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Andare in moto e scooter è pericoloso? Sì, ma ai comuni non importa


Avatar di Danilo Chissalé , il 04/02/23

1 anno fa - Focus2R: i dati della ricerca sono preoccupanti, solo il 50 % al lavoro

Moto scooter pericolosi? La sicurezza non è priorità per comuni
Secondo la ricerca del Focus2R solo per il 50% dei comuni la sicurezza di chi va in moto e scooter è una priorità. Così non va!

Lo dico subito e metto le cose in chiaro, questa volta sarò polemico. Un po’ nei confronti delle istituzioni, e dal titolo avrete certamente capito il perché, un po’ con chi mi ha fornito i dati per questo articolo, ovvero l'Osservatorio Focus2R, promosso da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) e Legambiente. La priorità per la sicurezza di chi va in moto o scooter non può essere sottovalutata e un evento come quello svoltosi a Palazzo Marino l’altro giorno, nonostante l’urgenza della transizione della mobilità verso soluzioni meno impattanti per il pianeta, non può riservare così poco spazio ad una tematica altrettanto urgente, con assessori intenti a dire quanto siano belle le piste ciclabili e le loro città sgombre dalle automobili per infiniti minuti ma che non hanno speso una frazione del loro tempo a disposizione per esporre cosa hanno in programma per tutelarci. Ma andiamo con ordine.

L’IMPORTANZA DI MOTO E SCOOTER Come potrete aver avuto modo di leggere nell’articolo scritto dal mio collega Michele, il mercato delle due ruote in Italia è in continua crescita – a gennaio ha fatto registrare un roboante +37,7% - un risultato che ci pone addirittura al vertice in Europa. Siamo il paese di marchi leggendari come Guzzi, Ducati, Vespa, Piaggio e tutti gli altri che ben conosciamo e che non menziono solo per evitare di essere prolisso. Durante la pandemia tutti, amministratori locali compresi, hanno dichiarato che la mobilità individuale – dunque anche con moto e scooter – sarebbe stata fondamentale, non solo per combattere l’emergenza sanitaria ma anche per rendere più snelle e vivibili le nostre città. Tutto fantastico, ma allora come si spiegano i dati inquietanti evidenziati dal Focus 2R?

Strisce pedonali scivolose, non dovevano essere realizzate con vernice anti-sdrucciolo? Strisce pedonali scivolose, non dovevano essere realizzate con vernice anti-sdrucciolo?

SICUREZZA? POI VEDIAMO… Come riporta l’osservatorio, il 49% dei comuni che hanno preso parte all’intervista (ma c’è da immaginare che chi non vi ha partecipato non faccia certo meglio) ha dichiarato che la sicurezza di motociclisti e scooteristi non è una priorità, per un altro 18% ha una priorità bassa. Aggravante del caso? sono percentuali in lieve peggioramento rispetto al 2020. Brividi.

UN PO’ DI DATI Il motivo del mio sconforto è avvalorato dai dati riportati dallo studio del Focus2R. Infatti, dopo la diminuzione legata alle limitazioni della pandemia nel 2020, nel 2021 si registra un aumento degli incidenti stradali, nello specifico quelli che coinvolgono motocicli e ciclomotori contano un totale di 792 morti e 51.082 feriti nel 2021 (le vittime sono il 17% in più rispetto al 2020).  Poco o nulla viene fatto per porre rimedio, infatti rimane pressoché uguale al 2020 il numero di comuni che puntano su soluzioni come guardrail dotati di specifiche protezioni a tutela dell’incolumità dei motociclisti in caso di impatto. Il 27% dichiara di averli realizzati (erano il 28,5% del 2020) e un altro 26% di volerli ampliare o utilizzare in futuro (erano 25% nel 2020). VIrtuose, se così si può dire, Siena e Cremona, con l'estensione di queste protezioni che supera i 3 km, seguono Taranto e Grosseto con 2 km ciascuna.

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SEPARAZIONE Senza alcun dubbio questo è il quadro di una situazione che necessita interventi, in barba all’incuranza dimostrata da chi può e deve fare di più. Ad esempio consentire l’accesso a moto e scooter nelle corsie preferenziali. Questo permetterebbe – a patto di usarle con buon senso – di tutelare gli utenti delle due ruote, preservandoli da portiere che si aprono all’ultimo secondo, svolte non correttamente segnalate e tutti gli alti pericoli, tipici della circolazione stradale eterogenea. Al momento sono solo 3 le città che consentono la circolazione di moto e scooter con taxi e autobus sulle preferenziali (Taranto, Imperia e Venezia) mentre l’accesso è invece consentito solo in alcune corsie a Bergamo, Como, Genova, Milano e Reggio Calabria, che rappresentano il 6% delle città.

MANUTENZIONE Il prossimo consiglio, invece, lo do da utilizzatore quotidiano di moto e scooter, non potendo fornire dati – e questa è un’altra lacuna del Focus2R del 2022, che ha preferito focalizzare l'attenzione (forse troppo) su sharing e ciclabili – ma lo stato di manutenzione delle nostre strade è, ancora una volta, ridicolo. Binari in disuso, pavé mal tenuto, buche che somigliano a crateri, strisce pedonali che con due gocce di pioggia si trasformano in piste di pattinaggio sul ghiaccio, pericoli quotidiani che si aggiungono all’imprudenza e alle distrazioni degli automobilisti e dei trasportatori. Decisamente troppo da sopportare. I bilanci sono stati messi in crisi dalla pandemia, è vero, ma forse è il caso di destinare meglio alcune risorse… Ha più senso incentivare l’acquisto di un SUV premium ibrido plug-in da 2.900 kg e svariate migliaia di euro che circolerà la maggior parte del tempo a batterie scariche o lavorare per migliorare la sicurezza di tutti, anche bici e monopattini? La mobilità ''green'' deve essere incentivata, e tra queste rientrano anche moto e scooter elettrici, non solo in termini economici (con gli incentivi che sono stati giustamente prorogati anche per il 2023) ma anche in termini di sicurezza.

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DIVERTIMENTO SICURO Per finire il discorso guardrail “ghigliottina”. La strada non è una pista! Questo è il commento che più spesso leggo sui social quando qualche testata riporta l’ennesimo motociclista morto sulle strade nel weekend. Vero, la strada deve essere un luogo sicuro per tutti e di scellerati che mettono in gioco la vita se ne vedono ancora troppi, ma la velocità non è l’unica causa d’incidente. Quante volte avete visto nel bel mezzo di una curva buche, detriti lasciati da mezzi agricoli che ritornano sulla strada, piccole frane, o magari semplicemente una lastra di ghiaccio o una chiazza di umido quando la stagione non è ancora “matura”, vi sembra giusto che in caso di scivolata si possa rischiare di fare la fine di Luigi XVI rimanendo decapitati? Una decina di km di guardrail salva motociclisti (o poco più, se qualche comune non coinvolto dal Focus2R li ha adottati) su 167.565 km di strade in Italia? forse qualcosa in più andrebbe fatto e la lista delle priorità rivista.


Pubblicato da Danilo Chissalè, 04/02/2023
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