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Prova

Aprilia SXV 4.5 e 5.5 Factory


Avatar Redazionale , il 12/01/05

19 anni fa - In sella alla motard campione del mondo.

Pochi emozionanti giri in sella alla moto che ha vinto il campionato del mondo Supermoto classe S2. L'Aprilia bicilindrica per la prima volta si concede al pubblico per un test breve, ma utile per capire il punto di vista bicilindrico della disciplina. La 550 impressiona, la 450 è un orologino inebriante. Belle moto, presto disponibili per tutti.


EVENTO PER POCHI C'è nebbia, fa un freddo cane, è ancora buio. Occhi semichiusi dal sonno. Ci vuole proprio qualcosa di speciale per tirare giù dal letto un giornalista alle 5 del mattino. In effetti, la possibilità di provare assieme ad altri pochi fortunati una moto campione del mondo vale bene la levataccia, il freddo, la nebbia. Se poi, l'oggetto del desiderio è la rivoluzionaria Aprilia SXV 4.5, il cui manubrio fino ad oggi è stato impugnato solo dai piloti ufficiali, le poche ore di sonno sono subito spazzate via dall'adrenalina.


SORELLE TERRIBILI

Più precisamente dovrei parlare al plurale perché, in questa specialissima prova organizzata dall'Aprilia, le sorelline da provare sono addirittura due, la 4.5 campione del mondo e la 5.5 portata in gara da Max Manzo e ancora in fase di sviluppo. Un test nato per festeggiare il campionato del mondo Classe S2 conquistato con Jerome Giraudo, ma anche per far toccare con mano ai giornalisti più accreditati la moto che, secondo Aprilia, rappresenta il futuro del Supermotard.

ASSAGGIO GUSTOSO

Il kartodromo di Jesolo ci ospita per questa prova speciale e, come sempre accade per le moto Factory, il test dedicato ai giornalisti si limita a un veloce assaggio: concessi cinque giri per moto, giusto per farsi venire l'acquolina in bocca. Vedere le moto da corsa suscita comunque sempre una certa impressione.

IL FASCINO DEL RACING

Sono moto "grezze", nel senso che a bordo non è ammesso nulla di più di quel che è utile, ma è la cura realizzativa dei dettagli quella che conquista con tutto il fascino dei pezzi artigianali, delle lavorazioni dal pieno. Cose che solo una moto da corsa può mettere in mostra.

MINIATURA

Mentre aspetto il mio turno (e che si scaldi un po' la pista) bazzico tra i pezzi della moto sparpagliati su dei banchi. Minuteria metallica vera e propria, il V2 Aprilia visto da smontato dà ancora più l'idea di quanto è compatto. Tutto piccolissimo, tutto leggerissimo. Una scommessa che Aprilia si è permessa di vincere alla prima puntata.

GLI UFFICIALI DELLA DOMENICA Le moto issate sul cavalletto con le termocoperte, tutti i meccanici a disposizione, anche il "fermone" si sente un pilota ufficiale in un'atmosfera come questa. E la moto è davvero bella, non solo efficace. In quelle poche plastiche i designer hanno fatto davvero un gran lavoro. Qualche collega sta già girando e la cosa che colpisce è il rumore.


SILENZIOSA

Abituati a sentire il tuono dei monocilindrici di grande cubatura, la voce del V2 di Noale pare quasi eccessivamente educata, sommessa. "È anche una sensazione che ti illude mentre stai guidandomi" mi dice Max Manzo, "il rumore è poco e ti sembra di andare piano, invece ti trovi subito la curva in faccia". Nella sua categoria ha fatto un po' fatica il talento di Varese, la sua 5.5 non è, per ora, altrettanto efficace della 4.5 e provando le due moto, nel mio piccolo capirò anche il perché. Del resto i fondi per il progetto SXV non erano illimitati e Aprilia si è (giustamente) concentrata sulla moto che gli garantiva i maggiori risultati, cioè la 450 motard, sacrificando così il cross e in parte la 5.5, il cui sviluppo ha circa quattro mesi di ritardo rispetto alla quattroemmezzo.


