lancio relativamente breve. Pieno di benzina, controllo dell'olio giusto per abitudine, visto che non ne consuma e via verso le autostrade tedesche alla ricerca della massima velocità di punta. I rapporti relativamente corti (in prima si cambia a oltre 90 all'ora) vista la velocità con la quale si raggiungono i 9000 giri, ci lancia in assoluta sicurezza verso i 250 km/h in prossimità del limitatore. Il rumore dello scarico cambia diventando piacevolmente sportivo ma mai sgarbato.

SUL VELLUTO Ma un voto a cinque stelle spetta al comfort di guida, le sospensioni Tele e Paralevel protette da brevetti BMW sorridono maliziosamente a buchi e sconnessioni dell'asfalto incubo di ogni motociclista, ma soprattutto infondendo sicurezza nelle frenate a denti stretti, quelle da GP per intenderci, dove una forcella tradizionale affonderebbe scomponendo l'assetto della moto. E quindi l'unica preoccupazione di chi guida questa sportivona è quello di impostare le traiettorie e poi farsi condurre con straordinaria facilità verso la meta. È facile piegare e seguire fedelmente una traiettoria anche per i meno esperti.

MACINACHILOMETRI Parlare di cilindri, potenze massime soprattutto per le due ruote è fondamentale, ma il problema dei consumi non è affare da poco, e la pompa di benzina è puntualmente dietro l'angolo. I 21 litri del serbatoio offrono autonomia da fare invidia al più tenace dei cammelli africani, ma potrebbero non bastare se non fossero accoppiati all'iniezione elettronica Bosch Motronic. I 9 km/l percorsi dando fondo agli istinti belligeranti sono ben lontani dai dati riscontrati nell'uso quotidiano assestati sui 16 km/l circa. Se le mete sono il mare o la montagna o un lungo tour verso le capitali europee non si pensi un doloroso supplizio o a qualche piaga da decubito, perché la RS macina chilometri senza battere ciglio. Un set coordinato di borse rigide aumenta il comfort già eccellente e la trasformano in una vera moto da crociera. I circa 30 milioni del prezzo di listino sono tanti, forse troppi, ma sicuramente ben spesi. Avere nel box ogni mattina un pezzo raro che conduce senza problemi al lavoro o in vacanza non è cosa da tutti. I gioielli costano salato, ma con la Kappa il piacere è assicurato. La rima è inclusa nel prezzo.


Pubblicato da Marco Selvetti, 06/03/1999