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Aprilia SXV 4.5: scommessa vinta


Avatar Redazionale , il 01/12/04

19 anni fa - Debutto con titolo per la motard bicilindrica

È quella del motore bicilindrico voluto ostinatamente alla faccia degli scettici e di chi (paura?) lo voleva osteggiare appellandosi a cavilli inesistenti. La SXV al debutto, ha vinto il Mondiale Supermoto classe S2. E adesso, forse, cambierà tutto


PASSERELLA BOLOGNESE La vedrete esposta in bella mostra al Motorshow di Bologna (stand IP), con il numero "uno" appiccicato sulle tabelle portanumero. Il numero della vittoria, quello dei Campioni del mondo. Sì, perché la SXV 4.5 e l'Aprilia tutta hanno vinto una scommessa che solo un anno fa pareva impossibile. Fu proprio il Motor Show di Bologna dello scorso anno a tenere a battesimo la motard bicilindrica di Noale. Pilotata da Alex de Angelis rimediò una figuraccia, contornata da sorrisini di circostanza (di fronte) e risate (alle spalle) di chi in questo progetto (realizzato per di più in un momento di grande crisi) non credeva affatto. Ma, se esiste il detto ride bene chi ride ultimo, ci sarà pur un motivo.


SUBITO COMPETITIVA I problemi della bicilindrica erano solo di messa a punto. Una volta sistemati, il V2 Aprilia si è messo a viaggiare come un treno e in mano a specialisti come Jerome Giraudo, Frederic Bolley e Max Manzo ha fatto vedere il suo grande potenziale, sempre davanti, sempre in progresso, fino a conquistare il titolo di Campione del mondo nella classe S2 con lo stesso Giraudo. E chi ci credeva? Loro sì, evidentemente, e fin dall'inizio. Vi rimandiamo alle dichiarazioni fatte in occasione del lancio mondiale delle SXV da Ampelio Macchi (l'articolo è tra le correlate) che del successo di questo progetto era praticamente certo.


COSA CAMBIERÁ? E adesso? C'è da chiedersi come questa vittoria potrebbe mutare l'orizzonte tecnico di un campionato destinato a crescere moltissimo. Il fatto che un bicilindrico al suo esordio abbia dominato la scena potrebbe voler dire che il motore monocilindrico non basta più, che ci vogliono più cavalli e diversa erogazione, che ci vuole una moto progettata fin dalla prima riga per essere una motard.


ONORE AI VINCITORI

Ad Aprilia il merito di averlo capito prima degli altri, di avere osato, ma forse non lo aveva capito solo lei. Non è un caso che tra chi ridacchiava alle prime figuracce della SXV ci fossero anche quei costruttori che da subito si sono dati un gran da fare per mettere al bando questo progetto accusato di essere fuori dei regolamenti, gli stessi che hanno cercato di modificare i regolamenti per bandire i bicilindrici. Gli stessi che, adesso, forse staranno correndo ai ripari. Un anno di gare non basta certo a stabilire delle certezze (nella S1 a Manzo non è andata altrettanto bene e nel cross le SXV stentano). Ma pare sicuro che il V2 Aprilia ha aperto nuove possibilità di sviluppo per la disciplina del motard. In attesa che arrivino le promesse versioni stradali possiamo dire che avevano ragione loro.
Pubblicato da Stefano Cordara, 01/12/2004
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