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Mondiale Endurance:

8 Ore di Oschersleben/3 Gara


Avatar Redazionale , il 10/08/08

15 anni fa - Di nuovo in pista

Cinque ore corse ad altissimo livello e poi una rottura ci costringe al box. Da un podio sicuro al ritiro. La soddisfazione di essere stati protagonisti in gara non basta a compensare la rabbia per l'occasione perduta.

9 Agosto


IL MOMENTO DELLA BRUGOLA
In ogni gara che facciamo esiste un momento che io chiamo "il momento della brugola del 5". È il momento che precede la partenza, quando Max, tesissimo, in preda ad una specie di tic nervoso si mette a controllare tutte le viti che serrano pedane manubri, tutte con la stessa brugola del 5. Peccato che non possa anche andar dentro nel motore a controllare che tutto sia a posto, altrimenti, magari, stavolta si sarebbe accorto che qualcosa non andava. O forse no, forse non se ne sarebbe accorto perché le rotture sono malefiche. Fino ad un momento prima tutto ok, un secondo dopo è il disastro.

IN LOTTA PER IL PODIO La prendo con filosofia perché non posso fare altrimenti. Alla quinta ora di gara, mentre siamo stiamo battagliando sul filo dei secondi con l'equipaggio 57 per la seconda posizione, qualcosa nel nostro motore cede. Ho già detto che siamo caparbi e non ci arrendiamo mai, ma di fronte ad una rottura non c'è null'altro da fare se non ritirarsi. Non è colpa di nessuno, la meccanica è misteriosa, un motore resiste 8 ore girando a manetta con l'acqua a 120 gradi, l'altro cede dopo 5 quando fa fresco e senza preavviso. Queste sono le gare. Però consentitemi, ci girano un po' i c.... questa era la nostra gara, quella che finalmente ci avrebbe potuto regalare la soddisfazione di quel podio che troppe volte ci è sfuggito per un niente


SEMPRE DAVANTI
Protagonisti in prova, velocissimi nel warm up dove con il pieno avevamo il miglior tempo di categoria e il quattordicesimo assoluto, per la gara eravamo più che ottimisti. In effetti tutto si era messo secondo i piani. Tocca a Ivo partire, come al solito, lui nella bagarre iniziale si esalta e, infatti, fa un'ora da incorniciare. Tredicesimo assoluto, terzo della stock, ingaggia duelli a suon di giri veloci con i due avversari più temibili la Suzuki 95 e la Yamaha 57 che hanno in sella i loro migliori piloti, spingono ma non ci distanziano. Anche qualche big si inchina alla Kawasaki numero 90, qualche nome illustre dei campioni tedeschi cede in fretta. Forse pensavano di fare una passeggiata, ma l'endurance non è per tutti. E anche Schumi non si fa troppo vedere, la sua Honda entra in pista a spizzichi e bocconi e quanto il kaiser arriva in pista... Arnoldi passa anche lui.

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CORRENTE ALTERNATA Poi tocca a me, un turno che non mi piace per niente. In pista c'è un gran casino (54 le moto partenti e Oschersleben è corta e stretta), e nei sorpassi non sono aggressivo come vorrei, per cui perdo tempo. Oltretutto la leva del freno allunga la corsa e mi costringe a staccare con 4 dita, dopo pochi giri ho l'avambraccio duro come il marmo e faccio più fatica di quel che pensassi. Rallento un attimo, mi regolo la leva per bene e finalmente riesco ad essere veloce come voglio. Il passo però non è male quando ho pista libera i tempi arrivano subito e con facilità nonostante la gomma posteriore sia già alla seconda ora di lavoro. Quando al sessantanovesimo giro esce la safety car per un incidente esco per il cambio gomme. Scelta azzeccatissima, perdiamo poco tempo e quando lascio la moto a Danilo siamo secondi.


GOMME FANTASTICHE
Lui spende la sua prima ora di gara nel mondiale Endurance battagliando con tutti e girando sempre sui tempi della qualifica. Ottimo, siamo in palla le Dunlop ci stanno dando una gran mano, l'anteriore in particolare ha del sovrannaturale, una garanzia assoluta negli ingressi in curva e dopo 4 ore di gara è ancora perfetto, lo cambiamo per scrupolo (scusa Max..) ma potrebbe benissimo finire la gara senza problemi. Strategia e giri veloci in pista ci portano avanti anche nella classifica assoluta. Viaggiamo costantemente tra la decima e la quindicesima posizione assoluta, e ormai siamo saldamente sul podio di categoria, abbiamo preso il largo sul quarto che ci segue distanziato però già di due giri.