Max Manzo

TOCCA A ME Tocca al sottoscritto che, tanto per gradire, approccia il mondo della motard bicilindrica con la 550 di Manzo. In sella mi ci trovo subito bene, snellissima, con una sella dura che ti fa sentire tutto quello che passa sotto le ruote e ti lascia una libertà di movimento esagerata.

ELETTRICA

Niente artifici per farla partire, basta il pulsante dello start perché l'avviamento è elettrico. Prima in giù e via, un po' di gas e la moto vien su di prepotenza. Anche girando a passo turistico comunque si capiscono le potenzialità del motore. La potenza è tanta ma è la gestione che è un po' problematica, più che altro nel chiudi/apri, dove la SXV 5.5 pare avere un interruttore al posto dell'acceleratore.

VIOLENTA

Così passi da 0 a 40 cavalli in un istante e non servono certo mille giri per capire che questa violenza mette un po' in crisi quando vai a riprendere il gas a centro curva. In compenso, però, la cavalleria è distribuita molto bene, ma di potenza ce n'è davvero tanta. Insomma, andare forte con questa moto non è affare per tutti, anche perché la scarica rabbiosa di cavalli che arriva ogni volta che apri il gas avrebbe bisogno di ben più spazio di quello messo a disposizione dal piccolo kartodromo veneto. Così, mi sono ritrovato a guidare sempre con una marcia in più, rotondo, ed ho scoperto che in questo modo ero più efficace.

GRANDE ASSETTO

In compenso la moto mi è davvero piaciuta di ciclistica, Max ha messo giù un assetto davvero grandioso. La SXV non è agile come altre motard (pesa anche di più) non basta il colpo di gas per farla guizzare da una parte all'altra, ma con l'assetto di Manzo si gode di un avantreno sempre ben presente, molto "stradale", che in percorrenza di curva ti rassicura molto.

IL MASSIMO

Su gomme e freni no comment: semplicemente eccezionali, al di sopra della tua immaginazione. Vedi il rattoppo di cemento e ci entri a chiappe strette con la paura che la moto scappi da un momento all'altro. Invece, nonostante il freddo, le Dunlop attaccano da morire e il disco Braking morde tanto che mi ritrovo quasi sempre corto in ingresso curva.


Marco Belli

DI TRAVERSO Bellissima la frizione antisaltellamento, dall'intervento modulabile e rassicurante. Anche chi non è un mago del traverso gioisce nell'abbozzare qualche derapata in ingresso che ti riesce perfino bene. Troppo pochi i cinque giri, ma adesso tocca alla 450.


450 CC DI EFFICACIA

Sarà che un po' la pista la conoscevo già, sarà che il motore più piccolo mi ha tolto un po' di remore, ma con la moto campione del mondo è stata tutta un'altra vita. Effetto on/off praticamente sparito, un motore molto dolce ai bassi che vuole girare più alto, ma che, sinceramente, inibisce molto meno il pilota poco esperto. Un giocattolino che mi è piaciuto un sacco. Certo per spingere forte con lei devi essere molto tecnico. Il V2 gira alto, pizzica i 14.000 giri e la spinta vera arriva lassù, per cui occorre malizia (quella che senz'altro ha avuto Giraudo) per tirare fuori tutta la cavalleria dal motore, ma la dolcezza nella risposta alla riapertura del gas e la pastosità con cui vengono erogati i cavalli, rendono la vita decisamente più semplice, al punto che quasi mi veniva voglia di fare il baldanzoso, cosa che con la 550 non mi aveva nemmeno sfiorato.

TUTTA SUL DAVANTI

Invece non mi sono trovato molto con l'assetto di Giraudo che, mi dicono, guida tutto puntato sull'avantreno.

