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Aprilia Dorsoduro


Avatar Redazionale , il 17/04/08

15 anni fa - Dorsoduro: la motard di mezzo che non invidia le grandi

L'ingresso di Aprilia nel segmento delle maxi motard avviene in pompa magna e con un prodotto azzeccatissimo. La Aprilia Dorsoduro ha tutte le carte in regola per piacere. Tanto design ma anche una guida di alto livello e un motore all'altezza... anche della concorrenza "maggiorata". Offre tanto e costa il giusto.

COM'E'Inutile girarci troppo attorno,le maxi motard sono ormai più che una semplice nicchia. Il segmento inventato dalla KTM con la sua supermoto 950 si staampliando sempre di più al punto che queste moto sipossono considerare ormai delle alter-ego delle naked.Anche perché, sotto sotto, offrono più o menole stesse cose, guida divertente, potenza quanto basta, ciclistichereattive e poca protezione.

DESIGN AGGRESSIVO
Conla differenza che il design qui è ancora piùsportivo e ricercato. Una ricetta che è piaciuta anche a Ducati e BMW che conla Hypermotard e la Megamoto hanno seguito la strada intrapresa dagliarancioni d'Austria. Questesono comunque moto elitarie in un certo senso, perchécilindrate e costi sono ancora piuttosto elevate. Almeno fino adoggi, perché la Aprilia Dorsodurosi  propone come motardona bicilindrica di media cilindratama con ottimi contenuti tecnici e soprattutto ad un prezzodi 8.950 €, mediamente 3.000 in meno delle sue concorrenti,tutto questo senza dover rinunciare a niente.

LA VIA DIMEZZO Venendo al sodo, la nuova settemmezzo Aprilia pare averedavvero tutte le carte in regola per fare bene in questa nuovanicchia. La cilindrata (750) la pone a metà strada tra lemotard monocilindriche e le maxi bicilindriche, le prestazioni e caratteristiche tecniche, però, sono allineate conquest'ultime, visto che il bicilindrico a V di 90° èin grado di erogare ben 92 cv a 8.750 giri, con una coppia che hail suo picco massimo di 82 Nm a soli 4.500 giri. La potenza èquindi del tutto paragonabile - e a volte superiore - alledirette concorrenti, mentre è logico che la coppia sia minorevisto che come dice il solito detto "niente si puòsostituire ai centimetri cubi". Nemmeno il Ride by Wire, in questocaso, anche se gli ingegneri di Noale hanno lavorato molto beneper rendere questo motore molto reattivo.

ApriSOTTO IL SEGNO DI MIGUEL
C'è tanto di Galuzzi in questa moto e si vede, il design sulle maxi motard è fondamentale e la Aprilia Dorsoduro non teme confronti su questo campo. La versione in prova tutta nera dai cerchi alle sovrastrutture è davvero bella, bellissimo il silenziatore, bello il frontale. Insomma, Miguel non hasbagliato una vite e fa finalmente piacere constatare che anchein Aprilia abbiano capito che il leone rampante aveva fatto il suotempo. Oltretutto il bello della Aprilia Dorsoduro è che èfacilmente personalizzabile (una fissa di Galluzzi, questa), ipochi pezzi verniciati sono sostituibili rapidamente per cui chivuole può lasciare briglie sciolte alla fantasia.

STESSAPIATTAFORMA MA... La definizione automobilistica di "piattaforma"calza bene anche alle nuove settemmezzo Aprilia. Inutile negareche la Dorsoduro sia nata da una costola della Shiver; tuttaviaper capire come le due moto siano diverse occorre andare inprofondità. La Dorsoduro ad esempio, ha quoteciclistiche completamente differenti dalla sorella nuda, ilforcellone è diverso e più lungo lo sterzo piùaperto e l'avancorsa maggiore ad offrire una guidasostanzialmente diversa dalla Shiver. Dietro poi c'è uncerchio da 6" su cui il pneumatico da 180 "spancia" che èun piacere a formare un effetto scenico di tutto rispetto.


SOSPENSIONI RAFFINATE
L'ammortizzatore èancora piazzato lateralmente e lavora privo di leveraggi, ma èpiù raffinato di quello della Shiver e offre la possibilitàdi regolare precarico e ritorno idraulico, rispetto allastradale ha ovviamente un'escursione maggiorata (150 mm). Stessodiscorso per la forcella che oltre ad aumentare l'escursione(167 mm) arrivando a quote tipicamente motard, è anch'essaregolabile nel precarico e nel ritorno idraulico.

DISCHIWAVE
Aprilia ha poi condito il tutto con tre dischi amargherita (320 gli anteriori, 240 il posteriore) con pinze radialiAprilia che contribuiscono non poco alla scenografia. Parlando didotazione, se con la Shiver hanno dovuto tenere il freno a mano unpo' tirato per contenere al massimo il prezzo, con laDorsoduro (che è la più economica maxi motard sulmercato al momento) in Aprilia hanno invece potuto darci dentrosenza problemi. Nessun risparmio, quindi, le piastre sonolavorate di fino, il manubrio è in alluminio a sezionevariabile, la strumentazione analogico/digitale con display amatrice di punti (la stessa della Shiver) permette tra le altre cosedi autocronometrarsi in pista, la frizione ha il comandoidraulico, entrambe le leve al manubrio sono regolabili.