SEMBRA, MA NON E' Sembra tutto tranquillo ,dobbiamo solo portare a casa il risultato e sappiamo che le nostre gomme ci avvantaggiano sugli avversari per la loro resa chilometrica per cui meditiamo il colpaccio, sentiamo odore di secondo posto, forse addirittura di vittoria. Poi il cedimento, quando rientro ai box a testa bassa, sui volti di tutti cala un velo di tristezza mista a rabbia. Non è possibile, tutto il lavoro e l'impegno di questi giorni vanificato e non per colpa tua. Ma le gare vanno così, occorre gioire delle vittorie e saper accettare una sconfitta. Mentre gli altri festeggiano sul podio noi abbiamo già smantellato il box. Andiamo in vacanza con la soddisfazione di aver corso una gara da protagonisti, gli avversari ci rendono l'onore delle armi venendo a complimentarsi con noi. Grazie mille, ma non ci basta. Adesso stacchiamo la spina, qualche settimana di riposo e poi ricominceremo con più voglia e più rabbia di prima. Ci aspetta il Bol d'Or, ci faremo trovare pronti e carichi come non mai.





8 Agosto

Oggi, come previsto è piovuto. Con un tempismo incredibile la pioggia èarrivata proprio nel momento in cui i primi piloti entravano in pista.Per cui niente di fatto tutto resta come ieri e alla stesura ufficialedella griglia abbiamo avuto anche una bella sorpresa... siamo quarti nella nostra categoria eventunesimi assoluti su 54 partenti. Oggi forse avremmo potuto anchemigliorare un pochino, ma va bene così. Adesso il meteo è moltovariabile piove a tratti, poi esce un sole pazzesco, poi ricomincia agocciolare, se domani sarà così sarà davvero un terno al lotto. Per ilmomento ci godiamo il Pit Walk che qui è sempre spettacolare, anche seil pubblico numeroso degli anni scorsi non si è ancora visto.


7 Agosto


CALENDARIO PAZZO
Chi ha stilato il calendario del mondiale Endurance deve avere qualche serio problema. Nonè, infatti, molto coerente il fatto che 10 giorni dopo una trasfertadall'altra parte del mondo ci sia subito un'altra gara da questa partedel mondo. C'è stato chi addirittura le moto se le è fatte recapitaredirettamente da Suzuka ad Oschersleben senza nemmeno passare da casa.Poi capita anche che ci siano due mesi di vuoto assoluto. Ma eccociqui, per fare questa gara che se non fosse in un periodo del cavolo (iosto già sognando le vacanze) e in un posto di una tristezza epocale,sarebbe anche molto carina.

ACCORCIATA Fino all'anno scorso era una 24 ore, quest'anno èstata accorciata per motivi di budget a 8 ore e inserita nel programmadell'IDM, il campionato nazionale Tedesco. Il fatto che la gara sia "corta" ha stimolato non poco i piloti "indigeni" che si sono iscritti in massa. E la entry list di Oschersleben quest'anno è di quelle da mettere i brividi. Ci sono tutti ma proprio tutti i big tedeschi,da Martin Bauer a Jorg Teuchert, da Werner Daemen a Nina Prinz che hasuonato una marea di ometti (me compreso ovviamente) girando in 1.29.4.


Shumacher
in Pit Lane
ANCHE SHUMI E poi c'è anche lui, Shumacher, che arriva,gira con una Honda iperufficiale, guida bene, va forte (anche se piùpiano di Nina Prinz) e si sdraia anche parecchio distruggendo una CBRufficiale. Ormai lui va in moto e ci va bene, e questo non non fa piùnotizia. Qui Michael passa quasi inosservato, anche se non manca chi, appena lui si ferma a parlare 5 minuti,gli si avvicina per fotografarlo da vicino manco fosse un fenomeno dabaraccone. Così inevitabilmente scappa. Ma lasciarlo un po' in pace, no?