Un po' troppo chiusa davanti per me, la 450 si è dimostrata senz'altro molto più reattiva della moto di Manzo, ma non altrettanto sicura sull'appoggio dell'anteriore che dava sempre la sensazione di scappare via in percorrenza di curva. Probabilmente (preferenze personali a parte) la 550 obbliga a tenere un assetto un po' più aperto a causa della grande cavalleria del V2 che la fa correre anche un bel po' più forte.

L'OPINIONE DEL PILOTA

Gran bella moto comunque, quella che vorresti avere un mese per giocare e imparare a guidare e che il meccanico impietoso mi impone di lasciare ad altri. Lo cedo volentieri a Marco Belli, pilota di spicco nel panorama italiano del "traverso" (andatevi a vedere il palmares) che ho subito ingaggiato per avere un parere ancor più professionale e di cui potete leggere le impressioni a caldo.

PRESTO DI SERIE

Intanto ho la certezza che io e la SXV ci reincontreremo. La conquista di un titolo mondiale non si festeggia solo con un test in un kartodromo, ma soprattutto con l'arrivo della moto omologata, quella per i clienti, quella che tutti potranno comprare. Arrivo previsto settembre 2005, per le versioni motard ed enduro. Prezzo super? Non più di tanto, in Aprilia promettono che sarà superiore al massimo del 10% rispetto alle concorrenti di riferimento. E se pensate che il riferimento è la Honda CRF 450 prendete la calcolatrice e fate i vostri conti.


IL PARERE DEL PILOTA


Marco Belli

Marco Belli, pilota professionista. Campione Italiano di Short Track 2001 2002, vicecampione nel 2003 e 2004, ha gareggiato nel 2003 nel campionato italiano e nell'Europeo Motard con una Husqvarna 570. Anche lui era presente alla prova e a lui abbiamo chiesto un'opinione super partes sulle due moto.

"Beh, che dire. Mi piace l'idea, la moto è rivoluzionaria, tecnologicamente un passo avanti, indiscutibilmente bella.

Prima ho provato la 450. Nonostante un più che giustificato timore riverenziale, rinvigorito poi dalla presenza di meccanici, tecnici, responsabili e tutto lo Staff Campione del Mondo, appena lasci la frizione ti rendi subito conto che l'Aprilia SXV non è nulla di trascendentale. Anzi, sulla 450 ti senti immediatamente a tuo agio: maneggevole e leggera, dolce nell'erogazione ed estremamente sfruttabile. Il motore ha una linearità di erogazione da fare invidia, non ti sorprende mai, docile e progressivo all'infinito. Per sfruttarlo in pieno va guidata da un certo regime di giri in su, quando il bicilindrico fa sentire le sue qualità di potenza e allungo... la ciclistica ne risente un po', ma certo è che un buon fisico allenato contribuisce a far fronte alle vibrazioni che si generano con una guida così aggressiva.


Marco Belli

Abbastanza evidenti, i problemi di messa a punto della 550 si fanno decisamente sentire, soprattutto quando, a centro curva, "dai gas" per uscirne: il motore è potenza pura e ti scarica addosso una dose sufficiente di cavalli dal farti desistere da un ulteriore affondo. Giù di nuovo in piega, la moto mi è sembrata più stabile e precisa: sta lì e ti da confidenza, soprattutto con l'anteriore, che, preciso, copia il raggio della curva. Usata "sotto" è piacevole e sfruttabile, ma non aprite troppo il gas !!! I cavalli sono stati tagliati, ma scaricarli tutti è davvero un'impresa "alla Max Manzo". I tecnici, l'ing. Mariano Roman e l'ing. Ampelio Macchi in primis, mi confermano che, viste le potenzialità, gli sforzi maggiori del Team si sono rivolti allo sviluppo del motore 450, ma "nel giro di qualche mese, anche la sorella maggiore sarà al pari livello". Potenzialità tutta da sviluppare quindi...


Pubblicato da Stefano Cordara, 12/01/2005
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