MOTORERIMAPPATO Il motore è quindi l'elemento che ècambiato meno. Tuttavia, anche qui ci sono delle nuove mappe delRide By Wire dedicate che si accordano con lo scarico e con lostile di guida più aggressivo promesso dalla motardonaAprilia. Come per la Shiver '08, anche sulla Dorsoduro èpossibile scegliere a tre mappature (Rain, Touring, Sport),selezionabili "in corsa" con il pulsante di avviamento e agas chiuso. La moto è venduta come la vedete nelle foto,ovvero senza pedane e maniglie del passeggero che vengono fornitein un kit venduto assieme alla moto. Già pronta anche unalunga serie di optional (borse laterali, scarichi, portatarga"corto", cerchi forgiati) che rendono questa moto piùturistica o più sportiva a piacimento.

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COME VA Il fatto che la Aprilia Dorsoduro non sia una Shiver con un vestito diverso èevidente fin dai primi metri percorsi in sella. Se la Shiver èrotonda e rassicurante e un po' "seduta" la Dorsoduro èaggressiva, spigolosa, si guida tutta sul davanti e istiga adaggredire ogni curva. Insomma è una vera motard ein questo ricorda molto la KTM Supermoto a cui evidentemente itecnici Aprilia si sono ispirati. La sella piazzata 87cm da terrapuò intimidire, ma solo sulla carta.

LA SMILZA
La Aprilia Dorsoduro è davvero snella nella zona di passaggio dellegambe e alla fine anche la mia gamba non certo slanciata nonfatica a trovare un solido appoggio a terra. Pronti via, viensubito voglia di fare i numeri, la reattività dellasettemmezzo Aprilia è davvero notevole, la posizione diguida è azzeccata, soprattutto se si ha l'accortezza diruotare un po' in avanti il manubrio ottenendo quindi un migliorfeeling con l'avantreno (di serie il manubrio mi pare un po' troppoarretrato e basso).

VOGLIA DI CURVE Fatto questo, si disponedi una moto assolutamente divertente con cui vien voglia di andare acercare le curve. L'agilità non è in discussione, laDorsoduro ha un avantreno sveltissimo che precipita in curva ma chesa anche mantenersi stabile quando la velocità aumenta. Aquesto proposito va lodato il lavoro dei tecnici Aprilia: piazzare unpneumatico da 180 su un cerchio da sei pollici potrebbe avere comeeffetto collaterale una consistente perdita di omogeneità diguida e di maneggevolezza, ma qui non è successo niente ditutto questo, perché la moto resta davvero molto guidabile siasul lento sia sul veloce.

BEN SOSPESA
A questo vanno associatesospensioni di qualità, controllate nell'affondamento esostenute quando si forza il ritmo e quando si tratta disopportare la frenata aggressiva dei dischi Wawe (che talvoltaperò rimandano qualche vibrazione). Qualche risposta seccadi tanto in tanto arriva, ma va anche detto che il fondo dellestrade dove abbiamo provato la moto era davvero messo male.


UNTIPO VIVACE
Il motore dal canto suo è parte fondamentaledella bella guida offerta dalla Dorsoduro, potente ed elastico devecedere agli avversari solo qualcosina per quel che riguarda la coppiamassima, ma in Aprilia, hanno lavorato bene e approfittando anchedi una rapportatura più corta di quella della Shiver (e diun peso inferiore di 5 kg) sono riusciti a donargli una grinta euna notevole prontezza di risposta al gas, che davvero èdegna di una cilindrata superiore. Il motore reagisce pronto fin dairegimi più bassi poi spinge senza incertezze e oltre quota7.000 si permette anche di cambiare passo allungando fino a quasi10.000 giri, non male davvero per una settemmezzo.

COMPLIMENTIALLA MAPPA Su questa moto, quindi, il Ride by Wire pare essere giuntoa maturazione completa
, nulla da dire sul feeling e sullemappature in nessuna situazione. Tralasciando la mappa rain, fintroppo castrata, (ma utile per il neofita e con la pioggia) lamappa touring di turistico ha già ben poco con unarisposta già bella aggressiva fin dai bassi. Ancor piùcattiva la mappa sport, che velocizza l'apertura delle farfalle, esoprattutto nella prima parte del gas è perfino troppoaggressiva, quasi da moto racing. Poi, con il salire di giri, el'aumentare dell'apertura dell'acceleratore le due mappe finisconoper coincidere offrendo di fatto lo stesso carattere. Insomma, laDorsoduro risponde appieno al motto "poca spesa tanta resa",è una moto davvero appagante da vedere e da guidare, offertaad un prezzo giusto, uno dei prodotti più azzeccati uscitida Noale negli ultimi tempi.


Pubblicato da Stefano Cordara, 17/04/2008
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