NUOVO INGRESSO Insomma è una gara interessante e noi siamo qui come al solito per fare del nostro meglio. Alla combriccola questa volta si è aggiunto Danilo "motorino" Tomassoni, pilota di Spoletocon cui ho avuto modo di scontrarmi più volte nel trofeo SuperDuke.Danilo voleva provare le emozioni dell'Endurance (e imparare un po' dibergamasco) ed eccolo subito coinvolto nel team.
 
CINQUE PER UNO
Oschersleben non è Suzuka e si vede, qui c'è un casino infernale e tanta gente che va piano,la voglia di fare cassetta da parte degli organizzatori si è riversatasui team, diciamo così, di serie B, che certo non stanno larghi. Cinque team in due box non è certo una situazione ideale per correre l'endurance, e quando vedi che non a tutti è stato riservato lo stesso trattamento ti girano un po'. Per fortuna, almeno una volta siamo arrivati primi e ci siamo potuti accomodare un po' meglio degli altri.  L'arrivo in pista è stato come al solito... grigio.


GRIGIO
Se esiste un colore fumo di Londra allora deve esistereanche un colore grigio Oschersleben, perchè credo che qui il cielo siacosì 300 giorni all'anno. Ieri durante le prove libere scappavaanche qualche goccia, e Tomassoni ha fatto il suo esordio su una pistanuova con una moto nuova e con gomme mai usate prima in quellecondizioni. Arnoldiinvece è rimasto con la testa a Suzuka, nel senso che è come se nonfosse mai sceso di sella. Quattro giri ed il cronometro si ferma giàa 1:32, praticamente lo stesso tempo che si era sudato in qualificalo scorso anno. E anche io sono veloce da subito. Essere ancora "caldi"è un vantaggio, ma anche la Ninja fa il suo dovere e qui è moltoefficace.

SUBITO VELOCI
Risolto qualche problemino di assetto, siamo stati subito veloci e costanti e anche Danilo (bravo!) è arrivato in fretta a girare quasi sui nostri tempi, segno anche che la moto è facile e questo è molto positivo. Oggi, per non farci dimenticare Suzuka, quic'era un caldo africano, che ci ha riportato ai bollori del Giappone.Anche per le moto non è stata una passeggiata di salute, ancora agirare bollenti, e il tempo troppo ristretto tra una gara e l'altra nonci ha dato il tempo di revisionare i motori. Poverini, anche loro hannoi loro diritti e ce lo hanno fatto capire.


Tomassoni
in azione
COLPO DI CALORE Uno dei due dopo le libere ha mollato il colpo. Guarnizione della testa bruciata.Dopo la "bollita" di Suzuka è il minimo che ci potessimo aspettare.Oggi superlavoro per Max e gli altri, a tempo di record lo hannorimesso in sesto e rimontato. Per le prime prove ufficiali avevamoancora a disposizione due moto. E le prove sono andate molto benedirei. Arnoldi 1:31:4, Cordara 1:32:0 (1.6 secondi più veloce dell'annoscorso!); Tomassoni 1:33:1, con la media dei tempi siamo quinti dellastock e tutti entro le prime 20 posizioni assolute dei rispettivigruppi (su 54 partenti) inoltre parecchi dei nostri avversari direttiin campionato sono dietro.

DOMANI CAMBIA
Direi che non ci possiamo lamentare, anche perchèdomani si prevede un brusco cambiamento del tempo e dall'estatedovremmo passare all'inverno (e di nuovo al grigio Oschersleben ungiorno di sole è fin troppo, no?) e probabilmente alla pioggia, cosìpotrebbe rimanere tutto com'è. Intanto abbiamo fatto anche le prove in notturna. Pochi giri per noi, tanti per Tomassoni che di notte non ha mai girato.


Corda in pista
al tramonto
LA NOTTE E siccome qui la notte è buia sul serio, Danilo è uscito con gli occhi iniettati di sangue e leggermente terrorizzato... Benvenuto nell'Endurance, Danilo. In gara, quando scenderà il sole, entrerà direttamente con il pannolone. Poi, dopo averci portato alla fine delle qualifiche, anche il secondo motore ha dato qualche brutto segnale...Troppo poco tempo tra una gara e l'altra e non revisionare i motori sipaga (a meno che non sei come gli ufficiali, che ne hanno 5 a testa). Macerto non demordiamo adesso. Diciamo che di solito in prova vatutto bene e in gara ci succede sempre qualcosa, che questa voltafunzioni al contrario? Staremo a vedere.
Pubblicato da Stefano Cordara, 10/08/2008
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