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In pista con:

H-D Street Rod


Avatar Redazionale , il 31/03/05

19 anni fa - L'america scende in pista

Chi l'avrebbe mai detto? Già, chi l'avrebbe mai detto che per provare un'Harley Davidson saremmo andati in pista con tanto di tuta in pelle e casco integrale? Ebbene è successo. La Revolution marchiata VRSC è avviata e non si ferma qui.


GENTE DIFFICILE Non deve essere certo facile avere a che fare con gli Harelysti, gente attaccata con il bostik alle proprie tradizioni che mal digerisce lo spostamento di una cromatura o l'arrivo di un silent-block che annulla le vibrazioni. Figuriamoci se gli fai una moto nuova con motore a v di 60° raffreddato ad acqua doppio albero a camme in testa, iniezione elettronica, progettato assieme a Porsche. Si, sto parlando della V-Rod la moto che ha "rotto" qualsiasi schema in casa Harley, perlomeno per quanto riguarda la meccanica.

SCULTURA

La VRSCA ha avuto di sicuro un effetto dirompente, una scultura a due ruote, da quando è arrivata è costantemente nei premi delle moto più belle, ma è pur sempre una custom. Si una custom con le pedane sulla ruota davanti e il manubrio arretrato. Quindi, in soldoni, un'Harley con un motore che va molto più forte. Un vero peccato non sfruttarne le potenzialità, anche perché la ciclistica stessa della V-Rod dimostra di poter andare oltre la semplice usura dei tacchi delle scarpe.

PICCOLI PASSI

E così la rivoluzione continua, passin passino la Harley Davidson più veloce si avvicina al mondo delle moto "normali", sposta le pedane indietro, chiude di qualche grado la forcella, monta un manubrio dritto e la custom diventa una quasi naked con cui divertirsi a fare le pieghe. Stai a vedere che tra qualche anno avremo anche una forcella quasi verticale? Scherzi a parte non c'è nulla di cui scandalizzarsi. Chiunque costruisce moto vuole allargare il suo bacino di utenza e se lo zoccolo duro degli Harleysti continuerà per sempre a cavalcare del Dyna le Electra e compagnia, c'è anche chi ha sempre guardato le moto di Milwaukee come dei catenacci inguidabili (povero lui), che magari guardando la V-Rod ha ricevuto un primo scossone, e che adesso con la Street Rod potrebbe anche pensare di tradire la sua filosofia.

L'HARLEY DA PIEGA

Già perché a queste persone punta la Street Rod, solo apparentemente meno rivoluzionaria della sorellina a pedane avanzate, perché forse lo è ancor di più. Di come è fatta e come va su strada potete leggere nella prova in anteprima mondiale che abbiamo fatto a San Diego. Per la sua prima uscita italiana, invece, la Street Rod si è presentata nientemeno che in pista, a Vairano di Vidigulfo, dove sul movimentato tracciato di handling ha voluto mostrare quanto una Harley possa andare forte anche in curva. E forte ci va davvero la Street Rod. A vederla così lunga, a sentirla così pesante tra le gambe non le daresti un centesimo, invece scopri una posizione di guida di ottimo controllo e curva dopo curva capisci che con questa moto puoi andare molto più spedito di quello che pensi.

NAKED A MODO SUO

Non va pensata certo come una naked tradizionale, il retaggio del modello da cui nasce la Street Rod è piuttosto evidente, così se pedane e manubrio sono posizionate come sulle moto stradali, il raccordo tra sella e serbatoio non è ottimale e le pedane stesse sono molto larghe obbligando ad una posizione un po' a ranocchia con le gambe aperte. Però la "Street" si muove un gran bene, agile come non te l'aspetteresti e finalmente con un limite di piega che si può definire tale.

SCINTILLE

Anche se i 40° promessi in pista finiscono subito e ci si trova ben presto a consumare i piolini prima e le pedane poi sull'asfalto. Il bello è che si consumano anche le saponette, volendo, quindi, la guida è dunque molto sportiveggiante, l'Harley si muove bene tra le curve mettendo in mostra (manco a dirlo) una stabilità eccellente ma anche una discreta reattività. Piuttosto occorre fare i conti con un avantreno ben poco comunicativo. Con una forcella così inclinata e la ruota davanti così distante la sensibilità sull'anteriore è praticamente nulla per cui si va giù in piega un po' sulla fiducia, anche se l'avantreno non ha mai fatto nessuno scherzo. La vera sorpresa sono i freni Brembo, potenti, pastosi, fermano la Street Rod senza affanno alcuno anche quando in fondo al breve rettilineo si tratta di staccare ai 220 all'ora di strumento, mica male per un Harley eh?

MOTORE SMORZATO

In realtà, pur essendoci 5 cavalli in più, l'impressione di cattiveria è più marcata sulla V-Rod che avendo la posizione di guida "appesa" fa sentire maggiormente i cavalli. A causa della posizione di guida più "attiva" sulla Street la sensazione di potenza ne esce un po' stemperata, anche perché il motore ha rapporti molto lunghi e alla fine sale più in fretta la lancetta della velocità che quella dei giri. Una cosa che dovete guardare apposta, visto che tra i cambiamenti che hanno interessato la Street Rod non è compreso lo spostamento del cruscotto che adesso è piazzato veramente troppo in basso risultando praticamente invisibile a meno di non abbassare in modo vistoso la testa. Vorrei poi leve più piccole al manubrio per poter gestire meglio la frenata, attualmente quella anteriore è un po' troppo lontana e non regolabile nella distanza.

DIVERTENTE PRIMA DI TUTTO

Mentre sinceramente non mi è parso malaccio il cambio non rapidissimo ma nemmeno troppo duro, peccato abbia sole cinque marce, per la guida spinta sarebbe meglio averne una in più. Ma con questa Harley è davvero un bel guidare. Sul pistino di Vairano si sono divertiti tutti come bambini e su strada questa moto promette di dire la sua anche contro concorrenti che sulla carta sono ben più accreditate di lei, se ne incontrate una per strada non sottovalutatela. Ma lo avreste mai detto? Eppure è successo, l'Harley adesso piega e va forte, un altro tabù infranto e da qui in avanti potrebbe succedere davvero di tutto.
Pubblicato da Stefano Cordara, 31/03/2005
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