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Prova

KTM Supermoto R


Avatar Redazionale , il 29/04/07

17 anni fa - Vitamina R

Vitamina R per la maxi supermoto che non paga di essere una delle moto più divertenti da guidare guadagna ulteriore grinta e nuove sovrastrutture ancora più sportive. Adesso è una vera motard maggiorata.


IN CONTINUO MOVIMENTO
Che quelli della KTM non stiano mai con le mani in mano è piuttosto evidente. Da quando si sono buttati con decisione nel segmento delle "asfaltate", gli arancioni di Mattighofen non perdono occasione per far vedere di che pasta sono fatte le loro moto. Adventure a parte, quasi tutta la gamma bicilindrica è caratterizzata dal prefisso "Super": Supermoto, Super Duke, Superenduro. Ma, visto che sono già super, perché pensare di migliorarle? Semplice perchè la filosofia del reparto R&D KTM dice che si può sempre far meglio ed è sempre meglio non accontentarsi di quello che si ha.

R COME RACING Ecco perché, nel 2007, arrivano le versioni R di Supermoto e Superduke (di cui parleremo a parte). R è da sempre la lettera che ha il significato universale di moto ancor più sportiva ed esclusiva. Per KTM rappresenta semplicemente il massimo del racing. Non che la Supermoto avesse bisogno di aggiungere del pepe ai suoi già pregiati ingredienti, chiunque abbia avuto occasione di entrare in contatto con la 950 KTM potrà testimoniare che questa è una moto che ha nella parola "eccitante" l'unica definizione accettabile.

LA PIU' ESTREMA Con la Supermoto R si va ancora oltre, in questa versione speciale la 950 KTM è una vera maxi motard, usabile senza problemi non solo su strada ma anche in pista o in un kartodromo dove è in grado di tenere ritmi impressionanti. Per ottenerla KTM ha usato una ricetta tanto semplice quanto efficace.


DETTAGLI CHE CONTANO
Non starò a descrivervi nei dettagli la tecnica di base che è del tutto invariata rispetto alla Supermoto che già conosciamo (di cui abbiamo pubblicato un Day by Day non molto tempo fa), con il motore LC8 in versione 950 cc a carburatori e il telaio a traliccio, le sospensioni WP e i freni Brembo con tanto di pinze radiali.
Dove la R cambia in modo consistente è nelle sovrastrutture, ereditate dalla Superenduro e decisamente più snelle; nelle grafiche con l'utilizzo in negativo dei due classici colori KTM (telaio arancio, tutto il resto nero che più nero non si può, comprese tutte le parti in alluminio prima lucidate) e nella taratura delle sospensioni.


PIÙ AVANTI C'È POSTO
Più che altro cambia l'anteriore con una forcella più sostenuta (molla più rigida), scelta dettata dal fatto che ora il pilota siede ben 40 mm più avanti rispetto alla Supermoto. Piccola variazione anche per quel che riguarda l'offset dell'avantreno che cala di 1 mm (da 28 a 27 mm), mentre il rovescio della medaglia di avere sovrastrutture così slanciate sta nella perdita di 3 litri di capacità del serbatoio (da 17,5 a 14,5 litri).. Per il resto non cambia praticamente nulla, tuttavia quando si guida la Supermoto R non si può non notare come la nuova posizione in sella (sicuramente più azzeccata della Supermoto normale) influenzi positivamente la guida della Supermoto. Seduta più avanzata, e forcella più rigida rendono la R ancor più incisiva e divertente soprattutto quando ci si vuole cimentare in un kartodromo (dove si è svolta la prova).

BIG MOTARD Adesso guidare la Supermoto 950 è davvero come guidare una motard anabolizzata. La sella non impone più una posizione praticamente obbligata ma consente di muoversi agevolmente avanti e indietro a piacimento. Così si riesce a guidare correttamente avanzati, con il manubrio bello "sotto" a chi guida e un controllo ancora migliore del mezzo, e una goduria direttamente proporzionale.


CHE PIEGHE
Quando si stacca decisi la Supermoto innesca una glisse spontanea che aiuta a chiudere la curva (forse il restrotreno si scarica fin troppo in fretta per un utilizzo stradale, ma la forcella ha ampie possibilità di regolazione). Ancor più sorprendenti le prestazioni in un circuito vero come il Pannonia ring dove la Supermoto si cimenta in pieghe incredibili alla faccia delle sospensioni lunghe e delle P irelli Scorpion Sync che sono considerate quasi delle tassellate.

OCCHIO AL MORBO Il contorno è poi quello solito per la KTM: gran telaio, frenata eccezionale, qualche vibrazione, un motore pieno di coppia e prontissimo a rispondere al gas con l'alimentazione a carburatori che rende tutto molto più pastoso. Una moto davvero "ready to race", nata con l'unica missione di divertire chi la guida su qualsiasi percorso. Il consiglio, se vi piace, è di tentare di provarne una, ma occhio che l'antidoto per il morbo arancione non è ancora stato trovato.


Pubblicato da Stefano Cordara, 29/04/2007
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